PAGANELLI BALILLA LORYS

Balilla Lorys Giovanni Paganelli nasce a Mirandola, in provincia di Modena, il 15 agosto 1914 da una famiglia di poveri contadini.
Il padre, dopo aver fatto l’autotrasportatore di vini, si trasferisce da Mirandola a Sesto San Giovanni, dove gli viene affidata la gestione di una mescita di vino.
Balilla frequenta le scuole elementari e nel tempo libero infiasca vino e lava le bottiglie, ma riesce a trovare tempo per sfogare la sua fantasia costruendo giocattoli di legno, approfittando degli attrezzi da falegname di un parente.

A undici anni viene messo nel collegio Arcivescovile Villoresi San Giuseppe di Monza, dove riceve una severa educazione.
Il giorno 26 luglio 1926, agli esami di licenza elementare, è il migliore della classe, ma quello stesso giorno apprende della morte della madre.
Da allora il padre inizia a bere, portando la famiglia al disastro economico e arrivando a svendere tutto.
Balilla, con il fratello Renzo più giovane di un anno, accetta i lavori più umili per essere d’aiuto al padre, mentre il fratello più piccolo Wainer entra nei Martinitt di Milano.

Paganelli fa il lavapiatti e si iscrive alla scuola serale di disegno meccanico, passa da un lavoro occasionale a un altro quando, a quattordici anni, viene assunto come operaio alla Puricelli, una ditta di compressori stradali.

La sua famiglia viene sfrattata dalla casa di Sesto San Giovanni e si trasferisce a Cinisello Balsamo, dove viene ospitata (in un’unica stanza prima adibita alla coltivazione dei bachi da seta) dalla famiglia Meroni, gente semplice e generosa, ma di un livello sociale più elevato.
Qui Balilla incontra Virginia, ragazza colta che lavora alla libreria Bocca a Milano, della quale si innamora. Ma i genitori di lei fanno pesare le differenze sociali; Balilla ne è mortificato e reagisce approfondendo gli studi e cercando di migliorare il suo impiego.
Purtroppo, in seguito a una drastica riduzione del personale, viene licenziato e quindi si trova costretto ad accettare un lavoro da sguattero in un bar, abbandonando il sogno di fidanzarsi con Virginia.

A diciotto anni viene assunto alla Magneti Marelli di Sesto San Giovanni e incomincia la sua scalata. Vuole diventare un eccellente attrezzista e si documenta meticolosamente su questo settore della meccanica.

Successivamente viene assunto dalla ditta Corrada, specializzata in stampi per la lavorazione a freddo della lamiera.

A questo punto si sente appagato, anche se è costretto alla più stretta economia, concedendosi solo piccole soddisfazioni come gite in bicicletta e passeggiate nei boschi con Virginia, con la quale nel frattempo ha ricominciato a uscire.

Arrivano gli anni della guerra per Balilla, resi ancor più difficili dalla morte dei suoi due fratelli. Prima Wainer, investito da un’automobile durante una gita in bicicletta, mentre si trovava in vacanza; in seguito, nel 1941, Renzo, marinaio, imbarcato sul sommergibile Salpa che venne affondato da un sommergibile inglese.

Essendo indispensabile la sua presenza in fabbrica, dopo pochi mesi dalla morte del fratello Wainer, Balilla Paganelli viene esonerato dal servizio militare.

Ritorna a lavorare alla Magneti Marelli come capo attrezzista e poi, come capo officina, alla ditta Banfi dove si producono stampi per fabbriche di radio, macchine da scrivere e macchine da cucire.

Avendo così sperimentato la sua capacità di gestire un’officina meccanica, nel 1944, in una baracca in legno in via Cavour, con pochi strumenti fa nascere l’ Attrezzeria Paganelli, che iscrive alla Camera di Commercio. Assume un operaio attrezzista e due apprendisti. Il lavoro non manca e arrivano i primi guadagni che subito investe. All’inizio del 1946 l’Attrezzeria avrà dieci dipendenti.

Il 31 ottobre 1946 sposa Virginia; dopo un breve viaggio di nozze in moto Guzzi a Gargnano del Garda, riprende subito il lavoro. Virginia lascia il suo lavoro in libreria per aiutare il marito.

L’azienda si sviluppa rapidamente e nel 1950 si trasferisce in un capannone più adeguato. Inizia a conquistare nuove fette di mercato e negli anni Sessanta si espande ulteriormente.

E’ il momento della rinascita post-bellica e con facilità si diffondono i primi elettrodomestici, i televisori, le lavatrici, i motoscooter, le automobili (sogno a portata di mano per milioni di italiani) i cui stampi vengono in gran parte realizzati a Cinisello Balsamo, grazie alla capacità imprenditoriale di Balilla Paganelli. L’attività si sviluppa in modo rapido e in pari misura cresce il livello occupazionale che nel 1969 raggiunge circa duecentoventi addetti, tra i quali tecnici e maestranze altamente qualificate.

Nel 1971 l’azienda si sposta nella sede definitiva di via Monfalcone 25, lo stabilimento occupa un’area di dodicimila metri quadrati e fornisce stampi a grandi industrie come Fiat, Alfa Romeo, Olivetti, Piaggio, Siemens, ecc. I dipendenti saranno in quegli anni più di duecento.

Paganelli è diventato un imprenditore che dialoga alla pari con grandi leader dell’industria automobilistica italiana e tuttavia è sempre legato alla città e ai suoi dipendenti, costantemente impegnato a finalizzare i propri successi economici anche a favore di servizi di interesse pubblico e sociale. Sono un esempio di ciò alcune realizzazioni attuate in collaborazione con l’Amministrazione comunale, quali il servizio di mensa interaziendale e un impianto sportivo che ancora porta il suo nome.

Senza montarsi la testa, Balilla Paganelli continua la sua vita di sempre con i soliti svaghi e senza lussi.

Nel 1979 fonda, supportato dal cavalier Giordano Meggiarin, la Filarmonica Cervino che per anni vivrà un periodo di intensa attività concertistica diretta dal maestro Guido Scavazza.

E’ addolorato per non aver avuto figli e domandandosi quale sarà il destino della sua azienda, nel 1982 decide di venderla per poterne assicurare la continuità operativa.

D’accordo con la moglie, inizia a dedicarsi a una grande iniziativa filantropica; nasce così la Fondazione Paganelli con lo scopo di favorire la preparazione professionale, culturale e sportiva dei giovani nei quali Balilla Paganelli ripone molta fiducia.

Numerosi sono i riconoscimenti tributati a Balilla Paganelli, tra gli altri:

- il Capo dello Stato l’ha insignito della Commenda al merito della Repubblica;

- l’Amministrazione comunale, nel 1987, gli conferisce l’onorificenza cittadina Spiga d’Oro con la seguente motivazione:
“Industriale. Dopo parecchi anni di lavoro in qualità di apprendista meccanico alla Magneti Marelli di Sesto San Giovanni, durante i quali frequenta le scuole serali di disegno, nel 1945 crea in proprio una piccola officina per la costruzione di stampi mediante la lavorazione a freddo della lamiera. Grazie alla preparazione professionale, all’ingegno e al costante impegno del suo creatore, la ditta ha raggiunto una posizione primaria in campo nazionale e internazionale, dando lavoro a circa trecento persone.”

Nel 1991 viene a mancare Virginia Meroni mentre Balilla Paganelli muore il 3 gennaio 1993.

A lui verranno intitolati:

- una piazza cittadina nei cui giardini è stato collocato il gruppo scultoreo in memoria sua e della moglie Virginia, dedicato al lavoro;

- un Istituto Scolastico Comprensivo, la cui sede è in via Friuli 18.

Vai alla scheda: "La storia nelle strade".



GALLERIA FOTOGRAFICA

In divisa da geniere

In moto

Il giorno del matrimonio

Balilla Paganelli

Paganelli riceve la Spiga d’Oro

Anni Cinquanta, l’Attrezzeria Paganelli

Una delle macchine

Anni cinquanta, Paganelli con i dipendenti

Attrezzeria Paganelli

Paganelli guarda con orgoglio la sua azienda

Premiazione dei dipendenti per i venti anni di attività

Cimitero di Cinisello, la tomba della famiglia Paganelli

La targa di piazza Balilla Paganelli

Piazza Balilla Paganelli

Piazza Balilla Paganelli