Ultima tappa per la rassegna letteraria Io cammino…:
Andata e ritorno
Incontro con Laura Cerioli
Una vita da brava ragazza, un bel lavoro ma tanta inquietudine. Finché ho comprato un biglietto aereo e ho chiesto un periodo di aspettativa all’azienda. Tre mesi sulle strade del Sudamerica, con dodici chili di zaino, la mia macchina fotografica e il computer, per raccontare il mio viaggio dagli Appenini alle Ande.
Tre mesi da sola ma mai da sola, con gli occhi pieni di meraviglia, affrontando piccoli e un po’ meno piccoli imprevisti, imparando ogni giorno qualcosa di nuovo. Sul mondo e su di me.
E’ come se i viaggi crescessero, un giorno alla volta, ciascuno con la propria personalità. Solo che difficilmente ce ne rendiamo conto, perché ben poche sono le occasioni in cui gli diamo tempo di esprimerla.
Quando nell’itinerario studiato a tavolino arriva l’imprevisto, quasi sempre non possiamo o non vogliamo lasciarci distogliere da quanto avevamo pianificato. Persino quando l’imprevisto non è quello fastidioso, ma quello che ti chiama. Quello che ti incuriosisce. Quello che ti chiede di (sof)fermarti. Stavolta, però, la strada davanti a me è tracciata solo a matita.
Risalgo il Camino Real, il percorso che dalle ricche miniere di argento della Bolivia portava al Rio de la Plata, da cui le ricchezze prendevano il mare verso le casse spagnole. Otre i quattromila metri, fino a Potosì. Io e il mio zaino, sulle strade del Sudamerica.
(Laura Cerioli)