Antidoti per la superbia dell’intelletto
Incontro inserito nella rassegna CuriosaMente – Appuntamenti culturali a Villa Forno e nel ciclo di eventi della Festa della Filosofia.
La superbia dell’intelletto è un tema antico: da Sofocle al Doktor Faustus di Thomas Mann, da Dante a Goethe. Come molti grandi temi della cultura occidentale, esso presenta forti ambivalenze.
Da un lato, infatti, la razionalità è stata rappresentata come un fattore costitutivo dell’identità e della natura umana: «Tutti gli uomini per natura tendono al sapere» (Aristotele, Metafisica, libro I). Dall’altro, una lunga tradizione (in larga parte teologica) associa alla razionalità la tendenza a disconoscere l’esistenza di limiti alla razionalità stessa: dall’albero della conoscenza della Genesi alla teodicea del XVII secolo, per non parlare dei dilemmi etici sollevati dall’applicazione militare della conoscenza scientifica (dalle armi nucleari alla robotica, dall’intelligenza artificiale allo spionaggio).
Il tema si ripropone in epoca moderna nelle nuove forme assunte dall’ambizione conoscitiva della scienza, codificate nel naturalismo contemporaneo. Vedremo come certe forme radicali di naturalismo siano esposte al rischio di ripresentare nuove versioni di ‘superbia’ scientista, mentre nel XX secolo è stata proprio la scienza - sulla base di risultati teorici ottenuti da figure come Kurt Goedel e Alan Turing - a dimostrare l’esistenza di limiti invalicabili per la conoscenza.
Ne parlerà con il pubblico il prof. Federico Laudisa del Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Ingresso libero e gratuito.
A cura della Biblioteca di Ateneo di Milano-Bicocca e di AlboVersorio.
INCONTRO