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n. 19 01.02.2016

VISENTIN RICCARDO

La prima interrogazione è questa: mentre il Comune di Sesto San Giovanni si dà da fare per incentivare l’insediamento di nuove aziende sul proprio territorio, noi fatichiamo ancora su questo argomento. In passato non abbiamo approfittato di alcune finestre proposte dalla Regione Lombardia per aderire al distretto del commercio e ad altre possibilità e quindi molte aziende stanno lasciando la nostra città. Vorrei avere a questo proposito alcuni dati ufficiali sul numero di aziende che hanno chiuso a Cinisello Balsamo, industrie, oppure esercizi commerciali o quante di nuove sono sorte nella nostra città, questo per avere un quadro aggiornato sulla situazione sia del commercio e delle piccole e medie industrie.

Risponde l’Assessore Catania:

La seconda interrogazione da parte del consigliere Visentin mi è stato riferito che verteva sul tema della mappatura degli spazi dismessi disponibili in città sia di natura commerciale e artigianale imprenditoriale. Mi interesserebbe capire che cosa si intende per mappatura… cosa si intende per “ufficialità”, nel senso che a oggi quello che raccoglie il SUAP – lo Sportello Unico Attività Produttive – che ovviamente non ho qui disponibile seduta stante e il dato che riguarda le dichiarazioni di inizio attività, quindi la SCIA, e le dichiarazioni poi di chiusura quando sono obbligatorie e quando vengono inoltrate per tempo perché purtroppo spesso quando un’azienda fallisce la sua ultima preoccupazione è dichiarare la fine attività. Quello è un dato che possiamo immagino fornire, ma a mio avviso è un dato generale perché poi non entra nel merito della tipologia. Da questo punto di vista colgo l’occasione anche per ricordare che alcuni Comuni – penso al Comune di Sesto San Giovanni – hanno messo in campo strategie che, per esempio, hanno riguardato la richiesta di segnalare… Sui giornali le cose compaiono in un modo, ma quando si entra nel merito non che siano di minor valore, ma poi uno capisce effettivamente come vengono fatte perché quando il Comune di Sesto ha presentato il progetto “Vado a Sesto!” ha detto: “facciamo una mappatura degli spazi vuoti”. In realtà poi quello che ha fatto Sesto è stato chiedere ai soggetti proprietari di segnalare – da quanto mi è stato riferito e da quanto ho avuto modo di approfondire –in maniera autonoma al Comune di Sesto se c’erano spazi vuoti disponibili da mettere in campo, quindi non è un atto di mappatura vero e proprio, non è che l’ufficio si è messo a mappare, ma è stata fatta una segnalazione.
Noi abbiamo fatto una cosa simile recentemente che ci ha permesso di verificare le difficoltà e i limiti di questo strumento. Recentemente – scusate se salto un po’ di palo in frasca – il Comune di Cinisello Balsamo ha partecipato a un bando sul franchising promosso da Regione Lombardia. Regione Lombardia diceva: “ci sono dei franchising interessati ad aprire sul territorio dei distretti urbani del commercio. Comuni, ci segnalate se esistono spazi vuoti sul territorio che potrebbero ospitare quest’attività?” In questo caso erano spazi di natura commerciale. Noi ci siamo attivati, ovviamente con i soliti tempi dei bandi regionali molto stretti, segnalando anche alcuni nostri spazi e poi chiedendo anche a soggetti privati di segnalarci spazi disponibili. Da una parte non c’è stato il ritorno così massiccio che ci aspettavamo perché spesso con una situazione proprietaria frammentata è complicato avere un ritorno immediato, ma soprattutto la cosa interessante è stata che siamo entrati in una situazione per cui passati 1 o 2 mesi – mi pare di ricordare perché poi questa cosa è stata fatta prima delle ferie – siamo tornati e abbiamo incontrato due settimane fa i franchisor della Regione Lombardia e in realtà alcuni di quegli spazi segnalati sono stati affittati, quindi fare un’anagrafe di questo tipo, per quanto può essere interessante magari per gli spazi più strategici, più grandi o comunque quelli presenti in aree che sono oggetto di progetti di riqualificazione, farlo per tutti gli spazi rischia di essere un lavoro molto complicato perché poi spesso i soggetti privati non te li segnalano e un lavoro che, soprattutto per quanto riguarda gli spazi commerciali e di artigianato, rischia di essere un lavoro che è difficilissimo tenere aggiornato, quindi forse è meglio concentrarci sulle aree che sono di interesse strategico, su quegli spazi che possono essere appetibili per delle imprese di certe dimensioni.
Quello che noi stiamo mettendo in capo in questa fase in vista del Bilancio 2016 è un possibile ragionamento, cercando anche un po’ di mutuare le best practise degli altri Comuni per quanto riguarda la possibilità di introdurre contributi di natura economica a favore delle nuove imprese che aprono e anche dei nuovi commercianti che aprono. Stiamo ragionando su qual è lo strumento efficace perché ovviamente io potrei dare – ovviamente c’è un tema di disponibilità di bilancio – contributi molto ampi, allargo la manica, ma finisce che magari incentivo – per dire – il cinese che apre in città che non mi interessa: non per il cinese in sé, ma per lo stereotipo un po’ di qualità non mi interessa incentivarne l’apertura. Viceversa se io restringo molto le maglie con criteri più selettivi può essere interessante, ma magari rischia di essere poi di difficile accesso, quindi stiamo facendo un ragionamento di questo tipo che si sposerà anche con le disponibilità del bilancio.
Infine ricordo ancora – e lo voglio ricordare perché a mio avviso è un elemento di grande interesse – il fatto che in maniera congiunta con il collega Cabras abbiamo seguito il tema degli accordi di competitività lanciati da Regione Lombardia a favore, in questo caso, di imprese – parlo della (…) – che ampliano l’attività e permangono sul territorio, si mettono a disposizione risorse pubbliche che permettono anche un ritorno in termini di infrastrutture e sistemazione delle strade funzionali all’azienda, ma anche al pubblico. Stiamo chiudendo questa cosa con orgoglio e faccio anche un merito agli uffici che il nostro è uno dei pochi Comuni che è riuscito in questa prima fase ad approfittare di quest’opportunità che porterà risorse fresche sul territorio.

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