CAZZANIGA EMILIO

Nacque a Balsamo il 29 dicembre 1922 da Giuseppe Cazzaniga e Aprilia Beretta. Era residente in via Verdi 1. Celibe, svolgeva la professione di meccanico prima della chiamata alle armi.

Arruolato nell’Esercito, fu assegnato al 56° Reggimento Artiglieria, magazzino chimico.

Non è stato possibile ricostruire con certezza la vicenda di questo caduto in quanto le fonti consultate risultano molto discordanti.

L’enciclopedia di Cinisello Balsamo di Alberto Scurati riporta che venne fucilato dai tedeschi il 2 novembre 1943 (sulla tomba è indicata come data della morte il 13 novembre 1943), assieme ad altri commilitoni, sull’Isola di Rodi (Grecia), per essersi opposto ai soldati del Reich dopo l’8 settembre.

Diametralmente opposte invece sono le informazioni contenute in una ricerca sui soldati che dopo l’8 settembre aderirono alla R.S.I. (Repubblica Sociale Italiana), dove Emilio Cazzaniga risulta inquadrato nell’E.N.R. (Esercito Nazionale Repubblicano)*, Isp. Truppe Italiane Egeo, e caduto in combattimento il 2 novembre 1943 a Embona (Rodi).

Inoltre, dalle carte conservate nell’archivio comunale si rileva che il fante Cazzaniga morì “in seguito a ferite di proiettile nemico nell’Isola di Rodi il 2 novembre 1943”. Dal momento che la comunicazione del decesso fu inviata alla famiglia dall’Ufficio Assistenza Spirituale Caduti dell’Egeo il 3 novembre 1943, è presumibile che per nemico fossero intesi gli Alleati.

Le sue spoglie, in un primo tempo sepolte nel cimitero ortodosso di Embona, furono traslate in Italia nel 1955 e tumulate nel cimitero di Balsamo, nella stessa tomba dove è ricordato Luigi Cazzaniga, un parente morto durante la prima guerra mondiale.

Il suo nome compare:
- sulla lapide Ai caduti della seconda guerra mondiale sita nell’atrio del Palazzo comunale in piazza Confalonieri 5;
- sulla lapide Ai caduti della seconda guerra mondiale collocata sul monumento sito in viale delle Rimembranze.


PER APPROFONDIRE

*L’E.N.R. (Esercito Nazionale Repubblicano) era l’esercito regolare della R.S.I. (Repubblica Sociale Italiana) e dipendeva dal governo della R.S.I., ma per l’impiego operativo era di fatto subordinato ai comandi militari tedeschi.
Secondo rilevamenti dell’Ufficio Storico dello Stato maggiore dell’Esercito Italiano nel periodo 1943-1945 l’Esercito della Repubblica Sociale contò 558 mila effettivi.
Ai vertici dell’organizzazione militare della R.S.I. stava il Ministero della Difesa Nazionale che dal 6 gennaio 1944 si chiamò Ministero delle Forze Armate. Il ministro, il maresciallo d’Italia Rodolfo Graziani, deteneva anche la carica di capo di Stato maggiore generale. Collaboravano col ministro un sottosegretario per l’Esercito, uno per la Marina Nazionale Repubblicana e uno per l’Aeronautica Nazionale Repubblicana; per ognuno di essi esisteva inoltre un capo di Stato maggiore.
Fin dal settembre 1943 il territorio della R.S.I., effettivamente controllato dal governo, fu organizzato in C.M.R. (Comandi Militari Regionali) e C.M.P. (Comandi Militari Provinciali).
Dal 15 agosto 1944 entrò nei ranghi dell’Esercito Nazionale Repubblicano anche la G.N.R.

I volontari e i coscritti (compresi i pochi prigionieri italiani che si offrirono di combattere per il nuovo regime) furono mandati in Germania per l’addestramento. Lì furono anche costituite le Divisioni: 1^ Bersaglieri Italia, 2^ Granatieri Littorio, 3^ Fanteria di Marina San Marco, 4^ Alpina Monterosa.
La San Marco e la Monte Rosa vennero per prime inquadrate nella nuova Armata Liguria che raggruppava forze miste tedesche e italiane a difesa del confine nord-occidentale e delle coste liguri. La realtà italiana, il disprezzo della popolazione, le vicende della guerra portarono presto a diserzioni in massa che raggiunsero picchi del 10% nel settembre del 1944. La maggior parte delle azioni compiute da queste unità furono dirette contro il movimento partigiano; i comandanti tedeschi, poco inclini a fidarsi dei militari italiani dopo i fatti dell’8 settembre, preferirono evitare di coinvolgerli nei combattimenti al fronte. Questo fatto contribuì a deprimere ulteriormente il morale dei giovani coscritti che si videro costretti in buona parte ad azioni di controguerriglia perpetrate contro villaggi e popolazioni italiane.
I reparti dell’E.N.R. furono impiegati principalmente a ovest sulle Alpi contro i partigiani francesi e italiani e a est, fra Gemona e Cividale (Friuli), contro i partigiani italiani e jugoslavi. Inoltre combatterono a sud sul fronte della Garfagnana (linea Gotica occidentale), sul fronte tirrenico (Lunigiana), sul fronte appenninico (Abetone) e sul fronte adriatico (linea Gotica orientale).
Inoltre, nel marzo-aprile 1944, la 29^ Divisione SS Italiane fu impiegata contro gli anglo-americani a Nettuno, e la Divisione Decima (reparti terrestri della X MAS), che arrivò a contare oltre 30.000 uomini, fu presente sul fronte di Nettuno, del Senio e sul fronte orientale.

Infine, vi erano reparti che combattevano fuori dai confini: Francia, Germania, Unione Sovietica, Penisola balcanica, Dodecaneso.

Vai alla scheda: "Franco Modeo".



GALLERIA FOTOGRAFICA

Emilio Cazzaniga

Cimitero di Balsamo dove sono sepolti Luigi ed Emilio Cazzaniga

Bari, l’arrivo dei resti di italiani caduti nel Dodecaneso

1955, il corteo funebre durante il quale furono tributati gli onori militari

1955, il corteo funebre lungo le vie di Balsamo

1955, il corteo funebre

Emilio Cazzaniga viene sepolto nel cimitero di Balsamo

Adolf Hitler e Benito Mussolini passano in rassegna militari della R.S.I.

Soldati della Divisione San Marco

Fronte di Nettuno, soldati dell’E.N.R.

Ausiliarie salutano i soldati repubblicani in partenza per il fronte