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n. 112 31.05.2011

Angelo Di Lauro

Infine, vorrei riferire di fatto cui ho assistito durante il mercato del 14 maggio 2011. Forse perché la persona assegnata all’incarico doveva in tutti i modo da far chiudere prima possibile il mercato, perché poi c’era la festa dello sport, e fino lì andava tutto bene. Però chiedo all’Assessore di conoscere gli orari che devono rispettare tutti gli ambulanti che operano all’interno del mercato, perché purtroppo è successo che un vigile se l’è presa solo con un extracomunitario. Questo non perché voglia difendere l’extracomunitario, perché se una persona non può e non deve stare in quel luogo, è giusto che venga rimossa sia la sua merce sia la postazione che ha occupato impropriamente, però l’atteggiamento con il quale il vigile si è rivolto verso questo venditore, ha lasciato abbastanza allibiti tutti i presenti. Devo dire che anche i miei figli erano presenti, e, questa sera, mio figlio piccolo, che ha cinque anni, sapendo che sarei venuto in Comune, mi ha raccomandato di riferire l’atteggiamento del vigile. È per questo motivo, dunque, che chiedo sicuramente di non prendere provvedimenti nei confronti del vigile in questione, perché non penso che il suo scatto sia stato improprio e sicuramente dettato da altro, perché c’erano anche altre vicende che si stavano svolgendo nel luogo, ma cercare di capire che se bisogna chiudere il mercato ad una certa ora, l’operatore preposto a far rispettare l’orario, deve farlo per tutto il mercato e non solo per una persona perché, purtroppo, magari è più debole ed indifesa rispetto agli altri.
Grazie.

RISPOSTA DEL SINDACO

Per quanto riguarda l’interrogazione del Consigliere Di Lauro, a proposito del sequestro merci ai danni dell’extracomunitario ambulante. Fermo restando il fatto che il Consigliere Di Lauro chiede che il vigile non sia ripreso, credo che questo sia un tema molto complicato, perché i vigili si trovano, come noi della Giunta, in mezzo a due fuochi, con i commercianti che si arrabbiano, questi che ritornano ventotto volte, l’altro che dice: “Voi che cosa state facendo? Però, noi vi paghiamo”. Dietro questo problema c’è l’ira di Dio. In ogni caso, un pubblico dipendente, un pubblico funzionario non dovrebbe mai perdere le staffe, quindi una verifica della situazione va fatta.
Devo dire, invece, che c’è una rigidità, imposta dalla norma, sul tema della lotta ai sistemi mafiosi e alla criminalità, per la quale, l’altro giorno, incontrando il giudice Airò – lo dico a difesa dei vigili – mi raccontava (cosa che non sapevo) che tutto il materiale sequestrato non veniva distrutto, veniva portato alla Procura della Repubblica, la quale lo dava, per esempio, a Don Alberto, che, a sua volta, lo distribuiva alla Caritas. Adesso, invece, c’è una norma durissima del decreto Maroni, secondo la quale si sequestra, si porta via e si distrugge tutto, perché attorno a questa cosa vi è tutto un problema di criminalità. Ciò a dire quanto è complessa la situazione, perché, alla fine, lì c’è un vigile, ci sono i commercianti che si incavolano per la competizione degli extracomunitari, ma dietro a tutto ciò ci sono anche problemi di infiltrazioni di reti criminali. Insomma, questa è una situazione molto complicata, che richiederà non poche riflessioni.

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