Lila porta con sé un bagaglio fatto soltanto di ricordi e delusioni quando raggiunge la cittadina di Gilead. Ma, varcando per la prima volta la soglia di una chiesa in cerca di un riparo, incontra la voce calda e sicura del reverendo John Ames e finalmente può smettere di combattere. Non importa che lui sia colto e lei ignorante, non importa da quale inferno venga lei o quanta vita abbia davanti lui. Non importa che lei abbia fatto la prostituta né che lui abbia visto morire la moglie e il figlio che stava mettendo al mondo. A John Ames basta un’occhiata per scorgere in lei una sofferenza che li avvicina e un bisogno di risposte a domande che riguardano entrambi: Dio, il bene, il male, la colpa e il perdono. Fino alla richiesta piú difficile di tutte, che lo costringe a rimettere in discussione se stesso e i propri sentimenti: sposami.
Con la pubblicazione di Lila si conclude il ciclo narrativo della grande scrittrice statunitense Marilynne Robinson (Idaho 1943) ambientato nella cittadina di Gilead, nel cuore dell’Iowa. Gli altri due romanzi sono Gilead (Einaudi 2008) e Home (Einaudi 2011), tutti tradotti da Eva Kampmann. Romanzi che hanno ricevuto i più importanti premi letterari negli Stati Uniti. L’autrice è di fede protestante calvinista, informazione non secondaria per accostarsi alla sua opera, dal momento che essa è attraversata da riflessioni di carattere teologico e le domande ultime sull’esistenza, sul mistero insondabile della vita e dei sentimenti umani, costituiscono il centro delle sue storie. In questo terzo romanzo il personaggio di Lila dichiara di chiedersi perché le cose succedono come succedono. La domanda è il filo di Arianna che ci guida nella lettura di questi libri.
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