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n. 2 05.09.2013

AMARITI ALBERTO

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Interr. n. 2 05.09.2013

Risposta del Sindaco

Rispondo io all’interrogazione del Consigliere Amariti, rispondo io anche perché colgo l’occasione per comunicare da questo punto di vista che oggi sono stata nominata Presidente della Conferenza dei Sindaci dell’A.S.L. dei Comuni del Distretto 6 e 7, quindi il nostro, di Cinisello, Cormano, Cusano e Bresso e quello di Sesto e di Cologno. Voi sapete che la Conferenza dei sindaci è un organismo che è previsto all’interno dell’A.S.L. e all’interno di questo organismo vengono sostanzialmente affrontati, insieme alla direzione generale dell’A.S.L., tutti quei temi che sostanzialmente riguardano i percorsi di integrazione socio – sanitaria nei rapporti con il distretto e con l’erogazione dei servizi.
Lo dico perché è in qualche modo legata all’interrogazione che è una richiesta da parte del Consigliere Amariti rispetto all’applicazione della Legge 194. Il Comune non ha nessuna competenza in materia sanitaria, la sanità è materia esclusiva della Regione, il Comune però ha in qualche modo, proprio attraverso questi organismi di programmazione, la possibilità di intervenire in qualche modo in tutela di quelli che sono i percorsi di integrazione socio – sanitaria e dei servizi di carattere socio – sanitario sul nostro territorio. Il tema dell’applicazione della 194 è un tema che riguarda da questo punto di vista tutta la Regione Lombardia. Ci tengo a parlare della 194 e della sua applicazione non solo come la Legge che riguarda l’aborto, ma anche come la Legge che previene la tutela della donna e le possibilità da questo punto di vista di rimediare a drammatici interventi di carattere abortivo. La 194 è una Legge che ha prodotto negli anni una riduzione drastica degli interventi abortivi, che guardate non sono mai per una donna un’esperienza non solo di scelta, sono per una donna nella stragrande, anzi quasi assoluta circostanza una scelta di carattere traumatico. La 194 mette in atto tutto un sistema di servizi, di relazioni, di attività di informazione, prevenzione, educazione che in questi anni ha permesso di contenere, di diminuire gli interventi di carattere abortivo. Questo è il grande valore della 194, e allora compito dell’Amministrazione è in questo caso fare in modo che la 194 venga attuata in tutte quelle che sono le sue forme, e come? Attraverso la possibilità di mantenere importanti presidi territoriali e importanti interventi di prevenzione, in che modo? Soprattutto attraverso le attività dell’A.S.L., le attività dei consultori, le attività di prevenzione e di informazione all’interno della scuola, attraverso le attività di mediazione culturale, attraverso la possibilità in qualche modo di sostenere la donna nelle sue scelte, anche se difficili.
L’obiezione di coscienza è, io qui lo dico, un diritto, un diritto previsto anche dalla 194, la questione però è che la 194 in alcune situazioni diventa difficilmente applicabile, ci sono situazioni in cui Milano e soprattutto gli ospedali milanesi stanno diventando oggetto di una migrazione da parte di donne dalla provincia per poter sostanzialmente interrompere la gravidanza, perché? Perché in moltissimi ospedali questa possibilità è difficilmente ottenibile. Un conto è dire facciamo in modo che le donne che sono costrette a subire questa dolorosissima scelta possano essere in qualche modo accompagnate e possano essere evitati i disagi, un altro conto però è richiamare da questo punto di vista Regione Lombardia all’interno della sua programmazione a mantenere i servizi consultoriali, a mantenere i servizi di base, a mantenere le attività di prevenzione. Lo dico perché, anche qui, è in corso sostanzialmente, lo dicevamo anche questa mattina con l’A.S.L. delle proposte di revisione e di organizzazione dei consultori. Io temo, tutte le volte che si parla di revisione e di organizzazione dei servizi territoriali, che vengano sostanzialmente poi nascosti dei tagli.
I consultori sono presidi importantissimi sul territorio, perché…
(Intervento fuori microfono)
Io parlerei con l’Assessore Cantù semmai di questi temi, che credo possano essere… e devo dire che nelle proposte dell’Assessore Cantù vedo un rinnovamento in modalità di intervento rispetto ai temi di carattere socio – sanitario, dove la presa in carico passa comunque come una delle motivazioni centrali, e l’idea comunque dei voucher o dei buoni sta in qualche modo declinando. Cosa che ritengo, soprattutto su temi come questi, di grande importanza.
In questi anni l’attività dei consultori non è stata molto potenziata, sono stati stanziati anni fa 5.000.000 di euro che avrebbero dovuto potenziare la rete consultoriale, cosa che in parte non è stata fatta. Sicuramente sono stati rifinanziati tutti i progetti Nasko, su questo non c’è assoluto dubbio, dopodiché sul territorio, anche sul territorio di Cinisello, i progetti Nasko sono stati attuati, sono stati portati avanti e sono stati comunque messi a disposizione della progettualità rispetto a donne che si trovavano in condizioni di difficoltà a seguito della maternità. Io non amo i progetti Nasko, dopodiché tra il non amare i progetti Nasko e dire che questi progetti possano in questo momento, perché messi a disposizione, essere utili per la programmazione di alcuni servizi e la risposta ad alcune difficoltà delle donne, bene credo che ci sia una differenza. Noi li abbiamo utilizzati, credo anche che li abbiamo utilizzati in maniera intelligente e ottimale anche nella programmazione di alcune casistiche che passavano sempre e comunque attraverso la presa in carico da parte dei servizi della donna in situazioni di difficoltà, e non come mera erogazione di contributo.
Compito dell’Amministrazione Comunale, compito mio in qualità di Presidente della Conferenza dei Sindaci su questi temi sarà quello di monitorare il fatto che tutte le attività di supporto all’attuazione della 194, soprattutto nei suoi aspetti di carattere preventivo, informativo ed educativo perché sono alla base della riduzione degli interventi abortivi vengano comunque messi in atto e non subiscano dei danni, e che tutte le donne che drammaticamente dovranno comunque prendere una decisione così difficile e dolorosa possano farlo nelle migliori condizioni, e cercando di contenere il più possibile le conseguenze dolorose e di disagio. Questa credo che possa essere in qualche modo una garanzia.

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