La notte della cometa
Scritto come un romanzo, “La notte della cometa” prende avvio nel settembre 1983: Vassalli è a Marradi nell’albergo dove Campana e Sibilla Aleramo trascorsero la notte di Natale del 1916.
“Questo è un paese dove ho molto sofferto. Qualche traccia del mio sangue è rimasta tra le rocce, lassù” osserva Dino.
Con precisione, puntualità e una straordinaria empatia Vassalli ricostruisce l’intera vita di Campana, dove è possibile documenta nei dettagli, altrove riesce ad immaginare i discorsi dei parenti e dei paesani, le reazioni di Dino, gli sprezzanti ed elitari comportamenti dei letterati verso quello strano personaggio, male in arnese, che presentava i suoi testi e chiedeva di esser pubblicato. Ne esce un ritratto dettagliatissimo di Dino Campana, spesso troppo sbrigativamente liquidato come il «matto», in realtà un diverso, un isolato, trattato da «scemo del villaggio» perché estraneo ai canoni del comportamento comune e conformista sia di un paese piccolo e pettegolo come Marradi, sia delle consorterie letterarie del suo tempo.
Vassalli segue tutte le tappe della formazione di Campana, la sua situazione famigliare di bambino mai accettato e praticamente abbandonato dalla madre dopo la nascita del fratello e tollerato da un padre poco affettuoso, la crescita, l’acquisizione della consapevolezza di voler essere poeta, l’isolamento, l’ostilità di un intero borgo che, vedendolo sempre solo vagare per i monti, lo etichetta come matto e lo fa oggetto di scherno e di aperto rifiuto.
Dux: Casanova in Boemia
È il 1785, Giacomo Casanova ha 60 anni e si allontana da Venezia, umiliato e disgustato, per raggiungere quella che sarà la sua ultima destinazione: il castello di Dux, in Boemia. Se è vero che esiste un tempo per agire e uno per scrivere, per il vecchio avventuriero la biblioteca del conte di Waldstein potrebbe essere il luogo ideale per raccogliere riflessioni e memorie, e consegnare alla scrittura e ai posteri l’immensa storia della sua vita. Ma nel castello lo aspetta, in agguato, una sgradevole sorpresa.
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