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n. 141 05.07.2012

RICCARDO VISENTIN

Quando ho visto l’assessore Trezzi, mi è venuto in mente il “fattore famiglia”. Solo una piccola precisazione e una domanda.
Alla richiesta che il nostro Comune aveva inviato di pseudo-adesione, perché non era una vera e propria richiesta di adesione, era una richiesta di informazioni, visto che il risultato lo sappiamo tutti, il nostro Comune non è stato scelto nella fase sperimentale del “fattore famiglia” lombardo, vorrei sapere se perlomeno abbiamo ricevuto una risposta sulle motivazioni o quantomeno una risposta alla lettera che l’Amministrazione, tramite lei, aveva inviato all’Asl, chiedendo ulteriori informazioni. In questo modo avremo il quadro completo, con ogni tassello a posto, e le dimenticanze non avrebbero più avuto motivo di esistere.

RISPOSTA DELL’ASS. TREZZI

Comincio rispondendo al consigliere Visentin, che ha questa “fissa” sul fattore famiglia. Siccome ho visto un suo commento scritto da qualche parte sul fattore famiglia, tengo a precisare che la stessa comunicazione che abbiamo fatto noi ha fatto Sesto, uguale, stessa lettera, l’abbiamo scritta assieme, uguale… (intervento fuori microfono)…l’abbiamo scritta assieme, no, no, l’abbiamo proprio scritta assieme all’assessore Pozzi ed io. Da questo punto di vista, quindi, la questione non si pone, nel senso che è stata scritta proprio la stessa lettera e poi firmata. Questo ha prodotto che Sesto venisse scelta, e Cinisello no, ma comunque è la stessa lettera, quindi non credo che la cosa riguardi le modalità con cui si è risposto alla richiesta della Asl. E comunque, da questo punto di vista, non ci è stata data risposta dall’Asl, perché le questioni poste erano questioni interessanti, che, secondo me, avrebbero dovuto dare origine comunque ad una sorta di verbale di accordo con ANCI, che non c’è stato.
Nel frattempo, è venuta fuori la delibera del fattore famiglia, che un po’ diversa da come si pensava che il fattore famiglia fosse, perché, in realtà, il fattore famiglia non cambia nulla all’interno dei comuni, in quanto in realtà è solo una simulazione di calcolo, dato in modo facoltativo, su tutta una serie di unità di offerta che sono anche di questioni socio-sanitarie. Da questo punto di vista, quindi, introduce delle novità, ma è solo una simulazione di conteggio della compartecipazione. Paradossalmente – rispondendo al consigliere Zonca – rispetto alla sentenza e al regolamento, l’applicazione del fattore famiglia sarebbe stata peggiorativa, e sarebbe andata quasi contro la sentenza del Consiglio di Stato….(intervento fuori microfono)…
No, no, ma giusto per capire quanto siamo nel campo delle cento pertiche in queste situazioni, lì compartecipano al 50 per cento i familiari nei centri diurni e nelle RSA per anziani, cosa che invece la sentenza non prevede. Credo, quindi, che questa roba si risolverà in un grande calderone, perché la vicenda è veramente poco dipanabile.
Torno al consigliere Zonca, per precisare che la Commissione non era stata convocata solo per la vicenda del regolamento, la Commissione era stata convocata perché, ad un certo punto, c’era stata una richiesta, non ricordo bene se del consigliere Malavolta o del consigliere Visentin, o di entrambi, di aggiornamento intervento fuori microfono)…
per fare punto sulla sperimentazione del fattore famiglia e fare il punto rispetto alle modifiche del regolamento, quindi era stato richiesta una visione complessiva. La lettera è arrivata dopo.
Lo dico per l’ultimissima volta, poi fate quello che volete. In primo luogo, siamo di fronte ad una proposta di modifica nazionale dell’ISEE; il piano famiglia che è stato approvato dal Governo Monti, che non prevede più il quoziente famiglia, prevede come primo punto del piano famiglia la revisione dell’ISEE, che è sempre legge nazionale. In secondo luogo, la Regione sperimenta il fattore famiglia, che è un’altra cosa ancora. Infine l’interpretazione del Consiglio di Stato. Siamo veramente in una situazione nella quale tutto e niente potrebbe succedere.
È per questo che avevo detto che avremmo avviato un percorso per modificare i quattro regolamenti, i quattro regolamenti, come richiesto da questo Consiglio comunale, come richiesto dal fatto che nasce un’azienda sovracomunale, e quindi ci siamo detti, in accordo con le associazione, di dare il via ad un tavolo di sistema per trovare una cornice comune. Il tavolo di sistema è partito. In seguito al tavolo di sistema, è arrivato quella lettera; ho portato quella lettera l’Assemblea dei Sindaci, ho concordato con i sindaci degli altri comuni che il tavolo di sistema non fosse più convocato, e non andasse più avanti perché, giustamente, i sindaci mi hanno detto: “Non è che vai, modifichi il regolamento, e poi noi ci accodiamo, perché questo non è un modo compartecipato di trattativa condivisa per arrivare alla modifica dei regolamenti”. In Assemblea dei Sindaci abbiamo concordato di sospendere questo percorso, mi è stato detto: “Sospendiamo questo percorso, e tu vai avanti col percorso per la modifica del regolamento”.
Domani, probabilmente, daremo l’incarico per avviare il percorso solo della modifica definitiva di questo regolamento, che non riguarda l’applicazione solo del 130, ma a questo punto riguarda anche le richieste che sono state fatte in quella lettera, e quindi arriveremo non ad un regolamento sovracomunale, ma ad una rivisitazione di questo regolamento che arriverà complessivamente e non solo sull’applicazione della sentenza, ma anche in base alle altre richieste che ci sono state, arriverà in Consiglio comunale con una formulazione di rivisitazione complessiva.

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