La nobile arte, come la definivano gli Inglesi, assieme al ciclismo e al calcio è stata la grande passione degli sportivi di Cinisello e di Balsamo almeno fino alla Seconda Guerra Mondiale.
All’inizio del Novecento lo spazio magico e drammatico del ring arrivava nei nostri due paesi assieme alle giostre, in occasione delle annuali sagre. Soprattutto quella di Cinisello presentava regolarmente un tendone con il ring dove vecchi pugili, presentati al pubblico dai loro pittoreschi manager, sfidavano i giovanotti locali.
Qualche temerario accettava l’invito, ma i più preferivano godersi da bordo ring gli incontri di pugilato: "Vedè tirà la boxe" come si diceva allora. La passione era tale che molti di Balsamo e di Cinisello, pur di non perdersi le riunioni organizzate nei teatri di Milano, si sobbarcavano il ritorno a piedi a notte fonda, perché l’ultima corsa del tram era già passata.
Nasce in questo ambito la passione per la boxe del più grande pugile di Cinisello: Clemente Meroni, el Mentin per i suoi concittadini, "el battallador", il guerriero, per gli appassionati della nobile arte tra la fine degli anni Venti e l’inizio della Seconda Guerra Mondiale.
La sua è una carriera rapida e ricca di successi: Campione Italiano dilettanti nel 1926 tra i pesi medi e tra i mediomassimi nel 1928 e 1929; Campione Europeo nei medi a Budapest nel 1930. Tra i professionisti strappa il titolo italiano dei medi a Oddone Piazza e incrocia i guantoni con tutti i migliori pesi medi sui più prestigiosi ring europei.
Gli anni Trenta sono l’epoca d’oro della boxe anche per Balsamo, grazie alle imprese di un ragazzone che sta facendosi onore tra i dilettanti nei pesi massimi: Luigi Rovati. Selezionato per le Olimpiadi di Los Angeles del 1932, elimina in semifinale il campione americano Frederick Feary, il colosso di Boston, ma deve arrendersi in finale all’argentino Santiago Lowell. Per lui c’è la medaglia d’argento, la prima medaglia olimpica nella storia del nostro sport cittadino.
Sulla loro scia si esibiscono sui ring italiani ed europei altri buoni pugili locali: Alessandro Brenna tra i due conflitti mondiali, quindi Romano Bertocchi e Mentore Mazzali negli anni ’50 e ’60.
Una tradizione proseguita negli anni Settanta e Ottanta dai figli degli immigrati, giunti a Cinisello Balsamo in cerca di lavoro e di benessere, in particolare quelli affluiti nella Società presieduta da Diego Crippa, benemerito della boxe cinisellese e organizzatore di eventi sportivi in diverse discipline.
Tra i suoi allievi troviamo il superleggero Giuseppe Russo e il mancino Biagio Pierri, capace di infiammare il pubblico che accorre al Palazzetto con il suo pugilato coraggioso e irruente e di conquistare nel 1978 il titolo italiano dei professionisti tra i pesi piuma. Negli stessi anno si fa onore Aniello Jovino, convocato nella Nazionale dilettanti e poi buon professionista militando dai mosca ai piuma. L’evoluzione dei tempi e delle mode introduce qualche innovazione e cambiamento anche in uno sport antico e tradizionalista come il pugilato così, accanto alla classica boxe, incontrano il favore dei giovani alcune discipline come il thay boxe e il kick boxing, dove sta ottenendo buoni risultati il nostro Davide ’Flash’ Guarino, laureatosi il 25 novembre 2000 al Palalido Campione Italiano professionisti Full Contact nella categoria 67 Kg.
Innovazioni che non interrompono il rapporto dei giovani con la nobile arte. L’eredità dei grandi pugili del passato è ora nelle mani di Roberto Cammarelle, un atleta che ormai è più di una speranza tra i dilettanti nella categoria dei pesi massimi, dove ha già ottenuto significativi risultati sotto la guida del suo maestro Biagio Pierri: due volte Campione Italiano under 16, un titolo Azzurri d’Italia e due volte Campione Italiano 3^ serie.
Che si stia riaffacciando con Cammarelle la speranza di rinnovare la splendida favola che nell’estate del 1932 fece sognare i Balsamesi e tutti gli appassionati di pugilato per le gesta di Luigi Rovati? Le Olimpiadi di Atene sono alle porte…