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n. 159 10.09.2012

FRANCESCO SCAFFIDI

ho saputo, che tutto il Consiglio non ha saputo, un giro di parole, che è stata aperta una moschea in Via Fleming e mi hanno detto che anche lei è andata alla chiusura della Festa del Ramadan, se risulta vero o no! Praticamente questo Consiglio Comunale apre una moschea e non è al corrente di nulla, noi non dobbiamo fare la fine di Sesto San Giovanni, mi scusi Sindaco noi eravamo all’oscuro di tutto, questo mi hanno detto che è successo prima dell’estate, che lei sia andata lì. Non è successo nulla, però che si apra una moschea a Cinisello Balsamo e noi Consiglieri Comunali non ne sappiamo nulla, lo dobbiamo sapere dai cittadini, non mi sembra tanto corretta questa situazione. Ben vengano, ci mancherebbe altro, sono andato in Tunisia e mi sono dovuto togliermi le scarpe e mettermi il cappello per entrare; purtroppo oggi noi siamo, come ho sempre ripetuto, ospiti in casa nostra, noi siamo ospiti in casa nostra! Per carità sono altruista, ma fino ad un certo punto, se noi quando andiamo all’estero dobbiamo rispettare le loro regole, altrettanto devono fare loro quando vengono in Italia, invece questo non succede purtroppo, poi gli avvaliamo anche delle cose, che per loro sicuramente saranno regolari, però di stare molto attenti che non ci siano delle infiltrazioni, come si è scoperto in altre città, in altre sezioni, preferisco che ci sia un ulteriore controllo e non lo devo venire a sapere dagli altri, ma preferisco una cosa del genere saperla qui in un aula di Consiglio Comunale, dove noi possiamo discutere e dibattere su questo argomento. Mi riservo, non so forse mi è sfuggito qualcosa, mi riservo ulteriormente per fare interrogazione. Vorrei, se è possibile, le risposte a voce e se è possibile anche per iscritto. Grazie.

RISPOSTA DEL SINDACO

Il tema della moschea. Premettendo che non c’è nessuna moschea né autorizzata, né programmata, né prevista, nel senso che, comunque, in qualsiasi caso se questa fosse una decisione, una richiesta, una volontà, dovrebbe trovare riscontro negli atti programmatori dell’Ente sia urbanistici che amministrativi.
Quello che è successo rispetto a questo tema, è sicuramente segno dei nostri tempi, in tutti i sensi, lo racconto e poi vi dico cosa stiamo facendo, nel senso che, un centro culturale islamico ha preso in affitto questo spazio in Via Fleming ed è apparso subito chiaro che non era compatibile, gli era stato affittato loro un edificio che non aveva quella destinazione di uso e quindi in qualsiasi caso, noi, così come succede in moltissime realtà che vengono usati dai centri culturali e quindi a prescindere dalla nostra volontà sono realtà private, questo è tutto un ragionamento che meriterebbe poi una lunga riflessione, ma non è questo stasera il momento e a quel punto, però, quello che lì è apparso, è che queste persone che avevano affittato questo spazio per fare anche il ramadan, per fare assieme le preghiere del ramadan, di fatto si sono trovati in una situazione che non era idonea.
Ci siamo posti a questo punto il tema come muoverci rispetto ad una situazione che era comunque di emergenza, abbiamo quindi fatto un provvedimento nei confronti della proprietà, dicendo di adeguare una struttura e di presentare una variante per quanto riguarda la destinazione di uso e con queste persone, dopo una serie di verifiche, che adesso vi racconto, abbiamo convenuto che, avrebbero potuto fare comunque la preghiera del ramadan e abbiamo convenuto, in particolar modo quella cosa di cui voi raccontavate, presso lo spazio del campo di calcio di Via dei Lavoratori, di chiudere questa manifestazione in quel momento.
È molto complicato per quanto ci riguarda affrontare questo tema, è complicato perché di fatto sono ormai moltissimi i musulmani nella nostra città e così come succede con la chiesa cattolica non c’è un’organizzazione, cioè non c’è una chiesa, non c’è una struttura generale che permetta una valutazione.
Abbiamo fatto un’operazione, che mi sembrava doverosa, quindi le cose che tu stavi dicendo … mi interessano moltissimo, perché abbiamo chiesto alla Digos di fare una verifica di chi erano queste persone, a prescindere che sui nostri spazi, se uno apre un centro culturale in una sede privata, non è che noi possiamo intervenire più di tanto, ma abbiamo cercato di capire che cosa voleva dire.
Non è venuto fuori il dato, cioè non ci è stato segnalato un dato tra virgolette di presenze con storie a noi non gradite dal punto di vista politico culturale in questo caso. A prescindere da questo, a questo punto siamo in una situazione dove il centro culturale comunque esiste, abbiamo l’esigenza di capire se loro procederanno nella sistemazione della sede, la proprietà, perché loro sono degli affittuari, la posizione dell’Amministrazione è la seguente: noi non diamo a loro nessun percorso diverso rispetto a qualsiasi altra persona, né negativa, né positiva, cioè di fatto se sono regolari dal punto di vista edilizio e urbanistico la loro sede è quella, i problemi non ce ne sono.
Abbiamo incontrato il decano, che anche lui era presente quella domenica e abbiamo incontrato la chiesta copta, perché ci sembrava doveroso e così abbiamo fatto, con queste persone di questo centro culturale, dire loro che questa città, è stata sempre una città disposta ed accogliente, disposta ad affrontare il dialogo con culture e storie diverse. Anche da questo punto di vista, per noi era la prima volta, era un approccio ad una cultura e ad una religione così profondamente diversa da quella che è la storia cristiana e cattolica, che è comunque presente in città, perché la chiesa copta ortodossa è comunque una storia cristiana, a questo punto dicendo loro che noi eravamo pronti ad accompagnare questa loro presenza in città, dentro ad un percorso di regole comuni, ad un dialogo da subito aperto con la chiesa cattolica e con la chiesa copta, cosa che hanno accettato sia la chiesa copta che la chiesta cattolica. Adesso si tratta di capire nelle prossime settimane, perché noi abbiamo formalmente consegnato a loro e alla proprietà nel mese di agosto, tutto succede nel mese di agosto, l’atto in cui si diceva che loro in Via Fleming non possono stare a svolgere quelle funzioni, stiamo cercando di capire, nei prossimi giorni avremo con loro un incontro, cosa intendono fare, hanno trovato un’altra sede? Hanno trovato una soluzione con il padrone di casa, dell’immobile? Quindi, capiremo questo tipo di passaggi.
Le informazioni che pocanzi il Consigliere Fumagalli ha letto in Consiglio, ti prego se me le puoi dare, in maniera che si possa fare comunque una verifica.
Erano presenti tantissime persone e questo mi sembra giusto segnalarlo ed è stato per me un approccio per la prima volta, quindi devo dire c’erano forse un migliaio di persone nell’arco della giornata, di cui molte di Cinisello, le quali avevano questo piacere di essere comunque riconosciuti, c’è questo tema, quindi devo dire che di fatto è per noi un tema culturale e anche politico, perché di fatto è un tema politico, la politica credo che più che mai si debba interrogare su quello che voglia dire convivenza civile oggi, rapporti fra le popolazioni.
Credo che valga la pena riprendere la discussione, l’Assessore Fasano e l’Assessore Ghezzi hanno avuto la delega per seguire questo tipo di approccio e tema, anche perché di fatto è un percorso, che non so questo come andrà a finire in termini formali, burocratici per l’edificio, ma comunque è un tema rispetto al quale non possiamo che confrontarci in prospettiva.

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