Interviene Don Claudio Burgio, Autore del libro
Nel tempo delle baby gang, della criminalità giovanile che riempie le pagine dei giornali e di una sempre più evidente emergenza educativa, c’è una domanda che si presenta inesorabile a genitori, educatori e, in fondo, a tutti: che risposta dare? È possibile nutrire ancora fiducia nel rapporto educativo con i giovani oppure occorrono risposte più repressive e contenitive?
Davanti alla sfiducia di molti, colpisce la testimonianza di chi non si arrende, non si trincera dietro statistiche o analisi sociologiche, ma vive una reale esperienza di rapporto con le nuove generazioni e offre concrete possibilità di recupero a chi ha sbagliato o è in difficoltà.
Uno di questi testimoni è sicuramente don Claudio Burgio, cappellano del carcere minorile Cesare Beccaria di Milano e fondatore della comunità Kairòs, come documenta anche il suo ultimo libro “Non vi guardo perché rischio di fidarmi”, in cui racconta le storie dei suoi ragazzi difficili (alcuni anche famosi) e suggerisce la via della fiducia come possibilità unica di alimentare una speranza educativa.
L’AUTORE:
Don Claudio Burgio nasce a Milano il 29 Maggio 1969, dopo gli studi classici, a ventuno anni entra nel seminario della Diocesi ambrosiana, dove completa la formazione filosofica e teologica. L’8 Giugno 1996 è ordinato sacerdote, nel Duomo di Milano, dal cardinale Carlo Maria Martini.
Fondatore e presidente dell’associazione Kayros che dal 2000 gestisce comunità di accoglienza per minori e servizi educativi per adolescenti, don Claudio, dopo dieci anni di parrocchia, coinvolto nella pastorale giovanile degli oratori, diventa collaboratore di don Gino Rigoldi come cappellano dell’Istituto penale minorile “Cesare Beccaria” di Milano.
Accanto all’attività pedagogica che lo vede impegnato quotidianamente con i ragazzi delle comunità, numerosi sono i suoi interventi in dibattiti ed incontri pubblici su temi sociali di attualità, spiritualità, educazione, famiglia, tossicodipendenza, emarginazione giovanile. È autore di “Non esistono ragazzi cattivi” (Edizioni Paoline, 2010), racconto-testimonianza dei primi anni vissuti a fianco dei ragazzi del carcere minorile e delle comunità Kayros.
Ingresso libero fino a esaurimento posti.
A cura dell’Associazione Cara Beltà- centro culturale, e dell’Associazione Xsquì, col Patrocinio del Comune di Cinisello Balsamo