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A nuovo il murale del Palazzo comunale per il 40° anniversario del golpe in Cile

Arte, storia e accoglienza. Sono queste le parole chiave con le quali, a quarant’anni di distanza, il sindaco Siria Trezzi e l’assessore alle Politiche Culturali Andrea Catania, intendono ricordare i tragici avvenimenti dell’11 settembre 1973, quando in Cile le forze armate, guidate dal generale Augusto Pinochet, misero in atto il colpo di stato contro il presidente Salvador Allende.

“Forte fu il coinvolgimento della nostra comunità, - racconta il sindaco - molte furono le iniziative politiche, culturali e di solidarietà nei confronti dei rifugiati politici cileni, alcuni dei quali vennero ospitati in città. In tanti ricordano, solo due mesi dopo, il 12 novembre 1973, il grande avvenimento che vide protagonisti l’orchestra del Teatro alla Scala, Claudio Abbado e Maurizio Pollini in occasione dell’intitolazione del Palazzetto dello Sport a Salvador Allende, morto durante il golpe. Questo anniversario riguarda da vicino anche noi. Ricordarlo è importante proprio in questi giorni di tensione per il conflitto in atto in Siria e nel Medio oriente”.

Tra le tante iniziative di quel periodo la realizzazione di murales fu una delle più coinvolgenti. In Cile, durante la campagna presidenziale di Allende, la pittura murale divenne un fenomeno politico-culturale che richiamò l’attenzione del mondo intero. Dopo il colpo di stato molti cileni si rifugiarono all’estero e coloro che facevano parte delle Brigadas muralistas diedero vita anche nel nostro Paese a questa attività artistica.

A Cinisello Balsamo, alla fine degli anni Settanta, vennero realizzati alcuni murales, come quello sulla parete del Palazzo comunale che, con la partecipazione di molti giovani della città, fu dipinto dalla Brigada Pablo Neruda per ricordare la Festa della Liberazione dal nazifascismo.

In occasione del quarantesimo anniversario del colpo di stato, verrà restaurato il dipinto murale da Eduardo Mono Carrasco, che negli anni Settanta lo realizzò con altri cileni.

“Il dipinto murale ha per la nostra città un valore storico, rappresenta un simbolo, ed è espressione di libertà – sottolinea Andrea Catania – essendosi ormai deteriorato dal trascorrere del tempo, abbiamo valutato la possibilità di restaurarlo. Per questo abbiamo pensato di organizzare un’iniziativa artistico-culturale che, oggi come ieri, coinvolgerà i giovani”.

Mercoledì 18 settembre 2013 alle ore 13.30, davanti al dipinto murale in via XXV Aprile 4 partirà il lavoro di restauro. Carrasco coinvolgerà i giovani del progetto HubOut e del Centro di Aggregazione Giovanile Icaro. Tutti i cittadini potranno partecipare come spettatori e non solo; sarà possibile infatti cimentarsi nella pittura del murale, imparandone la tecnica.

Alle ore 18: il sindaco Siria Trezzi e l’assessore alle Politiche Culturali Andrea Catania inaugureranno il murale restaurato. Alle ore 18.30 l’iniziativa si sposterà al Pertini per un breve incontro con Carrasco che racconterà gli anni della campagna elettorale e la sua attività di muralista in Cile, illustrando la tecnica pittorica dei murales e il loro valore storico.

Le iniziative proseguiranno al Centro culturale Il Pertini sabato 5 ottobre alle ore 16, quando verrà inaugurata la mostra “Salvador Allende a 40 anni dal colpo di Stato”. La mostra sarà presentata dal curatore Eduardo Mono Carrasco, Grafico, muralista, giunto in Italia nel 1974 come rifugiato politico. Ha dipinto in tutta Europa centinaia di murales. Ha creato numerosi gruppi di pittura collettiva con i giovani. É rappresentante in Italia del gruppo musicale Inti Illimani Histórico. Nel 2004 l’Ambasciata del Cile a Roma gli ha conferito l’onorificenza governativa Medaglia Pablo Neruda.

All’incontro parteciperanno Rodrigo Andrea Rivas (Giornalista, scrittore, docente universitario ed economista. Militante della sinistra cilena, dopo il golpe è stato condannato a morte in contumacia. É giunto in Italia nel 1974 come esule politico. É stato direttore del Cespi e di Radio Popolare, consulente del Ministero degli Affari Esteri italiano e del Movimento Cooperativo centroamericano. Ha insegnato nelle università di Algeri, Pavia, Milano e Palermo) e Toti Rochat (una delle fondatrici del Centro Culturale Jacopo Lombardini di Cinisello Balsamo che dopo il colpo di stato ha dato assistenza a molti rifugiati politici cileni. Studiosa e formatrice di guide ai siti della storia valdese, è cofondatrice del Museo delle Donne Valdesi in Val Pellice e autrice del volume Via Monte Grappa 62/b).

La mostra resterà aperta fino a domenica 20 ottobre negli orari di apertura del Pertini.

Dall’11 settembre fino al termine della mostra sarà possibile trovare in biblioteca libri, dvd, bibliografia e approfondimenti sul colpo di stato e sugli esuli cileni.

Data ultima modifica: 11 settembre 2013
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