> Ieri
villeggiatura di alcune nobili famiglie milanesi. Col tempo, soprattutto a partire dal secondo dopoguerra, il paesaggio da agricolo si è trasformato in metropolitano. Alcune ville storiche, come Villa Ghirlanda, rappresentano oggi il simbolo della città e della sua identità storica e territoriale, costituendosi come luoghi vitali per la vita sociale dei cittadini, grazie a progetti di riuso e valorizzazione. Villa Breme Forno, che deve il suo nome ai due proprietari più importanti dell'edificio (come si vede dal grafico dei principali passaggi proprietari), rappresenta un patrimonio della città, pronto ad essere ripensato per usi e funzioni in grado di riportarlo alla luce e valorizzarlo come luogo di eccellenza.
In passato la villa veniva utilizzata come luogo di villeggiatura; solo recentemente (a partire dal 1906) la villa è stata abitata in modo permanente, subendo anche rilevanti trasformazioni (Gualdoni la trasforma in casa d'affitto, apportando rilevanti modifiche nel palazzo, che passa da due piani e 33 vani a tre piani e 50 vani). Le prime informazioni documentate sull'edificio possono essere desunte dalla carta del catasto di Maria Teresa d'Austria del 1724. Le mappe individuano un'area edificata in corrispondenza del perimetro attuale della villa, descritto come "uso privato e casa per il commercio", "un giardino di pertinenza" a est, e un "brolo" a sud; inoltre si individua il proprietario nel conte Carlo Archinto (Calligaris, 1999).
La grande dimensione del lotto edificato, così come risulta dalle mappe
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