La seconda interrogazione riguarda via Diaz, dove è stata rifatta la pavimentazione stradale. Un tempo avevamo bisogno del rallentatore che arrivava perché la strada era in senso contrario, quindi subito dopo il ponte dell’autostrada avevamo un rallentatore perché iniziavano le macchine. Oggi, invece, avendo girato la strada – per la verità da un po’ di tempo – il rallentatore è posto dopo le abitazioni. Per di più, nel rifare il manto stradale, invece di renderlo più dolce, il che non è che guasti perché non è che si debba necessariamente andare veloci, però visto che non ha più alcun intento di rallentare, perché al di là non ci sono le abitazioni, invece di addolcire questo salto, purtroppo, si vede che c’è proprio la fine del manto stradale e l’inizio del dosso artificiale.
Mi chiedo, quindi, in primo luogo, se è possibile pensare quel dosso in modo diverso, magari mettendolo prima delle case. Ricordo che anche lì c’è una scuola, la scuola “Mazzarello”, quindi la zona è frequentata da molte mamme e ragazzi. In secondo luogo, rifare ciò che giustamente era stato fatto quando la strada era stata girata, ossia addolcire maggiormente il salto, ripeto, non perché vogliamo correre di più, però, visto che è l’unica strada di uscita da Cinisello, quindi è molto trafficata, si crea un ulteriore intoppo nel dover rallentare laddove non serve più, perché ricordo che 50 metri più avanti c’è una rotonda che obbliga a rallentare.

RISPOSTA DELL’ASSESSORE VERONESE

Lo stesso dicasi per quanto concerne via Diaz, su cui effettivamente vi è un dosso che esiste in prossimità del cavalcavia dell’autostrada, era preesistente, è stato mantenuto perché comunque è sempre uno strumento di dissuasione dall’alta velocità. Ad oggi, quindi, vi è questo dosso, vedremo come muoverci in futuro.