LE VITTIME DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE

Si possono leggere le biografie dei caduti in due modi: partendo dalle schede delle singole lapidi su cui sono incisi i loro nomi, oppure da queste pagine dove i nomi sono elencati in ordine alfabetico.

Arrivano anche nei piccoli comuni di Balsamo e di Cinisello gli echi della Grande Guerra e arrivano le cartoline di chiamata alle armi.
Inizia il triste momento del commiato dei richiamati e dei giovani di prima leva, e nelle case l’estenuante attesa delle mogli, dei genitori, dei parenti, di uno scritto dal fronte, scrutando ogni giorno l’arrivo del portalettere con il cuore trepidante, nel terrore di vedersi recapitare un telegramma dell’esercito dal contenuto fin troppo scontato.

Subito dopo la dichiarazione della prima guerra mondiale si costituisce sia a Balsamo che a Cinisello un Comitato di Assistenza Civile composto dalle autorità civili ed ecclesiastiche, dai presidenti di tutte le associazioni e da persone volonterose.

L’impegno a favore della neutralità, ma soprattutto la comune condizione di civili all’interno dell’esperienza bellica, stemperano le divergenze e smorzano le polemiche tra cattolici e socialisti locali, uniti nello sforzo di raccogliere fondi e assistere le famiglie dei richiamati.
Particolarmente significativa è la collaborazione per coltivare i campi al posto dei soldati al fronte, attività che mobilita l’intera cittadinanza che non lesina il proprio contributo finanziario in occasione di manifestazioni appositamente programmate, tra cui un concerto lirico organizzato dalla parrocchia agli inizi del 1917.

Estremamente delicato è il compito di curare la corrispondenza tra le famiglie e i loro cari al fronte, o le lettere indirizzate ai comandati e ai cappellani per avere notizie dei soldati feriti, ammalati o morti.

All’indomani della disfatta di Caporetto nelle famiglie aumenta la preoccupazione per la sorte dei propri cari, soprattutto per i lunghi ritardi nella consegna della posta; si viene a sapere che qualcuno, dato ormai per morto, è invece prigioniero degli austriaci e, dopo mesi di silenzio, scrive chiedendo aiuto ai propri familiari [...]

Fu alto il costo di vite umane che i due piccoli comuni di Balsamo e Cinisello pagarono nel corso della prima guerra mondiale.

Facendo un calcolo solo delle vittime i cui nomi sono incisi sulle lapidi, risulta che su centootto, trentatre morirono durante i combattimenti, venti a seguito delle ferite riportare in atti di guerra, otto per lo scoppio di granate, tre sotto i bombardamenti, uno travolto da una valanga e ventiquattro per malattia contratta in guerra. Dodici furono quelli dichiarati dispersi, a cui si aggiungono altri sette per i quali non abbiamo informazioni circa le circostanze della morte.

Nel 1915 i morti furono sedici, trentuno nel 1916, diciassette nel 1917, ventisei nel 1918, cinque nel 1919, tre nel 1920, due nel 1921 e due nel 1922, a cui si aggiungono altri sei di cui non abbiamo informazioni circa l’anno del decesso.

Settantasette militari morirono o furono dichiarati dispersi in Italia, otto in Austria, undici sul fronte italo-austriaco, uno in Francia, uno in Slovenia, uno in Ungheria, due in Libia, a cui si aggiungono sette di cui non abbiamo informazioni.

Dei militari deceduti o dispersi in Italia, tre morirono a Milano, cinque a Cinisello, uno a Balsamo, due a Bologna, trentaquattro sull’Isonzo, cinque sul Piave e ventisette in ospedali in località diverse.

Undici furono i prigionieri di guerra.

Nove furono i militari insigniti con una o più medaglie.

PER APPROFONDIRE:

Vai alla scheda: "Prima guerra mondiale - storia e cronologia" - di Achille Rastelli.

Vai alla scheda: "Prima guerra mondiale - Alcuni dei teatri di guerra che hanno visto il coinvolgimento dei cittadini di Balsamo e Cinisello".

Vai alla scheda: "La tregua di Natale".

Vai alla scheda: "Legittimazione della Grande Guerra e culto dei caduti".

Vai alla scheda: "Vittime della prima guerra mondiale non incluse nelle lapidi".