SALA GIUSEPPE

Nacque a Balsamo (in alcuni documenti è indicato Cinisello) il 29 novembre 1920 da Giovanni Sala e Maria Asti. Era un ragazzo abbastanza alto, con i capelli castani. Residente in via Martinelli 19, frequentò la scuola fino alla quarta elementare. Svolgeva la professione di operaio e di cameriere prima della chiamata alle armi.

Arruolato nell’esercito con la matricola 10279, fu assegnato nel marzo del 1940 al 136° Reggimento Artiglieria. Il 12 gennaio del 1941 si imbarcò da Napoli per la Tunisia.

Fu dichiarato disperso nel marzo 1943 in un fatto d’armi nella zona di Zarat in Tunisia.

Il suo nome compare sulla lapide Ai dispersi della seconda guerra mondiale sita nell’atrio del Palazzo comunale in piazza Confalonieri 5.

PER APPROFONDIRE

A seguito della sconfitta ad El Alamein (Egitto), le truppe dell’Asse impegnate in Nord Africa avevano iniziato la loro ritirata verso Tripoli (Libia). Rommel decise di ritirarsi in Tunisia per poter respingere le forze statunitensi avanzanti da Ovest. Tedeschi e italiani si fortificarono sulla linea del Mareth (Tunisia) mentre Rommel guidava il grosso delle truppe contro il secondo Corpo statunitense, sbaragliandolo nella battaglia del passo di Kasserine.

Terminata questa operazione, mentre gli statunitensi cercavano di riorganizzarsi, le truppe dell’Asse ritornarono sulla linea del Mareth. Rommel decise di sferrare un attacco il 6 marzo 1943 ma si ritrovò a fronteggiare una Divisione neozelandese. Il risultato dell’attacco (denominato Operazione Capri) fu la perdita per l’Asse di cinquantadue carri, mentre il Guppo Tiger si era impantanato in un acquitrino. Il 7 marzo Rommel rientrò in Germania per motivi di salute e non sarebbe più ritornato in Africa. Il comando fu assunto da von Arnim.

Il 17 marzo il 2° Corpo statunitense, guidato dal generale Patton, aveva attaccato la posizione di Gafsa costringendo alla fuga la Brigata di Carri Centauro che la difendeva.

L’operazione Pugilist Gallop è il nome in codice dell’attacco compiuto dall’ 8^ Armata britannica di Montgomery contro la linea del Mareth, attacco che ebbe inizio il 20 marzo 1943 con un pesante bombardamento sulle postazioni italo-tedesche. Poi Montgomery lanciò all’attacco la 50^ Divisione di Fanteria supportata dal 50° Royal Tank Regiment che furono contrattaccate dalla 15^ Divisione Panzer, si ritirarono così su posizioni più difendibili. Montgomery intuì che doveva colpire El Hamma (Operazione Supercharge II) e inviò la 2^ Divisione neozelandese, ma gli italo-tedeschi si accorsero dei movimenti e contrattaccarono utilizzando due Divisioni Corazzate e la 164^ Divisione di Fanteria Leggera. Un attacco laterale riuscì a fermare i neozelandesi e permise a von Arnim di ritirare le truppe verso l’altopiano roccioso di Akerit, senza perdite di uomini e materiali.

Von Armin temeva un attacco da parte di Patton a nord, per questo concentrò le forze corazzate lasciando il generale Messe con alcuni autoblindo e praticamente nessun carro.

Il nuovo attacco di Montgomery scattò il 5 aprile, la sorte dello scontro fu incerta fino al 6 quando la manovra inglese venne stroncata da un violento contrattacco della 15^ Panzerdivision. Gli inglesi si riorganizzarono e lanciarono un altro assalto. Intanto le truppe dell’Asse raggiunsero Enfidaville l’11 aprile 1943.

Nel frattempo gli statunitensi avevano rioccupato Gafsa (22 marzo) e costretto nuovamente la Brigata Centauro alla fuga. Le forze dell’Asse si ritirarono su un fronte di circa 215 chilometri, tra Capo Serrat ed Enfidaville. Statunitensi e inglesi si ricongiungevano sulla strada per Gabes, chiudendo gli italo-tedeschi sul fronte che, essendo a semicerchio, dava la possibilità di far accorrere rinforzi ovunque fosse necessario. Gli Alleati erano ben riforniti e godevano di una superiorità schiacciante in fatto di uomini e carri, oltre che di una superiorità aerea.

Il 19 aprile tre divisioni di fanteria di Montgomery assaltarono la posizione di Enfidaville tenuta dagli italiani del generale Messe che inflisse agli inglesi grosse perdite. Gli americani tentarono invece l’assalto alle posizioni della 5^ Panzerarmée, ma non riuscirono a fermare von Arnim e le sue Divisioni. Il colpo finale fu dato con l’Operazione Vulcano che iniziò il 5 maggio 1943 con un attacco del 5° Corpo d’Armata. Il 7 maggio gli inglesi dell’11º Reggimento Ussari entravano a Tunisi, mentre Divisioni statunitensi entravano a Biserta. Il 5º Gruppo Corazzato Nizza Cavalleria, al comando di Battistini e Baldissera, si arrese solamente l’11. Il 13 maggio il generale Messe firmò la capitolazione.

La battaglia di Tunisia segna la fine dei combattimenti nel Nord Africa dove gli Alleati catturarono oltre 275 mila prigionieri. Dal Nord Africa partirà poi l’operazione Husky volta a conquistare la Sicilia.

Foglio Matricolare