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LE SAGRE CITTADINE

Cinisello e Balsamo hanno sempre festeggiato dai tempi lontani due particolari festività: la sagra vera e propria e l’uffizi. Una riveste carattere religioso e l’altra ha sempre avuto una netta impronta di festa paesana con parco di divertimenti. La sagra di Cinisello cadeva in occasione della prima domenica di ottobre, mentre quella di Balsamo della seconda dello stesso mese.

Ora sono rimaste le due feste più sentite e più tradizionali. L’uffizi di Cinisello che cade il lunedì successivo alla seconda domenica di Quaresima, mentre la Festa di Balsamo cade il lunedì successivo alla seconda domenica di ottobre.

In passato, durante queste sagre, nei due paesi si svolgevano avvenimenti di notevole portata; le vie cittadine e le case venivano addobbate e illuminate in modo così allegro da far cambiare alle stesse il loro volto spesso dimesso. A volte la gente dei due borghi iniziava anche un mese prima la lavorazione di fiori di carta, stendardi e addobbi vari che servivano per agghindare i portoni. Dal momento che gli ingressi meglio addobbati venivano premiati, si assisteva a vere gare per superarsi in iniziative e trovate. Alcune porte erano frutto di meticolose lavorazioni che finivano per divenire dei veri e propri capolavori; tra queste si ricorda quella che per alcuni anni aveva approntato la ditta per articoli di cancelleria Condor, consistente in un grande arco di trionfo in legno traforato, completo di illuminazione interna.

L’uffizi de Cinisell, che ha vissuto il suo miglior splendore durante gli anni Venti e Trenta, dal 1885 fino agli anni Settanta veniva festeggiato con giostre, altalene, tiro a segno, mercato, banchi di dolciumi e firun (collana di castagne cotte al forno, spruzzate di vino bianco e infilate nello spago) nella piazza Comunale, oggi piazza Gramsci. Era una delle feste con parco di divertimenti più rinomata della provincia e per due o tre giorni faceva convogliare in paese decine di migliaia di persone provenienti da tutta la zona.

A quei tempi la gente vi affluiva dai paesi vicini con ogni mezzo, mentre coloro che provenivano da Milano fruivano del tram interurbano dell’A.T.M. che, per l’occasione, si vedeva costretta a rafforzare il servizio. Specialmente il lunedì pomeriggio quasi nessuno si recava al lavoro e i ristoranti e le osterie erano impegnati a confezionare pranzi e colazioni. Per far fronte al notevole aumento di lavoro, alcuni di questi locali arrivavano addirittura a ingaggiare, per quei due giorni di punta, dei cuochi (o pseudo tali) reperiti frettolosamente a Milano.

L’uffizi era noto anche per la particolare caratteristica dei filoni di castagne. I venditori erano numerosissimi e si allineavano con le loro enormi ceste lungo le vie d’afflusso alla piazza. Tra i vari venditori di dolciumi, frutta, giocattoli e souvenir di ogni genere, i firunatt furono tra coloro che si garantivano i maggiori introiti. Nessuno tornava a casa senza il tradizionale firun penzolante dal braccio degli adulti e dal collo dei ragazzini.

Erano i tempi gloriosi del Circo Equestre e per anni a Cinisello furoreggiò il Gallingani che nei tre giorni di fiera e per alcune sere ancora si esibiva tra gli applausi del sempre numerosissimo pubblico. Il circo Gallingani, che ogni sera, con tutti i suoi artisti, compiva un giro propagandistico tra le vie cittadine seguito da un codazzo di ragazzi, con i suoi favolosi acrobati, i suoi animali e in particolare con il suo comico Padela, ha rappresentato per i cinisellesi un’epoca.

Al Circo e alle numerose giostre facevano degna cornice i baracconi con la donna cannone, l’uomo serpente, la donna con due teste e quella senza testa, nonchè i forzuti pugili carichi di medaglie e fasce tricolori che lanciavano tra la folla i guantoni e accettavano le sfide dei giovani presenti tra il pubblico.
E, naturalmente, tra tanta gente, non mancavano i borsaioli.

L’uffizi di Balsamo, invece, non ha né una tradizione né un passato rimarchevole infatti si festeggiava in tono più dimesso.

A cura del Centro Documentazione Storica - liberamente tratto da: A. Scurati, Storia di Cinisello Balsamo.

Data ultima modifica: 2 agosto 2017
Un portone di via Cavour addobbato per la sagra (foto di Bobo Pozzoli) Anni Trenta, la giostra a seggiolini volanti, più nota come calcinculo. Nella foto Lodovico Bossi (foto di Aurelio Bossi) Anni Cinquanta, il tiro a segno. Un autoritratto che veniva automaticamente realizzato se il bersaglio veniva centrato (Famiglia D’Alessio Grassi) Piazza Gramsci, le gabbie, sullo sfondo la chiesa di Sant’Ambrogio ad Nemus (Foto di Oreste Pessina) Piazza Gramsci, giostre e bancarelle Le giostre per i più piccoli
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