Poi vorrei sapere come si è presentato, in quale veste, il Sindaco alla cena di Villa Zorn domenica sera a Sesto San Giovanni, se in veste di Sindaco di Cinisello o a titolo personale, anche perché io non mi sento rappresentato in questa situazione dal Sindaco. Grazie.

Risposta del Sindaco all’interrogazione n. 8 del 15.09.2009 posta dal Consigliere Acquati

Sono stata a Villa Zorn su richiesta del Sindaco Oldrini, ero presente io e il Sindaco Zini, eravamo presenti come Sindaci di una città metropolitana, dove il tema della convivenza civile è un tema vero e passa anche attraverso il riconoscimento della diversità di religioni, quindi di culto, di culture, e da questo punto di vista, il Sindaco Oldrini, giustamente ha detto: tocca a noi, al nord Milano, e da questo punto di vista, al di là degli appelli di Formigoni o di altri, di dare una risposta al tema del culto delle persone che sono islamiche, musulmani. Da questo punto di vista a Sesto verrà aperto un luogo di culto e da questo punto di vista già sappiamo che ci saranno problemi di carattere strumentale per alcuni, di scelte politiche da parte di altre. Io credo che però questo sia un tema anche meriti da parte nostra una lunga e serena discussione, che attiene veramente al tema del futuro per quanto riguarda anche questa area, che il numero delle persone che hanno un culto religioso diverso dal nostro è veramente molto rilevante. Mi ha fatto molto piacere che fosse presente il decano di Sesto San Giovanni, il quale ha portato il saluto del Cardinale Tettamanzi, il quale in questi giorni ha preso una posizione su questo tema, che è sicuramente una posizione che io condivido, che è quella di far sì che ci sia da parte di chi professa una religione diversa da quella cattolica, quella prevalente in Italia, ci possano essere luoghi di culto, certo, occorrerà capire come spingere, costringere affinché nei loro paese d’origine ci sia la parità di condizioni anche per chi non è musulmano, però devo dire che da questo punto di vista occhio per occhio dente per dente, non fa parte della cultura cristiana, io credo che da questo punto di vista sia utile e, necessario capire come dentro a un discorso di regole si possa di fatto trovare un nuovo livello di convivenza.
Ultima cosa che ci tengo a dire, c’erano lì molti bambini, e ci domandavamo quei bambini lì, che sono quei bambini che sono nati nella nostra città, che sono italiani, come si amalgameranno con i nostri bambini. Quindi, da questo punto di vista, siamo sicuramente di fronte a un cambiamento delle nostre culture, e credo che questo sia di per sé un fatto, è un fatto, è così, si tratta di affrontarlo e di affrontarlo con la maggior serenità possibile, perché in qualsiasi caso, anche se non fosse così, è un fatto che un mondo che avrà fra dieci anni un miliardo in più di persone, si dovrà porre, quello della convivenza con altre persone che arrivano da altri popoli.