AL MILITE IGNOTO

Tomba - Roma - "Vittoriano" - Monumento Nazionale a Vittorio Emanuele II

La tomba del Milite Ignoto è una tomba simbolica che contiene i resti di un militare morto in guerra, il cui corpo non è stato identificato e che si pensa non potrà mai essere identificato. La pratica di avere una tomba del Milite Ignoto si è diffusa soprattutto dopo la prima guerra mondiale, una guerra in cui il numero di corpi non identificati fu enorme.

Nel 1920, l’allora colonnello Giulio Douhet, sulla scorta di analoghe iniziative già attuate in Francia e in altri Paesi coinvolti nella Grande Guerra, propose per primo in Italia di onorare i caduti italiani le cui salme non furono identificate.

L’idea di trasportare dal campo di battaglia in Patria la salma di un soldato ignoto e di seppellirlo nella capitale, nel più importante tempio della Nazione, era nata appunto contemporaneamente in Francia e in Inghilterra. La cura con cui venne scelto il soldato e il risalto dato alla cerimonia della sepoltura testimoniano l’importanza attribuita al culto dei caduti alla fine della Grande guerra. La rapida diffusione di queste tombe, illustrando l’attrattiva esercitata dal culto e la maniera in cui il Milite Ignoto venne scelto, fu abbastanza simile in tutte le Nazioni che avevano preso parte al conflitto.

Fu quindi deciso di creare la tomba del Milite Ignoto a Roma nel complesso monumentale del Vittoriano* a piazza Venezia. Sotto la statua della Dea Roma sarebbe stata tumulata la salma di un soldato italiano sconosciuto, selezionata tra quelle dei caduti della prima guerra mondiale.

La scelta fu affidata a Maria Bergamas madre del volontario irredento Antonio Bergamas che aveva disertato dall’esercito austriaco per unirsi a quello italiano ed era caduto in combattimento senza che il suo corpo fosse ritrovato.

Il 26 ottobre 1921 nella Basilica di Aquileia Maria scelse il corpo di un soldato tra undici altre salme di caduti non identificabili, raccolti in diverse aree del fronte. La donna, posta di fronte alle bare allineate, dopo essere passata davanti alle prime, non riuscì a proseguire nella ricognizione e, gridando il nome del figlio, si accasciò al suolo davanti a una bara, che venne scelta.

La bara prescelta fu collocata sull’affusto di un cannone e, accompagnata da reduci decorati al valore e più volte feriti, fu deposta in un carro ferroviario appositamente disegnato.

Le altre dieci salme rimaste ad Aquileia furono tumulate nel cimitero di guerra che circonda il tempio romano.

Il viaggio si compì sulla linea Aquileia-Venezia-Bologna-Firenze-Roma a velocità moderatissima in modo che presso ciascuna stazione la popolazione avesse modo di onorare il caduto simbolo. Furono molti gli Italiani che attesero, a volte anche per ore, il passaggio del convoglio al fine di poter rendere onore al caduto. Il treno infatti si fermò praticamente in tutte le stazioni.

La cerimonia ebbe il suo epilogo nella capitale. Tutte le rappresentanze dei combattenti, delle vedove e delle madri dei caduti, con il re in testa e le bandiere di tutti i reggimenti, mossero incontro al Milite Ignoto che fu portato da un gruppo di decorati di Medaglia d’Oro a Santa Maria degli Angeli.

La salma venne posta nel monumento il 4 novembre 1921. L’epigrafe riporta la scritta Ignoto militi e le date MCMXV e MCMXVIII, l’anno di inizio e l’anno della fine del conflitto.

Nel corso degli anni Trenta il feretro del Milite Ignoto venne traslato nella cripta interna del Vittoriano, denominata Sacello del Milite Ignoto, dove tutt’ora si trova.
Parti della cripta e del sepolcro sono realizzate con materiali lapidei provenienti dalle montagne teatro degli scontri della prima guerra mondiale (tra cui il Grappa e il Carso).

Anche a Cinisello fu commemorato il Milite Ignoto

Nella pagina della cronaca de’ Il Cittadino della Domenica del 13 novembre 1921 un trafiletto riportava la notizia che a Cinisello, il 4 novembre, in concomitanza con la deposizione della salma del Milite Ignoto a Roma, si era tenuta una solenne cerimonia di commemorazione nella chiesa di Sant’Ambrogio ad nemus con grande partecipazione di fedeli. "[...] Dal catafalco che ergevasi maestoso nel mezzo della chiesa, attorniato dalle cinque bandiere delle nostre Associazioni Cattoliche, scendeva uno splendido tricolore. Il Sig. Parroco dopo la S. Messa solenne rivolgeva parole ispirate a vero sentimento d’amor patrio e terminava con l’augurio che le onoranze al Milite Ignoto segnassero davvero per sempre un’era d’amore, di concordia e di pace [...]".

*Il Monumento Nazionale a Vittorio Emanuele II é meglio conosciuto con il nome di Vittoriano. Per metonimia il monumento viene spesso chiamato Altare della Patria da quando esso accoglie il Milite Ignoto. Il termine Vittoriano potrebbe indurre a pensare che sia un tributo alla vittoria: in realtà deriva dal nome di Vittorio Emanuele II di Savoia, primo re d’Italia cui il complesso monumentale è dedicato.

Vai alla scheda: "Milite Ignoto - bassorilievi nelle aule del regno".

Vai alla scheda: "Legittimazione della Grande Guerra e culto dei caduti".



GALLERIA FOTOGRAFICA

La tomba del Milite Ignoto

La tomba del Milite Ignoto sotto la statua della Dea Roma

Roma, piazza Venezia, il Vittoriano

Basilica di Aquileia, le bare con le salme dei caduti non identificabili

Maria Bergamas

Copertina della Domenica del Corriere, Maria Bergamas sceglie il Milite Ignoto

Aquileia, omaggio al Milite Ignoto

Traslazione del Milite Ignoto

La folla sui binari all’arrivo del treno con la bara del Milite Ignoto

L’arrivo della salma del Milite Ignoto al Vittoriano

24 maggio 1929, celebrazione del 24 Maggio a Roma, gli onorevoli Giovanni Giuriati, Angelo Manaresi, Giacomo Acerbo e altre autorità in rappresentanza della Camera e del Governo rendono omaggio alla tomba del Milite Ignoto