TAGLIABUE GIOVANNI

Nacque a Balsamo il 14 gennaio 1911. Era un bel ragazzo moro, residente alla cascina Cornaggia 2, di professione smerigliatore allo stabilimento Unione della Falck.

Arruolato nell’Esercito, fu assegnato all’84° Reggimento Fanteria.

Morì il 23 maggio 1936 in seguito a malattia (febbre intestinale tifoidea) contratta durante la guerra etiopica del 1935-1936.

Le Acciaierie e Ferriere Lombarde Falck trasmisero, attraverso l’Amministrazione comunale, le condoglianze ai familiari del "caduto che ha dato la vita per la realizzazione dei destini della Patria". La famiglia, che versava in disagiate condizioni, ricevette dall’azienda un assegno di lire cinquecento.

Inizialmente sepolto nel cimitero di guerra di Debech (Etiopia), ora riposa nel cimitero di Balsamo.

PER APPROFONDIRE

La guerra coloniale contro l’Etiopia si concluse vittoriosamente e il giorno 9 maggio 1936 il duce poté finalmente proclamare la fondazione dell’impero.

Furono giornate di grande entusiasmo in tutta Italia. La memoria popolare ricorda che in quei giorni il fanatismo raggiunse anche a Cinisello Balsamo espressioni di pessimo gusto. Nella grande piazza Vittorio Emanuele (oggi piazza Gramsci), in occasione della proclamazione dell’impero, venne approntata una grande catasta di legna sulla quale le camicie nere bruciarono un fantoccio raffigurante il Negus sconfitto.

Solenni, ma fortunatamente prive di simili esaltazioni, risultarono invece le onoranze funebri tributate ai due soldati periti in Africa Orientale.
L’1 aprile 1936 si tennero le onoranze per Andrea Furia e il 17 giugno 1936 quelle per Giovanni Tagliabue.

Il nome di Tagliabue compare sul momumento Ai caduti della prima guerra mondiale di Balsamo sito in viale delle Rimembranze, mentre quello di Furia compare sulla lapide Ai caduti della prima guerra mondiale di Cinisello sita sul sagrato della chiesa di Sant’Ambrogio ad nemus in piazza Gramsci.

A ricordo della battaglia di Passo Uarieu furono deliberate tre intitolazioni: via Andrea Furia (già via del Ronco e attuale via Carlo Villa), via Passo Uarieu (attuale via Mazzini) e, nel 1938, la Scuola di Avviamento Professionale in via Beato Carino a padre Reginaldo Giuliani (intitolazione che verrà convalidata nel 1940).

Subito dopo la Liberazione, amici e soci della cooperativa La Previdente proposero all’Amministrazione comunale di intitolare via Andrea Furia a Carlo Villa, antifascista torturato e ucciso il 17 novembre 1934 nel carcere di San Vittore a Milano.

Oltre ad Andrea Furia e Giovanni Tagliabue, anche Giuseppe Oriani, nato a Balsamo il 27 aprile 1911, fu una vittima della guerra d’Etiopia. Morì a Napoli il 9 aprile 1936 a seguito di una malattia contratta in Eritrea (Africa) dove aveva trascorso un periodo di dieci mesi durante quel conflitto.

Il suo nome non venne inciso su alcun monumento cittadino in quanto era residente a Milano ma, come risulta dal biglietto inviato dal padre al commissario prefettizio, riconoscendo il decesso come causa di guerra, furono organizzate onoranze funebri anche per Oriani, verosimilmente in occasione di quelle tributate a Giovanni Tagliabue.

Giuseppe Oriani, bollettino del Dopolavoro OM Officine Meccaniche di Milano che esalta i camerati che stanno combattendo in Africa Orientale


GALLERIA FOTOGRAFICA

Giovanni Tagliabue

La tomba di Giovanni Tagliabue, cimitero di Balsamo

Tagliabue, condoglianze dalla Falck alla famiglia

1936, Cinisello Balsamo, camion di civili in partenza per l’Africa Orientale

1936, Cinisello Balsamo, pranzo alla Trattoria Beretta, reduci della guerra d’Africa Orientale italiana con le autorità religiose e politiche, nel giorno del dono della Via Crucis al santuario di Sant’Eusebio, in ringraziamento alla Madonna

Giuseppe Oriani

Biglietto inviato al commissario prefettizio (Ferdinando Gimelli) dal padre di Giuseppe Oriani con la fotografia del figlio

Bollettino del Dopolavoro OM Officine Meccaniche di Milano che comunica la morte di Giuseppe Oriani