ISCRIZIONE
Monumento
alla Cooperazione
Le Cooperative:
Auprema, La Nostra Casa, Armando Diaz,
Coop Lombardia, Agricola, Concordia,
BBC di Sesto San Giovanni
BBC di Carate Brianza
con il Comune di Cinisello Balsamo
Opera realizzata dallo scultore Silvano Vismara
inaugurata il 14 ottobre 2007
La costruzione edificata sull’area della fabbrica Vetrobalsamo rappresenta un consolidamento delle relazioni tra le componenti storiche del movimento cooperativo di Cinisello Balsamo.
Le cooperative Auprema, La Nostra Casa e Armando Diaz nel 2004 decisero di compartecipare alla realizzazione del complesso residenziale La Moriggia. Una decisione storica e significativa in quanto fu la prima volta che le cooperative affrontavano un progetto comune, testimoniando la maturità e la serietà del movimento cooperativo di Cinisello Balsamo.
L’anno seguente le stesse cooperative concordarono le modalità per la relizzazione del P.O.R. (Piano Operativo Regionale) che consentì di costruire 316 nuovi alloggi mansardati in stabili già esistenti.
Nell’aprile del 2007, sbocco naturale di queste esperienze fu la costituzione del Co.C.E.C. (Consorzio Cooperativo Edilizio Cinisello Balsamo) divenuto operativo con l’edificazione di alcune abitazioni e box.
In precedenza, nel 2003, sempre in quest’ottica di collaborazione, su proposta di Auprema, di comune accordo con le cooperative La Nostra Casa, Armando Diaz, Ordine e Concordia, L’Agricola di Balsamo, Coop Lombardia, B.C.C. (Banca di Credito Cooperativo) di Sesto San Giovanni e B.B.C. di Carate Brianza, era stato promosso un concorso nazionale per la realizzazione di un Monumento alla Cooperazione a cui parteciparono numerosi artisti provenienti da diverse Regioni.
I tre bozzetti, scelti da un’apposita Commissione istituita dalle società promotrici di cui faceva parte anche un rappresentante dell’Amministrazione comunale, restarono esposti dall’1 al 7 ottobre 2006 presso villa Ferrari Casnedi Casati Stampa di Soncino per dare a soci e cittadini la possibilità di apprezzarne il pregio artistico e di valutarne la consonanza ai valori della cooperazione, lasciando a loro la scelta dell’opera da proporre come Monumento alla Cooperazione.
Per un’intera settimana un folto pubblico sfilò nella sala che ospitava i lavori dei tre finalisti: i maestri Silvano Vismara, Bruno Gadola e Plinio Tammaro. Dal responso popolare uscì vincitore lo scultore cinisellese Silvano Vismara.
L’opera in bronzo con base in marmo è alta circa sei metri e "rappresenta un gruppo di persone, a simboleggiare la famiglia che, unita, percorre la strada verso il futuro".
Il 14 Ottobre 2007 fu inaugurata l’opera scultorea che venne collocata nello spazio antistante il complesso residenziale denominato La Moriggia. Erano presenti: il sindaco Angelo Zaninello, tutti i rappresentanti delle Cooperative, don Felice Carnaghi che benedì l’opera scultorea e un folto pubblico.
Da IL MONUMENTO ALLA COOPERAZIONE - presentazione dell’opera scultorea di Silvano Vismara a cura di Luigi Marsiglia
[...] Quello di Silvano Vismara non è un monumento nel senso meno compiuto e più tradizionale della sua accezione. La scultura monumentale acquista spesso una carica statica, di sedimentazione sociale e di abitudine visiva rispetto a chi abita, transita o frequenta il luogo dove viene collocata. [...] Mentre, nell’opera di Vismara avvertiamo un potenziale dinamico ascensionale, relativo non assoluto, però presente ed emozionalmente intimo rispetto al metallo scavato e lavorato. Così è il primo impatto epidermico dinanzi al bronzo. La materia si appresta a vivere meteorologicamente insieme ai propri compagni di viaggio, viandante essa stessa di un simbolo che riconduce alla sua ragione di vita. [...]
Al di là del primo impatto intravisto con sguardi superficiali, la scultura di Vismara attrae per la materia - un bronzo a tratti aspro e lucido - che s’incava generando ombre lievi o più spesse, nelle quali la luce si riflette avanzando oltre, insinuandosi e nascendo indipendente, come un’inflorescenza da cui sbucano - portandosi di slancio verso l’alto - figure filiformi, magmatiche. Le asperità vengono attenuate dalla forma che dà comunque risalto alla consistenza effettiva e causale delle ombre.
Perciò parlavamo, con cognizione sensibile, di un procedere dinamico niente affatto annullante, che conduce verso sfere superiori - il cielo terrestre. Da questa inflorescenza figurata pare esplodere la forma grezza; esaminando più analiticamente (come dovrebbe agire e reagire l’elaborazione critica), annotiamo che le figure rappresentano qui una coppia, uomo e donna, in un abbraccio tenero con un infante, frutto nel frutto.
La simbologia appare dunque lampante: la cooperazione nel nucleo familiare, primario, si espande amorevolmente in un viluppo paritetico dal basso, nonostante l’aspetto multiforme, aereo, con le braccia allungate in alto, sporte dal protagonista principale del gruppo compositivo. Il fiore che forma la famiglia costruisce nella cooperazione la cooperazione, con solidarietà che non si arresta all’oggi, ma punta verso gli altri, verso regioni estranee e tempi futuri.
Il bronzo è lavorato con perizia, grazie a una porosità che ingenera lo spessore materico, dove asperità e levigatezza si incontrano senza incrociarsi, proprio per comporre una suggestione d’insieme singolare, unica e molteplice, sulla quale l’osservatore spazia cercando un altrove, un volto ancora, appena accennato, una mano spalancata, ciò che forse è un altro individuo sperso nel possessivo ego che sparisce in un io collettivo, di aspirazione differente eppure consimile e partecipe.
[...] E’ l’universo trasposto degli individui, delle famiglie, un universo che necessita di un punto stabile, di un podio, un piedistallo di partenza o di arrivo, dal quale poter spiccare il volo. Le luci atmosferiche, carezzevoli, caricano le ombre di sfumature più compatte rispetto alla densità dell’incavo e ai vuoti fisiologici, non azzardati. La simbologia della famiglia con la sua valenza unicellulare e il suo molteplice valore, diventa un segno importante per una città dove il Movimento Cooperativo ha rappresentato e rappresenta tanto. [...]
GALLERIA FOTOGRAFICA