MORGANTI ALPINOLO

Nacque a Balsamo l’8 aprile 1890 da Giuseppe Morganti e Rachele Colombo. Abitava in piazza Soncino. Era un ragazzo di statura media con i capelli biondi. Non aveva potuto frequentare la scuola e prima della chiamata alle armi faceva il contadino.

Arruolato nell’Esercito con la matricola 17702, finì la leva obbligatoria nell’aprile del 1910. Fu richiamato nell’ottobre dello stesso anno e assegnato alla 3^ Compagnia, 20° Reggimento Fanteria con cui, nel novembre del 1911, partì da Messina per la Tripolitania e la Cirenaica. Partecipò alla campagna italo-turca e fu messo in congedo illimitato. Venne richiamato nuovamente alle armi e il 23 maggio 1915 fu mandato in zona di guerra con l’8° Reggimento Fanteria, Brigata Cuneo*. Partecipò alle campagne di guerra del 1915 e del 1916.

Morì il 6 agosto 1916 durante un combattimento nel Grafenberg (Giudizio locale istituito nel 1792, soppresso nel 1839, entrò a far parte del nuovo distretto del Circondario di Gorizia) per ferita d’arma da fuoco durante la sesta battaglia dell’Isonzo che portò alla conquista di Gorizia.

Fu insignito della Medaglia commemorativa della guerra italo-turca (guerra di Libia).

Il suo nome compare sul monumento Ai caduti della prima guerra mondiale di Balsamo sito in viale delle Rimembranze.

PER APPROFONDIRE

*La Brigata Cuneo, schierata nel tratto di fronte al Grafenberg, aveva il compito di scacciare il nemico oltre l’Isonzo. Il 6 agosto 1916 (giorno in cui morì Alpinolo Morganti) il 2° e 3° Battaglione dell’8° Reggimento scattarono dalle trincee e raggiunsero il villaggio di Grafenberg, spingendo sulla sinistra del fiume due pattuglie, prime fra tutte a passare l’Isonzo. A sostegno dei due Battaglioni, che incominciarono a subire gravi perdite per il continuo e violento fuoco nemico, furono inviati il 1° Battaglione dell’8° Reggimento e il 4° Battaglione del 7° Reggimento.
La notte e il mattino successivo, il nemico, dal Podgora e dal Peuma contrattaccò sui fianchi i Battaglioni dell’8° e del 7°; questi, asserragliati nelle case di Grafenberg opposero tenace resistenza, ma stretti come in un cerchio, decimati dalle mitragliatrici e sopraffatti dal numero, dopo una lotta disperata, vennero catturati. Soltanto un centinaio di uomini con il comandante dell’8° Reggimento Fanteria riuscirono a risalire le impervie e scoscese pendici del Grafenberg, ripiegando sulla cresta di esso, dove reparti del 7° Reggimento continuarono nella loro accanita resistenza.
I resti dell’8° e il 7° Reggimento non abbandonarono la lotta e il giorno 8 agosto, assieme al 231° Reggimento Fanteria, rinnovarono l’attacco. Attraverso la selletta Grafenberg-Cave raggiunsero e riconquistarono il paese di Grafenberg.

Foglio Matricolare 1
Foglio Matricolare 2
Foglio Matricolare 3


GALLERIA FOTOGRAFICA

Medaglia commemorativa della guerra italo-turca 1911-1912. Fu istituita il 21 novembre 1912 da re Vittorio Emanuele III di Savoia con l’intento di ricompensare i membri dell’Esercito e della Marina italiana, nonché le truppe coloniali e tutto il personale civile o militarizzato