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n. 16 17.02.2014

ZONCA ENRICO

Visto che si è citato il Pertini inizio da un’interrogazione che lo riguarda, perché il tutto scaturisce da una determina del 18 dicembre in cui abbiamo scoperto che abbiamo anche un contenzioso che riguarda il Pertini. È assodato che il Centro Culturale Pertini sia costato 14.000.000 di euro, nella determina, che è la numero 1432, c’è una spiegazione in cui si dice che veniva approvato nel 2004 un progetto esecutivo e l’azienda, l’ATP Framing si era aggiudicata i lavori di realizzazione del Centro Pertini per un importo di 5.878.000 euro. Da quella cifra, che era la cifra di aggiudicazione, poi ci sono state quattro perizie suppletive che hanno fatto lievitare i costi fino a oltre 14.000.000 di euro, oltretutto a richiesta dell’autorità di vigilanza sugli appalti pubblici le perizie suppletive non sono state, come è stato scritto dal Comune, delle scelte obbligate per sopravvenuta nuova legislazione ma sono state delle scelte precise delle amministrazioni comunali che si sono succedute a Cinisello Balsamo.
In questa determina si dice che in sostanza a conclusione delle operazioni di collaudo, quindi la ATP Framing ha ricevuto oltre a questi 5.800.000 tutta una serie di ulteriori importi, compresi gli importi di progettazione per le quattro perizie suppletive, alcune addirittura superiori al milione di euro, a conclusione delle operazioni di collaudo sono state applicate delle penali, perché probabilmente alcune opere non erano state realizzate secondo le indicazioni di capitolato. Ne è scaturito un contenzioso, quindi oltre ad aver speso 14.000.000 di euro oggi abbiamo pure un contenzioso, e questo contenzioso come cerchiamo di risolverlo? Si dice in questa determina che per risolvere la controversia si è indetta una procedura di selezione, quindi una gara, per individuare un legale non che difendesse l’Amministrazione Comunale e facesse una transazione, no, un legale che redigesse un parere, quindi è stata fatta un’ulteriore gara per scegliere un legale, in quanto si è spiegato che l’Amministrazione Comunale si è accertata l’impossibilità oggettiva di utilizzare le risorse umane disponibili all’interno del settore scrivente, prive della necessaria professionalità, competenza e specializzazione, quindi è stata indetta una gara ed è stato individuato l’Avvocato Luciano Quarta, dello studio Kappa associato di Milano, per un importo di 2.537 euro. Si dice una cifra irrisoria, il problema è che questi 2.500 euro servono per dare un parere su come risolvere un contenzioso che si è generato tra l’Amministrazione Comunale che ha già speso 14.000.000 di euro e la Società che ha realizzato le opere del Pertini e che ha comunque beneficiato di quattro perizie suppletive, e quindi si è aggiudicata una gara da 5.800.000 euro e ne ha realizzata una da 14.000.000 e in più ci fanno anche causa.
Noi cosa facciamo? Spendiamo ulteriori soldi per chiedere un parere ad un legale per capire qual è la forma migliore per arrivare ad una soluzione bonaria della controversia. Mi sembra che i pasticci fatti con il Pertini siano molto evidenti, però adesso diciamo basta, perché a questo punto io chiedo a quanto ammonta questa controversia, qual è l’importo che è stato contestato, quali sono le penali che sono state applicate all’impresa che ha realizzato il Pertini nonostante le quattro perizie suppletive e a questo punto vorrei capire in quanto tempo verrà redatto questo parere dall’Avvocato Luciano Quarta dello studio Kappa di Milano. Questa è la prima domanda che mi sembra veramente una situazione allucinante.

Risponde l’Assessore Ruffa:

Per quanto riguarda il “Pertini”, sul fatto dell’esecuzione dei lavori, sono state date – mi sembra di aver capito – delle notizie un po’ inesatte. Non è che il Comune debba altri soldi per l’esecuzione dei lavori del “Pertini”, perché i lavori sono conclusi, quanto è stato dovuto è quello che è stato pagato. La società, come succede in tutti gli appalti pubblici, durante l’esecuzione dei lavori ha presentato delle riserve nelle varie fasi di lavorazione alla conclusione di tutto di circa 4 milioni di euro. C’è da dire che il direttore dei lavori non ha mai riconosciuto in tutte le fasi fino alla chiusura dell’appalto le riserve presentate dalla società, lo stesso ha fatto in fase di collaudo il collaudatore e in fase di collaudo sono state riscontrate delle inadempienze alla società per quanto riguarda il rispetto dei tempi di esecuzione dei lavori e quindi sono state emesse delle richieste alla società stessa per circa 800 mila euro. La procedura per sbrogliare questa matassa è quella di procedere per vie legali se la società lo deciderà. Prima della fase legale vera e propria in queste situazioni è prevista una sorta di lodo arbitrale per cui vengono nominati tre tecnici, uno per parte, e uno da parte del tribunale o comunque dell’organo competente e quindi in quella determina semplicemente abbiamo provveduto a dare il mandato perché si arrivi alla definizione di questa procedura arbitrale con i tecnici per capire se è dovuto, quanto è dovuto, alla società per le riserve, che può essere da zero a una possibile ipotesi di 4 milioni. Chiaramente tutto ci fa pensare che la soluzione di questa vicenda sia molto vicina a quanto dichiarato dal direttore dei lavori e dal collaudatore e quindi a quanto è la posizione dell’amministrazione e quindi che venga riconosciuto molto poco o addirittura niente rispetto alle riserve presentate. Chiaramente la decisione arbitrale non è una decisione che impone una soluzione definitiva nel senso che non è una decisione del tribunale, quindi può comunque essere non riconosciuta e si può procedere poi per la via legale effettiva. Aspetteremo per vedere quale sarà la soluzione di questa vicenda.

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