Nacque a Triuggio (oggi Monza e Brianza) il 18 dicembre 1922 da Luigi Riboldi e orfano di Elena Ronchi. Alto di statura, aveva capelli e occhi castani. Celibe, dopo aver frequentato il primo corso di avviamento al lavoro, prima della chiamata alle armi svolse la professione di elettricista.
Il 25 giugno 1941 fu arruolato a Genova nella Marina militare con la qualifica di elettricista. Lasciato in congedo, fu richiamato alle armi il 15 maggio del 1942 presso il deposito C.R.E.M. di La Spezia e classificato nuovamente come elettricista. Rimase a La Spezia fino al 29 luglio 1942. Gli fu attribuita la qualifica S.L. (specializzato di leva). Venne imbarcato per un giorno dal 30 al 31 luglio 1942 con il 3° Gruppo antisommergibili. L’1 agosto 1942 fu imbarcato su R. Vedetta A.S. 219 fino al giorno della sua morte.
Nel 1943 Riboldi si trovava a Palermo quando ci fu un bombardamento aereo. Morì il 15 febbraio 1943 a causa di ferite procurate da schegge (sulla tomba è indicata erroneamente la data del 14 febbraio).
La salma fu tumulata a Palermo e poi traslata al cimitero di Cinisello.
Il suo nome compare sulla lapide Ai caduti della seconda guerra mondiale sita nell’atrio del Palazzo comunale in piazza Confalonieri 5.
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