“Mi parla della sua Kabul che ancora non conosco, della guerra e del disastro infinito di un popolo, delle tenui speranze di pace.
Inch’Allah, se Dio vorrà.
Forse è stato allora, in quel negozio pieno di polvere, che ho iniziato ad amare Kabul.
Forse è lì che ho cominciato a immaginarla come l’avrei vista due anni dopo, sorprendentemente uguale ai miei sogni.
Le case di fango abbarbicate alla montagna, che la sera si illumina di tante piccole luci, stelle gialle che sfumano e si confondono col cielo buio e la via lattea che le ricopre come un mantello, così bassa e vicina da poterci guardare dentro.”
Bibliografia e filmografia sulla storia e la cultura afghana