Era solo la peste – Ludmila Ulitskaya
Di questa storia, che in URSS fu rigorosamente taciuta, venni a sapere dalla mia amica Natal’ja Rappoport. Suo padre, anatomopatologo, fu uno dei protagonisti della vicenda che si svolse a Mosca nel 1939: era lui a eseguire le autopsie dei morti di peste. Davvero le vittime allora furono soltanto tre; e davvero accadde che il ricercatore di un laboratorio dedicato alla preparazione del vaccino antipeste, contagiatosi nel corso di un esperimento, venisse quello stesso giorno chiamato a Mosca per tenere una relazione. L’individuazione dei contatti con il paziente zero fu affidata ai servizi segreti (NKVD).
In quegli anni si era già abituati – se mai ci si può abituare – alle “visite” nel pieno della notte, alla sparizione delle persone e ai processi-lampo condotti dalle cosiddette “trojke” di ufficiali. Su questo sfondo, scoprire che quegli “arresti” erano dovuti “solo” a motivi di quarantena apparve come un dono del destino: tutti paventavano esili e fucilazioni.
Ludmila Ulitskaya
Era solo la peste racconta con lucidità il rapporto tra politica, autoritarismo e pandemia, nell’URSS degli anni trenta.
Quel che stavamo cercando – Alessandro Baricco
Le creature mitiche sono figure in cui una comunità di viventi organizza il materiale caotico delle proprie paure, convinzioni, memorie o sogni. Abitano uno spazio mentale che chiamiamo mito: averlo concepito, e averne quotidiana cura, come della propria dimora, è uno dei principali gesti grazie a cui gli umani si assicurano un destino.
O lo riconoscono.
La resa senza condizioni al metodo scientifico ci ha resi incapaci di leggere il mito, di capire la sua produzione e perfino di dare valore alla sua presenza nella vita degli umani.
Ma solo civiltà in grado di riconoscere la produzione del mito, mettendola in rotazione con il lavoro di lettura della scienza, possono leggere il proprio destino correttamente. Con gli occhi della scienza si legge un testo privo di vocali.
Erano così certe scritture arcaiche, poi rivelatesi insufficienti a dire il mondo.
Alessandro Baricco
Tornare umani – Susanna Tamaro
Credevamo di essere onnipotenti e sbagliavamo.
Gli anni della pandemia hanno costituito un grande reset, per tante certezze e tante convinzioni, e il risultato è un trauma collettivo di cui oggi viviamo le conseguenze: una situazione di gravissimo contrasto sociale, patologie psicologiche diffuse in forme acute soprattutto tra i giovani, un’incertezza generale sul futuro.
Dobbiamo ritrovare un filo di Arianna in ciò che abbiamo vissuto e usarlo per ricucire la trama della nostra convivenza, se vogliamo sopravvivere come specie.
Una riflessione profonda e necessaria sulla natura e sul nostro posto nel mondo.
Blog – Pagina dedicata all’incontro
Book trailer – presentazione dell’incontro (video – link)
Intervista con Ludmila Ulitskaya (estratto video – link)
Baricco legge Quel che stavamo cercando – Disegni di Gloria Pizzilli (video – link)
Susanna Tamaro - La nostra civiltà è a un bivio. Corriere TV (video – link)
L’incontro si terrà in biblioteca, alle ore 21.00, in presenza al 1° piano e con collegamento ONLINE alla piattaforma Zoom.
La partecipazione è aperta a tutti, anche a chi non ha preso parte agli incontri precedenti o non ha letto il libro.
Per partecipare in modalità ON LINE e ricevere link e passcode di accesso a Zoom inviare una mail a: gruppoletturagiovedi@virgilio.it