SCIREA GAETANO

Gaetano Scirea, insieme a Franz Beckenbauer e Franco Baresi, è considerato il miglior interprete del ruolo di libero .
Antesignano del difensore moderno, era dotato di notevole visione di gioco e grande capacità di dettare i tempi del reparto arretrato, cui si sommava l’abilità di trovare spesso la via della rete. Infatti, a differenza di Beckenbauer e Baresi, Scirea segnò 32 gol, tra campionato e nazionale, cifra ragguardevole per un difensore. Oltre a queste doti tecniche possedeva un fair play fuori del comune, considerando che in tutta la sua carriera non subì mai un’espulsione o un periodo di squalifica.

Gaetano Scirea, Gae come tutti lo chiamavano, nasce a Cernusco sul Naviglio il 25 maggio 1953. A cinque anni si trasferisce a Cinisello Balsamo in via XXV Aprile 235, nelle case Pirelli.

A dieci anni comincia a giocare sul campetto della parrocchia San Pio X, sotto la guida di Gianni Crimella, tesserato per il G.S. Serenissima San Pio X , dove rimane sino al 1967, anno del suo trasferimento alle giovanili dell’Atalanta, dove viene schierato inizialmente da mediano, per essere spostato definitivamente nel ruolo di libero. Nel 1972, a diciannove anni, Scirea esordisce in serie A con il club bergamasco contro il Cagliari di Gigi Riva (Cagliari 0 - Atalanta 0). Resta all’Atalanta anche la stagione successiva, nonostante i bergamaschi, dopo la retrocessione, si trovarono a disputare il campionato di serie B.

La Juventus, che stava cercando un sostituto all’altezza del libero Sandro Salvadore, prossimo al ritiro, lo acquista nell’estate del 1974. Il giovane Scirea, inserito in difesa nel ruolo di libero, si ambienta subito e gioca 28 delle 30 partite della stagione 1974/75, divenendo titolare a pieno titolo e vincendo il suo primo campionato, il sedicesimo per la Juventus.

Nel 1976 si trasferisce a Torino e sposa Mariella Cavanna e nel 1977 nasce Riccardo.

Nel 1977 é protagonista dell’accoppiata scudetto-Coppa UEFA, il primo vinto a 51 punti, dopo un testa-a-testa durato per tutto il torneo contro i rivali del Torino; la seconda conquista avviene nella doppia, durissima, finale di Coppa contro gli spagnoli dell’Athletic Club Bilbao, prima competizione europea vinta dalla Juventus, la prima di una lunga serie, sempre con Scirea al centro della difesa.

Nel 1982 Scirea contribuisce a far vincere il 20° scudetto, quello che dà il diritto alla Juventus di fregiarsi della seconda stella sulle maglie. La Coppa Italia, vinta nel 1982/83, dà invece alla squadra la facoltà di giocare la Coppa delle Coppe successiva, vinta contro il Porto per 2-1 nella finale di Basilea del 16 maggio 1984. Quella è la seconda accoppiata per la Juventus e per Scirea, che vince anche il campionato 1983/84, il quinto per lui e il ventunesimo per la società. Con il ritiro di Furino, dalla stagione successiva, Scirea diviene ufficialmente il capitano della Juventus.

Il 1985 è l’anno della Coppa dei Campioni che la Juventus vince nella tragica finale di Bruxelles allo Stadio Heysel contro il Liverpool, già battuto nel febbraio precedente nella Supercoppa d’Europa 1984. A fine anno la Juventus vince a Tokyo, contro i campioni sudamericani dell’Argentinos Juniors, anche la Coppa Intercontinentale 1985, che proprio Scirea solleva come capitano.

In Nazionale Scirea entra molto presto, il 30 dicembre 1974 contro la Grecia, sconfitta per 3 a 2. In breve Scirea, insieme ai suoi compagni della Juventus, diviene titolare fisso della Nazionale e prende parte al Campionato del Mondo 1978 in Argentina dove l’Italia si classifica quarta, al Campionato del Mondo 1982 in Spagna, che l’Italia vince e, infine, al Campionato del Mondo 1986 in Messico che segna anche la fine della carriera azzurra di Scirea, coincidente con l’eliminazione dell’Italia dal Mondiale agli ottavi di finale (17 giugno 1986, Francia - Italia 2 a 0). La squadra prende anche parte al Campionato d’Europa del 1980 che si svolge proprio in Italia, classificandosi al quarto posto. In Nazionale Scirea totalizza complessivamente 78 presenze e 2 goal.

Gaetano Scirea si ritira dal calcio giocato a 35 anni, alla fine della stagione 1987/88, dopo 377 partite di campionato e 552 totali con la maglia della Juventus. Con la maglia bianconera aveva vinto in totale 7 Campionati Nazionali, 2 Coppe Italia, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe, una Coppa UEFA, una Supercoppa Europea e una Coppa Intercontinentale, entrando così nel club dei calciatori italiani vincitori di tutte le competizioni calcistiche ufficiali per club, e contribuendo a fare della Juventus la prima squadra a vincere tutte le competizioni dell’UEFA. A tale palmarès si aggiunga anche il titolo di campione del mondo vinto con la Nazionale nel 1982.

Dopo il ritiro, a Scirea viene offerto l’incarico di allenatore in seconda della Juventus, come collaboratore di Dino Zoff. Scirea accetta, con il compito di osservatore per conto del tecnico friulano e suo ex-compagno sul campo nella Juventus e in Nazionale, anche se la Reggina lo corteggiava con una certa insistenza per offrirgli l’incarico di allenatore a tutti gli effetti, incarico a cui Scirea stava pensando seriamente.

Nel 1989 si reca in Polonia, incaricato da Dino Zoff di osservare durante un incontro di campionato la squadra polacca del Górnik Zabrze, prossima avversaria dei bianconeri nel primo turno della Coppa UEFA 1989/90.
Il 3 settembre, durante il viaggio di ritorno verso Varsavia, dove avrebbe dovuto prendere il volo per Torino, accompagnato da un autista locale, una interprete e un dirigente del Górnik, in località Babsk la Fiat 125 su cui era a bordo si scontra frontalmente con un furgone a causa di un sorpasso azzardato, prendendo fuoco rapidamente anche a causa di quattro taniche di benzina trasportate nel bagagliaio. Dei quattro occupanti del veicolo, solo il dirigente della squadra polacca si salva. Per Scirea, l’autista e l’interprete il rogo è fatale.

Essendo domenica, la notizia della morte di Scirea arriva in Italia quella sera stessa, durante la Domenica Sportiva, suscitando lo sgomento degli ospiti in studio, soprattutto del suo ex compagno di squadra Tardelli che ha un malore.

Il figlio Riccardo di 12 anni è al mare con i nonni, quella domenica sera si siede sul divano con loro per guardare la Domenica Sportiva.
Lo scorso anno in un’intervista raccontò: "Seppi così della morte di mio padre, nella maniera più crudele, senza la possibilità che una persona cara ti prepari al colpo. Volevo vedere come aveva giocato la Juve, non immaginavo che la mia infanzia era già finita da qualche ora. Poi tutti si sforzarono di distrarmi perchè non pensassi al dramma, ma ormai avevo realizzato che non avrei più visto mio padre e già mi mancava".

Unico giocatore al mondo ad aver vinto:

- Campionato del Mondo 1982,
- 7 Scudetti,
- 2 Coppe Italia,
- 1 Coppa Uefa,
- 1 Coppa delle Coppe,
- 1 Supercoppa Europea,
- 1 Coppa dei Campion,
- 1 Coppa Intercontinentale.

Vai alla scheda: "Gaetano Scirea" - lapide commemorativa, via Cilea 50 - Centro Polisportivo.

Vai alla scheda: "Gaetano Scirea: riconoscimenti e commemorazioni".

Vai alla scheda "Gaetano Scirea: l’ultima intervista da calciatore e i ricordi della moglie e dei colleghi".



GALLERIA FOTOGRAFICA

La G.S. Serenissima San Pio X. Campionato C.S.I. 1965/66. Gaetano Scirea - da destra in piedi - nella 1^ fotografia è il 3° - nella 2^ fotografia è il 1°

Gaetano Scirea

Con il figlio Riccardo

Con Antonio Cabrini

Gaetano Scirea in campo con la Nazionale

Le fotografie a confronto di Gaetano e del figlio Riccardo Scirea oggi

La moglie Mariella e il figlio Riccardo con Alessandro Del Piero