Ho terminato la mia esperienza di volontariato il 2 agosto, giorno del mio rientro a Milano.
Posso dirmi soddisfatto di tutte le esperienze trascorse in questi mesi, sia di quelle positive che di quelle negative.
Quando sono arrivato in Danimarca mai mi sarei aspettato di trovare persone così accoglienti e disponibili. Mi hanno sempre trattato con rispetto e considerazione per quanto riguardava il lavoro, per ricambiare questa loro gentilezza, mi sono sempre messo a disposizione per fare qualunque genere di lavoro e alla fine è una cosa di cui sono stati molto soddisfatti. Ho trovato un gruppo di colleghi coeso e ben collaudato con cui, eccetto casi straordinari, non ho mai trovato difficoltà a relazionarmi. Ho anche avuto la possibilità di creare un legame con i frequentatori del centro con cui parlavo e passavo gran parte della mia giornata.
Quando mi hanno chiesto se ero triste di lasciare la Danimarca la mia risposta è stata un no secco. Non perché mi fossi stufato delle persone o del lavoro, ma perché sapevo di dover tornare ed ero felice di poter rivedere la mia famiglia, i miei amici e la mia città, ricominciare con la mia routine estiva e potermi rilassare un po’.
Se dovessi trovare dei difetti a questo progetto, non sarebbero tanto riguardanti le attività, in quanto tali, bensì riguardo i danesi e la città in cui si svolge. A proposito dei danesi, che sono sempre tutti molto disponibili e gentili, è difficile entrare nel loro giro di amici, quindi per i volontari, come lo ero io, al di fuori del centro non ci si poteva aspettare chissà che attività con altre persone, e qui si collega il secondo punto, la posizione geografica della città, che era letteralmente in mezzo al niente e che quindi non permetteva chissà quali attività ricreative. Questo non significa che sia un brutto progetto, anzi queste cose mi hanno spinto a dedicarmi più a fondo al mio lavoro di volontario, che alla fine è quello che volevo.