L’ARCIDUCA FERDINANDO D’ASBURGO OSPITE IN VILLA SILVA

Lapide con iscrizione - via Frova 10 - sotto il porticato di villa Silva Ghirlanda Cipelletti

di Laura Sabrina Pelissetti

ISCRIZIONE

HOSPES ASTA LEGE NEC PIGUERIT SCIRE FERDINANDUM ET
BEATRICEM ARCHID AUSTR HIC CONSEDISSE DIES XXX
ASSEDISSEQ LIBERIS SUIS GRANDI PATRIAE CHARITATIS
EXEMPLO DUM VARIOLARUM ATUS EXITUM HABERET UT HABUIT
FORTUNATISSIMUM / NUNC SUCCEDE PERLUSTRA SINGULA MEMOR
HIS DELICIOLIS HORTENSIBUS ET AMOENITATE LOCI HILARES
FUISSE AC LAETOS NEPOTULUS CAESARUM AUGUSTORUM
HERCULES DE SYLVA COMES BLANDERATI M P
A CIC IC CC XIIIC

La lapide, posta sotto il porticato di villa Silva Ghirlanda Cipelletti, sormonta la porta d’ingresso della Sala degli Specchi. Realizzata prima del 1787, l’iscrizione ricorda il soggiorno dell’arciduca Ferdinando d’Asburgo e della consorte Beatrice d’Este, avvenuto nell’estate del 1787, presso la residenza dell’amico Ercole Silva in Cinisello, quando a Monza incombeva il pericolo di contagio da vaiolo.

Si tratta di una lastra marmorea con caratteri in bronzo dorato.
L’iscrizione recita testualmente: "Forestiero, fermati e leggi e non ti dispiacerà sapere che Ferdinando e Beatrice arciduchi d’Austria sostarono qui trenta giorni e rimasero accanto ai loro figli, illustre esempio di devozione nei confronti della patria, finché il dilagare del vaiolo non ebbe fine, come fortunatamente ebbe. Ora avvicinati, osserva attentamente ogni cosa, ricordandoti che i nipotini dell’imperatrice furono allegri e lieti grazie a questi giardini meravigliosi e all’amenità del luogo. Ercole Silva Conte di Biandrate, 1787."

PER APPROFONDIRE

Villa Silva

Nel corso del XVII e XVIII secolo, in tutta la Lombardia si assiste alla trasformazione di numerose residenze di campagna in case di abitazione che dovevano assolvere alla doppia funzione di centro di controllo della conduzione delle campagne e di luogo conveniente all’ospitalità dei proprietari.
La tipica casa di villeggiatura della Brianza si presentava infatti con una grande corte che rispondeva sia alle funzioni legate alle attività agricole, sia a quelle di rappresentanza svolte dalle stanze abitate dalla famiglia proprietaria: era una sorta di cascina rustica con porticati eleganti, con le abitazioni del fattore, fornita di stalle, brolo e giardino recintato da un alto muro.

A partire dal secondo decennio del Seicento anche i piccoli abitati rurali di Cinisello e Balsamo videro il progressivo insediamento di famiglie aristocratiche milanesi, alla ricerca di luoghi ameni per la villeggiatura.
Villa Silva Ghirlanda costituisce una delle più interessanti e meglio conservate emergenze monumentali non solo del territorio cinisellese ma di tutta la Lombardia.
Nonostante la dispersione degli arredi, l’edificio non ha subito sostanziali modifiche dal XVIII secolo, quando la residenza è registrata nella mappa catastale del 1721 di Cinisello.

La costruzione è stata infatti ragionevolmente imputata allo spirito mecenatizio di Donato Silva (1607-1675), uomo di modesti natali originario del lago di Como che aveva contribuito all’ascesa economica e sociale della famiglia con una serie di alleanze matrimoniali, fino ad ottenere il titolo di Conte di Biandrate.

Nella villa di Cinisello, Donato e in seguito il figlio Gerardo (1646-1714) avviarono la prima campagna decorativa delle sale, mentre il nipote, Conte Donato II Silva (1690-1779), portò a termine la costruzione della villa con splendido giardino all’italiana.

Il pronipote, Conte Ercole Silva (1756-1840), progettò e realizzò invece la trasformazione del giardino seconda la nuova moda del giardino all’inglese dopo essersi recato in visita ufficiale in Inghilterra e in Francia nel 1785, proprio per apprendere le novità di tale stile.

Dopo la morte di Ercole, privo di eredi in linea diretta, la villa passò al nipote Girolamo Ghirlanda e in seguito al figlio Carlo, che a metà Ottocento fece costruire alcuni edifici nel parco e promosse il rinnovamento della facciata della villa prospiciente il giardino secondo il gusto romantico.

Estintasi la famiglia Ghirlanda Silva, la villa fu acquistata nel 1886 da Giuseppe Frova e, all’inizio del nuovo secolo, dal conte Giuseppe Cattaneo di Proh.

Nel 1926 il complesso residenziale divenne di proprietà di Emilio Cipelletti e, all’inizio degli anni Settanta, fu acquistato dall’Amministrazione comunale.

Ercole Silva

Cultore di materie umanistiche e scienze naturali, appassionato bibliofilo e collezionista, Ercole Silva nacque il 2 Marzo 1756 da Ferdinando Silva e Maria Rovida.

Oltre ad ampliare la biblioteca ereditata dallo zio con nuovi acquisti, facendone una delle più importanti biblioteche private lombarde dell’epoca, scrisse numerose opere di argomento letterario ed entrò in contatto con i più famosi intellettuali del tempo quali Verri, Beccaria, Frisi e Parini.

Personalità di spicco nella Milano del primo Ottocento, ricoprì cariche pubbliche importanti - direttore del Teatro alla Scala, membro del Consiglio municipale, membro della Società di Incoraggiamento delle Scienze e delle Arti di Milano e socio corrispondente di Accademie scientifiche in altri Paesi europei - e collaborò, all’interno di una cerchia di nomi milanesi illustri, alla costituzione dell’Accademia di Brera. Partecipò dunque al background culturale milanese di fine Settecento, ma nel contempo frequentò l’ambiente di corte, fino a diventare intimo dell’arciduca Ferdinando, con il quale condivise tra il 1783 e il 1787 un viaggio-studio in Francia, Inghilterra, Paesi Bassi e Germania.

Tra le sue opere, conservate nella biblioteca attualmente dispersa, si ricordano in particolare i testi dedicati all’arte e alla cultura del giardino paesaggistico o all’inglese, da lui importata in terra italiana:

- Trattato dell’Arte dei giardini inglesi, Milano, Stamperia al Genio Tipografico,1801;
- Sulla Robinia Pseudo Acacia, nel "Giornale della Società di Incoraggiamento delle Scienze e delle Arti", Milano,1808;
- Delle piante più atte a formare viali, nel "Giornale della Società di Incoraggiamento delle Scienze e delle Arti", Milano,1809;
- Descrizione della Villa Silva e delle cose ivi raccolte in Cinisello, Monza, Tipografia di Luca Corbetta ,1811;
- Elogio dell’architetto Giuseppe Piermarini, Monza, Tipografia di Luca Corbetta,1811;
- Le ville del contorno di Monza. Almanacco per l’anno 1813, Monza, Tipografia di Luca Corbetta,1812;
- Trattato dell’Arte de’ giardini inglesi, Milano, P. e G. Vallardi, 1813.



GALLERIA FOTOGRAFICA

Villa Silva Ghirlanda Cippelletti, la lapide

Il porticato, è visibile la lapide sopra la porta d’ingresso della Sala degli Specchi

Suggestiva immagine notturna del porticato della villa

La facciata della villa prospiciente il giardino

Veduta della villa e del parco dall’alto. A - corte d’ingresso; B - area attrezzata a parco giochi; C - parco paesaggistico.
Emergenze monumentali/arboree: 1 - obelisco; 2 - esedra della salute; 3 - lodge scozzese; 4 - chalet svizzero; 5 - sarcofago; 6 - radura; 7 - cedri; 8 - tigli; 9 - bagolari; 10 - magnolie

Incisione con veduta della collinetta di Lanzani

Incisione con veduta del giardino all’italiana

Busto di Ercole Silva, immagine tratta dal volumetto fatto stampare da Carlo Ghirlanda Silva per onorare il nome dei suoi avi: Donato ed Ercole Silva Conti di Biandrate - Cenni biografici, Milano, 1876

Donato Silva, effigie tratta dal volumetto fatto stampare da Carlo Ghirlanda Silva per onorare il nome dei suoi avi: Donato ed Ercole Silva Conti di Biandrate - Cenni biografici, Milano, 1876

1 maggio 1974, il sindaco Enea Cerquetti e l’assessore Sergio Torsani (al microfono) all’apertura al pubblico

Anni Settanta, i cittadini di Cinisello Balsamo nel parco della villa aperto al pubblico