Nel cuore della Repubblica Dominicana, a pochi chilometri da spiagge paradisiache, sorgono centinaia di comunità invisibili, baluardi della povertà e dell’emarginazione. A vivere qui, tra sterminate piantagioni di canna da zucchero, in baracche fatiscenti spesso prive di energia elettrica, acqua corrente e servizi igienici, sono i migranti haitiani, scappati a migliaia dal paese più povero e sventurato del continente americano con in tasca il sogno di trovare oltre frontiera un futuro dignitoso. Speranza vana, poiché in queste terre di nessuno sono costretti ad affrontare condizioni di vita e di lavoro quasi schiavistiche, tagliando canna da zucchero da mattina a sera per soli pochi euro.
La mostra si propone di far conoscere una realtà tanto ignota quanto drammatica attraverso immagini-documento che denunciano la precarietà esistenziale in cui sopravvivono i braccianti haitiani e le loro famiglie. Giovani, anziani, donne e bambini sono la testimonianza autentica di scorci di vita quotidiana e momenti di lavoro che la Storia credeva di aver relegato alle memorie perdute di antichi schiavi trasferiti a forza oltreoceano.
La mostra proseguirà fino a domenica 20 dicembre 2015
presso Il Pertini negli orari di apertura al pubblico
In occasione dell’inaugurazione verrà proiettato in anteprima il documentario “Come schiavi in libertà”
Sarà presente l’autore Raùl Zecca Castel
Vedi un estratto dle filmato: COME SCHIAVI IN LIBERTA’, di Raùl Zecca Castel
MOSTRA FOTOGRAFICA