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n. 70 11.04.2011

Angelo Di Lauro

Un’ultima interrogazione. Sono venuto a conoscenza che l’Assessore Trezzi ha avuto un incontro con alcuni anziani per gli orti - l’Assessore già ride.
I cittadini che hanno avuto l’incontro mi hanno detto che l’Assessore è stato molto cordiale e ha cercato in tutti i modi di accontentarli.
Cerchiamo Assessore di accontentarli fino in fondo, perché loro hanno lavorato in questi orti - lei lo sa meglio di me - sei anni più sei, qualcuno per 12 anni, si sono affezionati e per loro è un hobby.
Naturalmente a fine anno avranno la scadenza di questo mandato, lei giustamente dice: “vediamo come va, dipende dalle nuove domande quante sono, se c’è la possibilità sarà dato di nuovo a voi”.
Inoltre lei ha cercato di mediare proponendo che vengano dati in comunione a due persone per cercare di fare il possibile, e da ultimo - devo dire che l’Assessore è stata davvero disponibile fino in fondo - perché ha detto: “sentite, io potrei accontentarvi perché al di là della passerella ci potrebbe essere questa possibilità.”
Sbaglio, Assessore? Mi è stato detto questo.
Ci potrebbe essere un terreno dove potremo capire se c’è la possibilità di prenderlo come Comune. Però, da quel punto di vista la divisione dell’area e quanto deve essere fatto all’interno, io addirittura vi posso portare l’acqua, portare le strutture, però a spese vostre.
Lei mi dice di no, Assessore. Io le ripeto quello che mi è stato detto dai cittadini, forse avranno sbagliato, non lo so, forse ho capito male io?
Lei ha partecipato e ci può rendere tutti partecipi della cosa. Una cosa è certa però, chiedevo: visto che è stato elargito un contributo per queste attività - qualcuno glielo ha anche ricordato nell’incontro che avete avuto - io non dico di usarli tutti - perché non servono sicuramente tutti quei soldi - si parla di € 45.000, però se c’è davvero questa possibilità, la meno positiva questa cosa, quella di dare l’area sita dall’altra parte della passerella del Grugnotorto, loro mi dicevano - detto da lei - c’era la possibilità di poter avere ancora degli orti, cerchiamo di capire se è possibile - lei mi risponderà dicendomi se è vero o meno questa cosa - chiediamo anche quanto può venir a costare e magari, non penso che ci vogliono € 45.000 per recintare degli orti o portare dell’acqua, forse ce ne vorranno molti, ma molti meno; se è così, perché non lo facciamo?

RISPOSTA DELL’ASSESSORE SIRIA TREZZI

Buonasera. Rispondo al Consigliere Di Lauro anche se, io non ricevo quasi mai interrogazioni, questa volta che me ne è stata rivolta una, anche corposa, che però non è esattamente rivolta a me.
Io non ho più la titolarità, per quanto riguarda la gestione degli orti ma è per competenza passata all’Assessore Marrone. Infatti, la modifica al Regolamento verrà apportata dall’Assessore Marrone.
La parte che riguarda i servizi sociali è sulla valutazione dei progetti di natura educativa, aggregativa che vengono fatte per quegl’orti e che vengono lasciate alle associazioni e a una valutazione rispetto alle proposta di natura aggregativa e relazionale fatte dall’associazione che avrà in gestione gli orti.
Detto ciò, però mi sento di doverle dare delle risposte. La vicenda degli orti suscita sempre una grande attenzione da parte dei nostri cittadini, credo anche, giustamente, perché comunque l’attività degli orti si è dimostrata una delle attività più apprezzata da parte dei nostri cittadini anziani ed è quella che tutto sommato ha dato anche miglior risultato come tenuta e continuità.
D’altronde, come tutte le attività, hanno un accesso di carattere universale, cioè tutti quelli che sono nella condizione di poter accedere, devono poter, quanto meno, presentare la domanda per poter a loro volta partecipare a questa attività.
L’orto è stato dato in concessione quattro anni, più quattro anni, tutti sapevano che era una concessione a termine, quindi per otto anni, per poter dare, sostanzialmente, la possibilità anche ad altri che avevano presentato la domanda, o, in teoria, avevano i requisiti per poter presentare la domanda, di poter accedere ad una opportunità offerta dall’Amministrazione comunale.
Otto anni di coltivazione di un orto, mi rendo conto non è un tempo infinito, ma non è neanche un tempo ristretto.
Mi rendo conto che dopo otto anni, abbandonare un orto, possa dispiacere, ma ci sono altri cittadini che hanno presentato domanda o che presenteranno domanda e che hanno diritto come tutti gli altri. E’, quindi, un principio di equità.
Dopo di che l’idea è stata quella, comunque, di cercare di articolare l’offerta in un modo diverso: aumentando gli orti in abbinamento, perché - lo ripeto - la finalità è quella aggregativa, relazionale e di lavorare sul mantenimento dell’autonomia, e non è quella di coltivare un orto in senso privatistico.
Abbiamo, quindi, aumentato il numero degli orti in abbinamento; abbiamo diminuito il numero degli orti a disposizione dei servizi sociali; abbiamo aumentato anche l’età delle persone che potevano affiancare l’orto in abbinamento, perché ci siamo resi conto che dare un orto ad un giovane pensionato di 55 anni, tutto sommato precludeva, invece, il mantenimento di autonomia per chi, invece, era pensionato un po’ più anziano.
Stando così le condizioni dovrebbe esserci nel prossimo bando un aumento di 34 posti a disposizione in più per gli ortisti, e già questo mi sembra una buona possibilità, dopo di che, a fronte del fatto che le lamentele di coloro che hanno in gestione gli orti, in questo momento, erano forti, sono state fatte delle valutazioni.
Io di aree veramente – faccio l’Assessore ai servizi sociali, posso parlare di edifici, di servizi, ma di aree no - non ho assolutamente indicato un’area dopo la passerelle, perché non ne ho la minima idea di quelle che possono essere aree a disposizione per fare orti.
So che sono state fatte delle valutazioni, perché c’erano stati degli impegni precedenti nell’individuare aree possibilmente utilizzabili per nuovi orti.
Io ho dato due ipotesi: guardate siete comunque persone che avete vissuto insieme otto anni, capitalizzate le competenze e le relazioni che in qualche modo avete messo in atto; se è possibile in qualche modo mettere a disposizione il vostro tempo e le vostre capacità non per coltivare un orto per se stessi o per avere i prodotti per se stessi, magari pensare insieme all’ANTEAS o all’AUSER che ha i lavori socialmente utili, di riproporre l’attività degli orti nelle scuole materne o elementari.
È chiaro non è il proprio orto, è l’orto che viene coltivato per dei percorsi educativi, ma comunque è un’attività di volontariato, è un’attività che ti permette di impegnare in modo costruttivo il proprio tempo libero, oppure fate una proposta all’Amministrazione Comunale, costituitevi in associazione e dite che siete in grado per un tot di anni di sistemare un’area a proprie spese, averla in gestione per fare un tot di orti, per un tot di tempo con una concessione di un pezzo di area che può essere compatibile con quella degli orti.
Io non sono a conoscenza di quel contributo di 45.000 euro di cui lei parlava.
Probabilmente è il contributo che veniva dato per gestire gli orti all’associazione, ma se non erro credo che ammonti a 4.000 euro l’anno.
Se io do 45.000 euro ad una associazione per realizzare degli orti è chiaro che i beneficiari non sono né quelli che mi hanno presentato il progetto, né i soci dell’associazione. A quel punto l’assegnazione diventa in base ai criteri e alle possibilità di poter utilizzare un orto. Diventano criteri trasparenti.
Diverso è il fatto che loro si mettano in associazione o comunque possono affiancarsi all’ANTEAS, farsi carico di attrezzare un’area per la realizzazione di un tot di orti e l’Amministrazione Comunale, per un tot di anni, a fronte di un investimento che loro hanno fatto, possa dargli un’area in concessione per l’utilizzo di orti a fronte della finalità sociale di questa attività.
Non ho, però parlato di nessuna area, né dove, né come, né quando, perché vi assicuro non mi occupo, ancora, di qualità dei terreni e adattabilità dei terreni, però questa era la finalità.
Io mi rendo conto che questo è un tema che susciterà anche un po’ di tensioni, però io lo ritengo veramente un principio di equità dopo aver avuto otto anni credo che si debba permettere anche ad altri cittadini, che hanno le stesse condizioni, a loro volta di poter, in qualche modo, godere di questa possibilità che viene offerta dall’Amministrazione comunale. Vi assicuro che gli orti non sono pochi, ad oggi sono 120, diventeranno 154, mi sembra, e in più ci sono anche gli orti del Parco Nord.

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