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n. 146 22.09.2016

DI LAURO ANGELO

Inizierei con un’interrogazione che riguarda via Monte Bianco (via Monte Nevoso), dove da diversi anni, forse cinque o sei, sorge una recinzione e non si vede alcun inizio lavori.
Ora, mi piacerebbe capire, visto che c’è una concessione edilizia di quella zona, per quale motivo, dopo tanti anni di questa concessione, il cantiere non è ancora partito. Non è che all’interno della concessione c’è un tempo di inizio e un tempo di fine, perché questa concessione è ancora in essere, visto che sono passati tanti anni?
Seconda domanda: per quale motivo l’Amministrazione non interviene affinché chi ha fatta regolare richiesta, glie è stata data la possibilità di poter costruire, oggi non costruisce?
Da ultimo, se non vi è più l’intenzione di costruire, chiediamo il risarcimento danni a chi ha creato questa spiacevole situazione, perché abbiamo sottratto un pezzo al territorio dove prima c’erano degli orti, della attività, magari svolte da pochi, ma era sicuramente più visibile …
Monte Nevoso, sì, Monte Nevoso, chiedo scusa è Monte Nevoso non Bianco Monte, Monte Nevoso. Dove prima, vi dicevo, c’erano degli orti, la zona era almeno in ordine e non così come la vediamo oggi: recintata, con erbacce, che poco rende decorosa la zona.

Risponde l’Assessore Cabras:

Sul termine dell’autorizzazione delle concessioni edilizie, fondamentalmente la norma prevede che ciascuno abbia un tempo. Un privato presenta un permesso e questo permesso ha una validità temporale. Se è un permesso di costruire convenzionato ha tre anni di validità più, a seguito di eventuali integrazioni, se non ricordo male, un altro anno. Al decadere di questo viene meno l’autorizzazione rilasciata, che non vuol dire che viene meno la possibilità da parte del privato di presentare un altro progetto. Va distinta la dimensione edilizia da quella urbanistica. Detto questo, obblighiamo qualcuno a far qualcosa? Bisogna anche capire i motivi e le ragioni magari di un intervento in un momento economico particolare come questo. Se è frutto di una leggerezza o di un mancato intervento e di una volontà, quindi uno presenta e chiede un’autorizzazione, ma non interviene, quindi lo lascia decadere in modo passivo, si può fare qualche riflessione specifica, ma credo che la cosa importante sia, come le dicevo, avere il caso che lei mi ha indicato in modo che io possa fare una verifica e capire se è un atteggiamento passivo o se ci sono delle motivazioni a cui rispondiamo per iscritto.

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Risposta interr. n. 146/2016 DI LAURO
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