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n. 214 08.07.2010

Enrico Zonca

La seconda domanda, invece, approfitto della presenza dell’Assessore alla cultura, riguarda il bando per lo studio del logo del centro culturale Pertini. Una Delibera da 42.000 euro che è relativa ad un’attività che dovranno fare alcuni… un bando, una gara che dovranno fare alcuni studi grafici e verranno valutati poi da una consulente che ha l’Amministrazione comunale.
Ho una serie di perplessità sulle modalità che sono state utilizzate su questa Delibera, perché in un momento in cui ci sentiamo di dire continuamente che bisogna risparmiare, e infatti l’invito dell’Assessore al bilancio rivolto al Consiglio comunale intero è stato accolto con una riduzione di circa 7.000 euro dei fondi relativi ai gruppi, in realtà è stato ampiamente bruciato dalla modalità di questo bando, relativo, ripeto, al logo, allo studio del logo del centro culturale. Perché dico che sono stati già bruciati questi 7.200,00 euro di riduzione? Perché il bando è stato fatto in modo da invitare nove studi grafici al bando - quindi scelti dall’Amministrazione Comunale - ed è stato deciso, con la motivazione di ottenere una maggiore qualità degli elaborati in gara, di rimborsare ad ogni studio 900,00 euro. Quindi: 9 x 9,81, abbiamo speso 8.100 euro. Da che sappia io, la partecipazione a bandi anche di questo tipo non richiede mai rimborsi di queste dimensioni e soprattutto questa Delibera, così come è costruita, presta il fianco a tutta una serie di insinuazioni, perché a questo punto vorrei capire quali sono i 9 studi che sono stati invitati a partecipare a questo bando. La domanda è molto semplice, cioè è stata valutata la modalità, questa modalità di gara che prevede un extra costo di 8.100 euro indipendentemente dall’esito di gara?
Mi sembra che queste modalità in questo momento particolare non siano quelle più adeguate per andare a risparmiare risorse, soprattutto perché questa Delibera si somma a tutta una serie di altre Delibere, di altre decisioni che hanno comportato già dei costi relativi a questo tipo di attività. Infatti, mi ricordo che c’erano altre due Delibere, una da 4.000 euro per il consulente che doveva valutare gli elaborati e altri 22.000 euro per un altro Consorzio. Quindi, alla fine studiare il luogo del centro culturale ci costerà 42.000, più 22.000, più 4.000 euro; fate voi la somma!

RISPOSTA DELL’ASSESSORE FASANO ALL’INTERROGAZIONE N. 214

Sulla questione del bando per sistema di identità visiva, diciamo che noi abbiamo preso a riferimento uno schema di delibera, che nei mesi che hanno preceduto l’uscita del bando, per quelle che sono state le verifiche che abbiamo fatto, è stato un esempio che ha fatto un po’ scuola. È quello di un grande comune italiano, che su quel tipo di bando ha costruito il sistema di identità visiva del proprio Sistema Museale. Per quanto riguarda il rimborso, la cifra di 900 euro, non è prevista in realtà per ciascuno dei concorrenti, 9 invitati alla gara, e quindi 8, cioè quelli che non vinceranno. È prevista soltanto nel caso in cui le offerte si dimostrino meritevoli, quindi in realtà noi non dobbiamo fare un conto di 900 euro per 8 concorrenti, quindi 7.200 e non 8.000, dobbiamo fare un conto rispetto a quelli che supereranno un certo punteggio. Questa cosa è in parte prevista da una normativa rispetto ai concorsi di progettazione, in parte fa anche il paio con il fatto che noi non stiamo facendo un concorso, una gara, 42.000 euro, diamo 900 euro per un logo. Noi stiamo facendo una gara per un sistema di identità visiva, che prevede: logo, colori, caratteri, segnaletica interna di tutti i piani del centro culturale, carta intestata, segnalibri, più manuale di applicazione delle norme tecniche. Cosa che non spesso viene inclusa nel bando, e che in questo caso abbiamo incluso, ovviamente perché la nostra idea è che dovessimo manutenere quel sistema di identità visiva nel tempo, noi avendo il manuale di norme tecniche saremo in grado di farlo, senza ulteriori spese in casa. Ovviamente garantendo la congruenza e il mantenimento della coerenza interna del sistema di identità visiva.
Siccome noi per la progettazione, chiediamo che venga fornito non solo un bozzetto del logo, ma vengano forniti una serie di prodotti, ad esclusione del manuale di applicazione, allora questo ha indotto gli Uffici a contemplare, così come è previsto dalla Legge sui concorsi di progettazione, un rimborso. L’osservazione del Consigliere Zonca, ovviamente sull’entità complessiva è fondata. Siccome è previsto che questo rimborso non vada a tutti, ma ai progetti più meritevoli, e applicare una logica del tipo cut-off. Fissare cioè i meritevoli per più punteggio, su quella che è la proposta prima, in modo tale che aspettandoci da quelli che sono tra gli studi di grafica più interessanti per quanto riguarda la progettazione di sistemi di identità visiva, per come abbiamo avuto modo di verificare nei prodotti che hanno realizzato per diversi centri culturali, piuttosto che per diversi luoghi culturali in questi anni. Aspettiamo che applicando una logica di questo tipo, in sostanza sia molto alto il punteggio del primo, e di conseguenza si vada un po’ a stringere la banda di quelli che verranno premiati. Questo comunque, che è una sorta di rimborso, motivato anche in ragione dell’insieme di proposte che vengono richieste, quindi non solo il logo ma quello che dicevo prima, ad esclusione allora manuale di norme tecniche. Se chiediamo anche quello, a quel punto questi fanno tutto, allora in ragione di questa cosa si è deciso di dare una quota di rimborso, che comunque ripeto, non andrà a tutti ma soltanto a quelli che saranno ritenuti meritevoli, e che supereranno una certa soglia di punteggio.

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