L’AMICIZIA TRA IL POPOLO CILENO E QUELLO ITALIANO

Dipinto murale - via XXV Aprile 4 - su una parete del Palazzo comunale

A Cinisello Balsamo, qualche anno dopo il colpo di stato in Cile dell’11 settembre 1973 e l’intitolazione del Palazzetto dello Sport a Salvador Allende, avvenuta il 12 novembre dello stesso anno, vennero realizzati alcuni dipinti murali da Brigadas muralistas cilene.

Dopo il colpo di stato molti cileni si rifugiarono all’estero e parecchi di loro vennero in Italia. Proprio in quei giorni drammatici gli Inti-Illimani* si trovavano in tournée nel nostro Paese; erano in visita alla basilica di San Pietro in Vaticano quando appresero la notizia. Pertanto, avendo appoggiato la campagna elettorale di Salvador Allende ed essendo un gruppo chiaramente schierato con Unidad Popular (coalizione del governo del presidente Allende), non poterono più rientrare per il grosso rischio di essere arrestati. Quella sera fu per loro un momento molto difficile; il concerto, segnato dal lutto, fu molto partecipato, con un pubblico che scandiva slogan contro il dittatore Augusto Pinochet e in favore di un ritorno alla democrazia. Cantarono con le lacrime nel cuore.

L’Italia visse il dramma del popolo cileno con grandissima partecipazione; nelle scuole, nelle fabbriche, nei porti era un pullulare di slogan e striscioni per la libertà del Cile contro la dittatura. Enrico Berlinguer (segretario generale del P.C.I. dal 1972 fino alla sua morte), che era stato ricevuto in Cile da Salvador Allende con una delegazione del Partito Comunista Italiano, aveva fatto più volte riferimento all’esperienza di Unidad Popular come esempio a cui guardare per tentare la strada del compromesso storico.

I giovani che in Cile facevano parte delle Brigadas muralistas, e che si trovavano rifugiati in Italia, diedero vita anche qui a questa loro attività artistica e, con gli Inti-Illimani, iniziarono a mescolare pittura e musica, lavorando ai concerti per abbellire i palchi con grandi murales che venivano dipinti mentre il gruppo suonava. Col tempo questo connubio si rafforzò e si allargò, portando anche al coinvolgimento di ragazzi dei luoghi toccati dal tour, in modo da dilatare e sviluppare il contatto con chi non aveva fatto la tragica esperienza del golpe vissuta dai giovani cileni.

Verso la fine degli anni Settanta questa forma di coinvolgimento dei giovani fu sperimentata anche a Cinisello Balsamo. Infatti il murale realizzato dalla Brigada Pablo Neruda sulla parete a destra dell’ingresso del Comune di via XXV Aprile 4, vide la partecipazione di attivisti della F.G.C.I. (Federazione Giovanile Comunista Italiana) e di altri giovani della città.

A questo seguirono altri lavori; un murale fu donato a una scuola e altri vennero dipinti durante i concerti che gli Inti-Illimani tennero al Palazzetto dello Sport Salvador Allende.

I colori usati dalla Brigada Pablo Neruda erano tecnicamente colori ad acqua, essenzialmente quelli base (giallo, rosso, blu, nero e bianco), ma anche quelli chiamati secondari (arancio, viola e verde). Tutti i disegni alla fine venivano (e tuttora vengono) contornati dal nero che serviva essenzialmente a correggere gli eventuali errori commessi in fase di sviluppo, tenendo conto che la maggior parte delle opere veniva dipinta con la partecipazione di persone che non erano pittori o artisti. L’essenza di questa forma d’arte è infatti la partecipazione collettiva.

In quegli anni Cinisello Balsamo ospitò molti esuli cileni; uno di loro, Pedro Aravena, fu per un periodo il custode di Villa Silva Ghirlanda Cipelletti. Aravera, che ora è tornato a vivere in Cile, prima del colpo di stato era segretario della C.U.T. (Central Unica de Trabajadores) di Santiago.
La comune valdese del Centro Culturale Jacopo Lombardini di Cinisello Balsamo fu particolarmente coinvolta e impegnata nel dare assistenza a diversi rifugiati politici. Come forma di precauzione nelle relazioni annuali del Centro non si faceva cenno a questa attività; si temevano infatti interventi da parte della Polizia italiana. Questa esperienza fu raccontata solo negli anni successivi in un libretto che raccoglieva le testimonianze degli esuli (Cile - carcere, tortura, esilio, edito dalla Claudiana).

Il gruppo musicale Inti-Illimani venne più volte ad esibirsi a Cinisello Balsamo e durante i concerti era spesso accompagnato da brigadas muralistas.

La sera dell’ 8 dicembre 1978, al Palazzetto dello Sport Salvador Allende si tenne un concerto organizzato dalle Biblioteche di Sesto San Giovanni, dal C.C.P. Neruda e dal responsabile dell’Ente Manifestazioni di Cinisello Balsamo, Tinin Mantegazza (illustratore, pittore, organizzatore teatrale particolarmente impegnato nel teatro per ragazzi, fondatore con la moglie Velia del Teatro del Buratto).
Quella sera, oltre agli Inti-Illimani, suonarono altri gruppi. Ricorda Eduardo Mono Carrasco che durante l’esecuzione del murale un artista di un gruppo musicale italiano si lamentò al microfono dicendo che c’erano degli imbianchini che disturbavano la loro performance. Mantegazza prese il microfono e raccontò al pubblico la storia delle brigadas muralistas; ci furono applausi agli imbianchini e fischi al musicista non informato.
Il ricavato della serata fu devoluto alla Lega Internazionale per i Diritti e la Liberazione dei Popoli allora presieduta da Piero Basso, figlio del fondatore Lelio Basso**.

Nel pomeriggio del 22 aprile 1979 si tenne un’altra manifestazione intitolata Con il Cile e con i popoli in lotta. Si esibirono vari complessi di musica folk e fu allestita una mostra sulla situazione del Sud-America. Tra gli altri, suonarono i Nuestra America, gruppo nato all’interno dell’Associazione Italia-Cuba; la Brigada Pablo Neruda dipinse un murale che fu donato a una scuola di Cinisello Balsamo. Furono offerti dolci tipici del Cile (brazos de reina, Queques, tortas e altri ancora) fatti in casa nel parco di Villa Ghirlanda da Pedro Aravena.

Due giorni dopo, il 24 aprile, si tenne una serata al Palazzetto dello Sport con i gruppi musicali: Yu Kung (gruppo canoro e strumentale italiano di musica popolare, formatosi nel 1971), Gruppo femminile La Biblioteca e Amerindios (gruppo cileno di musica popolare - che allora viveva in esilio in Svezia - fondato da Julio Numhauser , il gruppo faceva parte della generazione musicale chiamata Nueva canción cilena insieme agli Inti-Illimani e ai Quilapayun). Il concerto fu organizzato dai giovani di Unidad Popular (gruppi di ragazzi cileni che vivevano in esilio in circa cinquantotto paesi di tutti i continenti e che appartenevano ai partiti di Unidad Popular), A.C.L.I. (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani), Lega Internazionale per i Diritti e la Liberazione dei Popoli, P.C.I. (Partito Comunista d’Italia) F.G.C.I., F.G.S.I. (Federazione Giovanile Socialista Italiana) e Coordinamento dei Circoli Culturali.

Nel 1983 gli Inti-Illimani e la Brigada Pablo Neruda tornarono a Cinisello Balsamo e si esibirono ancora una volta al Palazzetto dello Sport Salvador Allende.

Durante gli anni passati in esilio da questi rifugiati politici, i disegni semplici (quasi infantili, ma efficaci nel loro messaggio) rappresentati nei murales e le canzoni popolari giocarono un ruolo importante per mantenere viva la solidarietà e l’attenzione dei popoli verso il ritorno della democrazia in Cile. Con la fine della dittatura di Augusto Pinochet molti di loro poterono rientrare in Patria.

*Gli Inti-Illimani sono un gruppo vocale e strumentale cileno nato nell’ambito del movimento della Nueva Canción Chilena.
Il nome è composto da due parole: Inti, parola Quechua che significa sole) e Illimani, nome Aymara di una cima della catena delle Ande.
Costretti all’esilio in conseguenza del golpe cileno del 1973, tornarono in Patria nel 1988; lì hanno proseguito l’attività musicale anche attraverso un rinnovamento nel repertorio e nella composizione del gruppo stesso.

**Lelio Basso incontrò il presidente Salvador Allende pochi anni prima della sua morte. Dopo il colpo di stato militare Basso fondò e presiedette il Tribunale Russell II per l’America Latina, che diventerà un movimento di opinione internazionale, con comitati di appoggio in molti paesi. Un Tribunale politico, ma soprattutto umanitario, attento in primo luogo ai bisogni delle persone e ai loro dolori.)

Vai alla scheda: "Salvador Allende, 11 settembre 1973, ultimo discorso".



GALLERIA FOTOGRAFICA

Il dipinto murale della Brigada Pablo Neruda

Il murale, particolare

Il dipinto murale della Brigada Pablo Neruda

Il murale, particolare

Giornale La Città

Giornale La Città

Cinisello Balsamo, la Brigada Pablo Neruda

Cinisello Balsamo, la Brigada Pablo Neruda

Cinisello Balsamo, gli Inti-Illimani, sullo sfondo il murale della Brigada Pablo Neruda

Cinisello Balsamo, gli Inti-Illimani, sullo sfondo il murale della Brigada Pablo Neruda