LA NASCITA DELLE COOPERATIVE DI CINISELLO BALSAMO

La storia dell’associazionismo locale si può far risalire agli anni immediatamente successivi all’Unità d’Italia.

Nell’inverno del 1879 a Sesto San Giovanni erano state poste le basi per dar vita a una Società di Mutuo Soccorso aperta anche ai lavoratori dei paesi limitrofi con lo scopo "del reciproco aiuto fra i soci in caso di malattia", nonché "del sostentamento della vecchiaia, degli effetti di malattia che produce l’impotenza al lavoro, delle vedove dei soci senza mezzi di sussistenza, oltre il promuovere l’istruzione e l’incremento dell’agricoltura e dell’arte".
A questa esperienza fornirono il proprio contributo numerosi soci di Balsamo e di Cinisello che presero parte all’assemblea tenutasi l’8 marzo 1880 per approvare lo statuto della Società Operaia di Sesto e limitrofi.
L’importanza della loro partecipazione è attestata dalla composizione del Consiglio, in cui due posti erano riservati di diritto ai balsamesi e uno ai cinisellesi.

Sulla spinta di questa iniziativa, pochi mesi dopo a Cinisello fu fondata la Società Mutua contro i danni della mortalità del bestiame bovino. Di impostazione laica, fu promossa da alcuni iscritti al sodalizio sestese e dai contadini più sensibili e coraggiosi. Si proponeva di “rifondere ai propri membri i danni causati dalla mortalità del bestiame di razza bovina ed equina, scongiurando così col reciproco aiuto il dissesto che può portare in una famiglia la perdita di uno o più capi di bestiame, talvolta unico capitale che affranca l’esistenza di un individuo e ne agevola il lavoro”.


Due anni dopo la nascita della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Sesto San Giovanni, a Balsamo nel 1882 venne fondata la Società Cattolica di Mutuo Soccorso San Sebastiano. La matrice cattolica è evidenziata anche dal simbolo prescelto: due mani che si stringono fraternamente, sormontate da una croce.
La società nacque dall’esigenza di sostenere i soci nel caso di danni causati dalla mortalità del bestiame di razza bovina.
Promotori dell’iniziativa, oltre ai contadini cattolici più accorti guidati da Felice Sala, risultavano il parroco don Giuseppe Molgora e alcuni esponenti più illuminati della borghesia agraria, fra cui il futuro sindaco Carlo Martinelli che ne assunse la presidenza.


L’intreccio tra la tradizione locale e le istanze sociali acquisite nei cantieri edili della grande città furono alla base della costituzione nell’estate del 1890 della Sezione Muratori di Cinisello, strettamente collegata alla Centrale Sindacale di Categoria di Milano.
All’inizio contava 15 soci, un settimo dei magut (muratori) locali, saliti a 25 in pochi mesi nonostante l’aperto boicottaggio dell’unico capomastro cittadino. La Sezione Muratori per statuto si proponeva di assistere i propri aderenti in caso di malattia o di infortunio. Condusse anche, con successo e competenza, attività sindacali per rivendicare aumenti salariali.
Gli elementi di novità di questa esperienza sono proposti da una emblematica fotografia che ritrae i suoi 28 soci che mostrano un quadro di Gesù Cristo e uno di Carlo Marx a indicare come nella mentalità popolare fosse possibile conciliare il cristianesimo e il marxismo, soprattutto laddove essi propugnavano la fratellanza, l’uguaglianza, la solidarietà e la giustizia sociale.

Nel 1893 venne costituita l’Associazione Cooperativa di Mutuo Soccorso tra operai e contadini di Balsamo, di Bresso, di Cinisello e di Cusano sul Seveso, con sede a Cinisello.
All’interno della Società Operaia, come più comunemente conosciuta, di matrice laica, convivevano, non sempre in armonia, due differenti concezioni del mutualismo. I moderati ritenevano di doversi attenere strettamente allo statuto per garantire ai soci il contributo assicurativo in caso di malattia o di infortunio, mentre i progressisti intuivano la necessità di promuovere anche iniziative volte all’elevazione morale e culturale degli iscritti.
Nel 1900 fu inaugurato un salone adibito ad assemblee, conferenze e spettacoli teatrali.


Il 26 luglio 1903 venne redatto l’atto di costituzione della Cooperativa Edificatrice La Previdente che si proponeva di “acquistare terreni e costruire case d’abitazione per i lavoratori, e in genere tutto quello che è rivolto al benessere e al miglioramento della classe lavoratrice”. La Cooperativa si collocava nell’alveo della tradizione socialista fondata sulla proprietà indivisa, rimarcando la propria connotazione classista con i requisiti per diventarne soci: la maggiore età e l’appartenenza “alla classe lavoratrice”. Primo presidente fu Clemente Sala.
Il primo fabbricato, pronto nell’autunno di quell’anno, presentava le caratteristiche tipiche delle case di ringhiera, un edificio a due piani con appartamenti di due o tre locali e i servizi igienici in comune collocati sul ballatoio.
Nel 1904 venne inaugurato il Circolo Garibaldi dove i soci potevano trovare un luogo adatto per trascorrere il loro tempo libero.
Nel 1908 fu modificato lo statuto consentendo l’apertura di uno spaccio alimentare.

Nel 1902 sorse il Circolo Sant’Ambrogio ad nemus che si proponeva finalità ricreative ed educative, con un presidente laico per la parte amministrativa e gestionale e il parroco per quella religiosa.


Nel 1910 a Balsamo fu costituito il Circolo Ricreativo Aurora che nelle intenzioni avrebbe dovuto avere una linea di equidistanza politica; un fragile equilibrio che si spezzò nel 1911, quando il Consiglio del Circolo deliberò a maggioranza la partecipazione a un comizio giudicato dalla componente cattolica marcatamente anticlericale. Come conseguenza, nell’estate del 1911 i cattolici abbandonarono il circolo Aurora.
L’anno successivo fu fondata la cooperativa edificatrice di Balsamo che in seguito, con il nome di Cooperativa Edificatrice Aurora, ingloberà tutte le espressioni dell’associazionismo socialista di Balsamo. Primo presidente fu Mario Mariani.
L’area per le prime edificazioni sorte nel 1926 con uno schema a ringhiera, tra le vie Verdi e Solferino, dove si trovava anche lo stabile sociale costruito su due piani che conteneva lo spaccio con due forni per la panificazione, un salone teatro in grado di ospitare cinquecento persone, la sala da ballo, gli uffici e i depositi. Sorse anche un negozio tra la via della Chiesa (oggi via San Martino) e via Gelata (oggi via Martinelli).



Il 12 febbraio 1911 si costituì la Società Anonima Cooperativa Edificatrice La Nostra Casa che designò come primo presidente Giovanni Corno. Finalità essenziale era la “costruzione e acquisto di case da vendersi e da affittare a norma e per gli effetti della legge sulle case popolari ed economiche”. L’esplicito riferimento alla cessione degli alloggi riafferma la matrice cattolica della Società che in tal modo, a differenza delle cooperative rosse, non poneva in discussione il valore della proprietà privata. Venne acquistato un terreno lungo via Milano (oggi via della Libertà) e, per contenere le spese del cantiere, i soci prestarono gratuitamente la propria opera all’edificazione del fabbricato.
Angelo Confalonieri, che successe a Giovanni Corno alla presidenza, inaugurò l’edificio al numero 11 di via Milano nell’estate del 1912. Si trattava di un fabbricato a ringhiera con servizi in comune all’esterno, con i negozi che si affacciavano su via Milano e alle spalle un vasto appezzamento adibito a ortaglia da affittare ai soci.


Nel 1913 nacque il Circolo Ordine e Concordia di matrice cattolica, primo presidente fu Enrico Civelli. La prima sede fu ricavata in locali presi in affitto dalla famiglia Bianchi, situati nell’attuale via San Saturnino. Si trattava di due vani al piano terra con il banco di mescita del vino, di una sala al primo piano per le attività ricreative e per le assemblee (del Circolo, della Cooperativa di Consumo Balsamo, della Lega del Lavoro e della Società di Mutuo Soccorso San Sebastiano) e, in seguito, di un campo di bocce nel giardino. Il Circolo si attivò per organizzare conferenze per la formazione dei propri soci, incontri di aggiornamento dei contadini sui metodi più moderni e redditizi di coltivazione e concerti di gruppi bandistici.
Il 12 ottobre 1930, all’interno della casa fatta edificare dalla Società Anonima Cooperativa Armando Diaz in Viale della Rimembranza, venne inaugurata la nuova sede del Circolo, progettata dall’ingegnere Abele Confalonieri.
_ Negli anni della fondazione, all’interno della sede, erano presenti il Corpo Musicale San Martino, il Gruppo Bocciofilo Concordia e la Società Pugilistica Cesare Battisti. Nel secondo dopoguerra trovarono spazio nel Circolo, la Società Sci-Alpinistica F.AL.C. e l’Unione Sportiva Balsamese che ha formato importanti fuoriclasse come Ernesto Castano nel calcio, o Angiolino Meroni nell’atletica.

Il 21 ottobre 1914 un gruppo di soci della Cooperativa Aurora costituì la Società Cooperativa Agricola di Balsamo. Presidente designato fu Ambrogio Casati, nel Consiglio era presente anche Mario Mariani, presidente della Cooperativa Aurora. La matrice socialista si manifestò in uno dei primi articoli dello statuto, in base al quale potevano aderire solo coloro che erano contadini “o esercitavano una industria affine” e risultavano altresì iscritti alla “rispettiva sezione della Camera del Lavoro”.

Alla costituzione della Cooperativa i soci erano ventotto. Nel 1916 depositarono anticipatamente il denaro per stipulare regolare contratto con la Congregazione di Carità per l’affitto del podere di Balsamo [quasi sessanta ettari di terreno e relativi stabili: sei corti agricole e l’antica villa Pecchio, tutti ubicati sulla via Lunga (oggi via Mariani)], convenuto in un canone annuo di 10.900 lire.
I contadini furono liberi e autonomi dal rapporto, prima con il padrone, e poi con il fittabile; dovevano sempre pagare l’affitto in danaro e frumento ma senza timore di essere sfrattati, potevano esercitare i loro diritti statutari e decidere la quantità di prodotti da acquistare collettivamente.
Venne aperto uno spaccio sociale nella corte del Guzzi, due locali al piano terra, al cui interno erano disposte su alcuni tavoli e ripiani le merci: fertilizzanti, sementi, attrezzi agricoli e generi di prima necessità.

Questo esempio fu seguito a Cinisello da un altro gruppo di contadini che fonderà la Cooperativa Agricola Italia, ora non più esistente, di cui si hanno scarse notizie.

IL 19 giugno 1919 venne legalmente costituita la Cooperativa Edificatrice La Balsamese, mentre una decina di giorni dopo il cronista locale de’ Il Cittadino della Domenica annunciava l’imminente apertura dello spaccio della Cooperativa di Consumo Balsamo.
Le due società di matrice cattolica, pur avendo una gestione finanziaria e Consigli di Amministrazione autonomi, intrattenevano tra loro, e con il Circolo Ordine e Concordia, rapporti di stretta collaborazione, avendo in comune molti dei propri soci.
Venne acquistata la casa di proprietà del signor Santambrogio Ambrogio sita in via San Martino 2 per destinare appartamenti ai soci e per la sede della Cooperativa di Consumo Balsamo.

Verso la fine degli anni Venti i cattolici balsamesi entrarono in una fase di tensioni interne. Il Circolo Ordine e Concordia continuò a prosperare e a proporsi come punto di riferimento culturale e aggregativo, mentre la Cooperativa di Consumo Balsamo e la Cooperativa Edificatrice La Balsamese andarono verso il fallimento. Nel 1930 il Circolo Ordine e Concordia modificò la propria natura giuridica diventando Società Anonima Cooperativa Famigliare Ordine e Concordia per sottrarsi all’assorbimento delle organizzazioni fasciste e per prepararsi a rilevare la fallita Cooperativa di Consumo Balsamo.


Il 27 maggio 1929 venne costituita la seconda cooperativa edificatrice di matrice cattolica denominata Società Anonima Cooperativa Armando Diaz avente “per oggetto esclusivo la costruzione, l’acquisto e la locazione ai soci e non soci e la vendita ai soci di case popolari”.
Nata durante il regime fascista, aderì all’E.N.C. (Ente Nazionale della Cooperazione) e si rese disponibile ad accogliere nel proprio Consiglio alcuni esponenti fascisti senza però rinunciare ai tradizionali valori della dottrina sociale della Chiesa come l’interclassismo e la proprietà privata.
A dicembre del 1929 fu acquistato un terreno di circa 1500 mq. a sud di viale delle Rimembranze che il marchese Casati Sampa di Soncino, per i buoni uffici del parroco, cedette al prezzo simbolico di 1500 lire.
Nel giugno 1930 il Consiglio deliberò l’acquisto dell’immobile di proprietà dell’ormai fallita Cooperativa edificatrice La Balsamese.
Il 12 ottobre 1930 fu inaugurata la prima costruzione sociale, una palazzina di tre piani: al piano terra trovava posto la nuova sede del Circolo Ordine e Concordia dotata di un ampio salone, mentre in quelli superiori erano ubicati sei appartamenti di due locali; i servizi erano in comune, ma “tutte le cucine sono con acquaio ad acqua corrente.”

Dopo la fine del secondo conflitto mondiale ci fu la volontà dei socialisti di avviare un’esperienza autonoma all’interno del movimento cooperativo locale. Il 21 maggio 1949 Francesco Sincinelli, già socio della Cooperativa La Nostra Casa, con altri sette soci si presentò davanti al notaio per dar vita alla Cooperativa di Consumo Giacomo Matteotti.
La prima attività fu la gestione del Circolo omonimo, la cui sede era ricavata in un’antica osteria situata tra via XXV Aprile e via Primo Maggio. All’interno un bancone per la mescita del vino, un’ampia sala e dei campi da bocce sul retro.
Nel 1949 venne acquistato un appezzamento di terreno in via XXV Aprile di proprietà della famiglia Baj Macario e nel 1951 fu costruita la prima casa mettendo a disposizione dei soci 20 appartamenti; al piano terra fu ricavata una nuova sede per il Circolo.

Le modalità previste dalla legge 167/62 sull’edilizia popolare, che consentiva ai Comuni di espropriare terreni da assegnare in diritto di proprietà per costruirvi case popolari a riscatto, mise le cooperative rosse di fronte alla necessità di attuare un passaggio strategico nella loro storia, essendo prevista nei loro statuti la sola proprietà indivisa.
Nel 1980 le Cooperative Edificatrici Aurora, La Previdente e Giacomo Matteotti diedero vita al Consorzio Au.Pre.Ma nel quale le tre cooperative storiche locali, pur mantenendo la reciproca autonomia gestionale, estesero la collaborazione a tutti i settori di competenza.
Iniziò anche una nuova fase nella vita del movimento cooperativo, caratterizzata dalla volontà di operare anche al di fuori dei propri confini territoriali e dalla crescente richiesta da parte dei soci di servizi capaci di soddisfare le più diffuse e moderne esigenze nel campo della salute, dell’assistenza, del turismo, dello sport e della cultura.

Il 27 novembre 1998, dalla fusione delle stesse cooperative che avevano dato vita al Consorzio nacque la Cooperativa Auprema che operava principalmente nel settore della casa, ma anche in molteplici ambiti della realtà locale: nell’ambito della sanità con il Poliambulatorio Il Sole, nel settore sociosanitario con la R.S.A. Il Sole, nell’ambito del tempo libero con la realizzazione del villaggio turistico Heba vacanze a Magliano in provincia di Grosseto e con gli uffici dell’Agenzia Viaggi Mondo Auprema, nello sport e nella cultura con il Circolo Polisportivo.

Dal 1° gennaio 2009 le Cooperative Auprema di Cinisello Balsamo e Camagni-Olmini di Sesto San Giovanni iniziarono un processo di fusione integrando le proprie strutture, una fusione già iniziata sotto il profilo funzionale che si concluse il 9 ottobre 2010 con la sottoscrizione dell’atto costitutivo della nuova Cooperativa UniAbita.
La risposta dei soci non lasciò alcun dubbio sull’adesione al progetto che fu unanime da parte di Auprema e con due sole astensioni per Camagni-Olmini.
Da questa fusione il movimento cooperativo acquisterà così maggiore energia per rispondere ai nuovi e più complessi bisogni della società, proprio in un momento di particolare difficoltà economica e sociale.

LA SPIGA D’ORO

Il 15 ottobre 1989 il sindaco Vincenzo Pozzi consegnò la Spiga d’Oro ai presidenti delle Cooperative edificatrici con le seguenti motivazioni:
Cooperativa La Previdente
"Sorta nel 1903 come circolo ricreativo socialista, è andata sviluppandosi, tanto da essere annoverata tra le più attive del settore. Ha aperto sul territorio alcuni spacci alimentari (ceduti alcuni anni fa alla COOP Lombardia) e ha organizzato manifestazioni di carattere sociale per i propri associati. In questi anni si è dedicata in particolare alla costruzione di case per i lavoratori e attualmente i circa tremila soci occupano un migliaio di appartamenti e oltre venti negozi."

Cooperativa Aurora
"E’ nata nel 1910 come Circolo Aurora, nel quale, nel 1912, si incorpora la Cooperativa Edificatrice di Balsamo, in seguito chiamata anch’essa Aurora. Nel corso degli anni lo sviluppo è stato costante, anche se ultimamente, con la cessione degli spacci alimentari alla COOP Lombardia, si è dedicata esclusivamente alla costruzione di case. Gli oltre settecento appartamenti e i quaranta negozi sono attualmente occupati da duemilacinquecento soci."
Cooperativa La Nostra Casa
"Nata nel 1911 come edificatrice ha in seguito creato alcuni spacci alimentari, un circolo ricreativo, non trascurando iniziative sociali e ricreative a beneficio dei soci. Anche La Nostra Casa ha rivolto maggiormente la sua attenzione all’attività edilizia. Attualmente conta oltre duemila soci sistemati in più di cinquecento appartamenti. Ha inoltre affittato una cinquantina di negozi e gestisce in proprio sei supermercati."
Cooperativa Armando Diaz
"Sorta nel 1929 la sua attività si è rivolta soprattutto al campo edilizio. Essa dispone di più di trecento appartamenti e conta circa seicento soci."
Cooperativa Edificatrice Giacomo Matteotti
"E’ la più giovane tra le cooperative, essendo nata nel 1950. Oltre ad aver creato un circolo ricreativo con annesso un ampio bocciodromo coperto, gli amministratori hanno provveduto a costruire per i settecento soci oltre duecento appartamenti e sette negozi."

Questa scheda è solo un accenno alla lunga storia delle cooperative cittadine. Per approfondire il tema è possibile consultare i molti libri pubblicati:

- Ivano Bison, 1912-1992 - La Cooperativa Aurora tra cronaca e storia, Cinisello Balsamo, 1992;
- Ivano Bison, La storia dei 50 anni della Cooperativa di Cinisello Balsamo Giacomo Matteotti - nel nome di un simbolo, Cinisello Balsamo.

- Massimiliano Farina, Dentro la città, Silvana Editoriale, Milano, 2003.

- Ezio Meroni, La Previdente - 90 anni di cooperazione a Cinisello Balsamo, a cura della Cooperativa La Previdente, Cinisello Balsamo;
- Ezio Meroni, Una realtà di cooperazione cristiana a Cinisello Balsamo - 1911-1986, a cura della Cooperativa La Nostra Casa, Cinisello Balsamo;
- Ezio Meroni, Paolo Rossetti, La cooperazione cattolica a Balsamo, a cura della Cooperativa Armando Diaz, Cinisello Balsamo, 1989;
- Ezio Meroni, Gianluigi Falzoni, La nostra storia - 80 anni di cooperazione attraverso le immagini - 1911-1991, a cura della Cooperativa La Nostra Casa, Milano, 1991;
- Ezio Meroni, La Cooperativa Agricola di Balsamo 1914-1989, Cinisello Balsamo, 1989;
- Ezio Meroni, Un secolo di cooperazione a Cinisello Balsamo, Fratelli Sala, Seregno, 2007.

Vai alla rubrica: "La cooperazione".

Vai alla scheda: "... e piazza Natale Confalonieri, via Giovanni Frova e via della Libertà nei ricordi di Luigi Donzelli."



GALLERIA FOTOGRAFICA

Simbolo della Società Cattolica di Mutuo Soccorso San Sebastiano di Balsamo

La Sezione Muratori di Cinisello

Via Garibaldi, spaccio della Cooperativa La Previdente

Via Garibaldi, Circolo della Cooperativa La Previdente

1934, curt del popul, inaugurazione del salone del Circolo con la partecipazione di numerose sezioni dell’O.N.D. (Opera Nazionale Dopolavoro) di Cinisello Balsamo e dei paesi limitrofi

13 aprile 1919, inaugurazione del vessillo sociale della Cooperativa Aurora nel luogo che qualche anno dopo diverrà viale delle Rimembranze, in fondo a sinistra si scorge il santuario di San Martino

Curt del popul

Piazza Italia, a destra spaccio della Cooperativa Aurora

Spaccio della Cooperativa Aurora

1916, Cooperativa Aurora, sede del teatro e del circolo ricreativo con il gioco delle bocce

1936, gruppo bandistico della Cooperativa Aurora

1939, soci della Cooperativa Aurora

Anni Cinquanta, soci della Cooperativa Aurora

Il giardino ormai abbandonato di villa Arconati Visconti Arese, sede della Cooperativa La Nostra Casa

Via Milano (oggi via della Libertà), edificio della Cooperativa La Nostra Casa con lo spaccio

Via Milano, spaccio della Cooperativa La Nostra Casa

Via della Libertà, supermercato della Cooperativa La Nostra Casa

Stemma sugli edifici di proprietà della Cooperativa La Nostra Casa

Via San Saturnino, insegna del vecchio Circolo Ordine e Concordia

Via San Saturnino, vecchia sede del Circolo Ordine e Concordia

12 ottobre 1930, inaugurazione della nuova sede del Circolo Ordine e Concordia

Soci della Cooperativa Ordine e Concordia

Via Mariani, sede della Cooperativa L’Agricola di Balsamo

Cortile della Cooperativa L’Agricola di Balsamo

1920, pranzo di soci della Cooperativa L’Agricola di Balsamo

Viale delle Rimembranze, edificio della Cooperativa Armando Diaz

Via XXV Aprile, sede della Cooperativa di Consumo Giacomo Matteotti

Soci della Cooperativa di Consumo Giacomo Matteotti, il presidente Sincinelli con la coppa, il primo in basso a destra Ambrogio Sala

Stemma sugli edifici di proprietà della Cooperativa Auprema, opera dello scultore Simone Gandola. Le figure stilizzate si ispirano a Il Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo

La sede di UniAbita

Spiga d’Oro 1989, in seconda e terza fila i presidenti delle Cooperative