DELL’ORTO ANGELO

Nacque a Balsamo il 2 novembre 1899 (sull’Albo d’Oro dei Caduti della Lombardia viene indicato 2 febbraio) da Alessandro Dell’Orto.

Arruolato nell’Esercito come soldato, fu assegnato al 2° Reggimento Artiglieria da Montagna*. Era uno dei Ragazzi del ’99**. Presumibilmente Dell’Orto si trovava nella Libia occupata dall’Italia per contrastare il movimento libico di indipendenza.

Morì a Tripoli il 31 maggio 1919 per malattia.

Il suo nome compare sul monumento Ai caduti della prima guerra mondiale di Balsamo sito in viale delle Rimembranze.


PER APPROFONDIRE

*2° Reggimento Artiglieria da Montagna

Si costituì il 15 luglio 1909 e nel 1911-1912 inviò due batterie del Gruppo Vicenza in Libia. Successivamente affrontò la Grande Guerra con i Gruppi Conegliano, Udine, Vicenza e Belluno, battendosi su tutta la Fronte Alpina, con particolare riferimento ai fronti dell’Adamello, del Carso e del Piave.

Nel 1911-12 il Governo Giolitti, dopo una serie di accordi con la Gran Bretagna e la Francia, che ribadivano le rispettive sfere d’influenza nell’Africa settentrionale, dichiarò guerra all’Impero Ottomano (Guerra Italo-Turca o guerra di Libia). L’Italia occupò la Tripolitania e la Cirenaica, dando vita alla formazione della colonia della Libia italiana, il cui possesso venne consolidato nel corso degli anni Venti e Trenta.
Le popolazioni arabe della Cirenaica non si rassegnarono all’occupazione e proseguirono azioni di guerriglia contro gli italiani, azioni che si intensificarono durante la prima guerra mondiale, in quanto l’Italia era stata costretta a ridurre notevolmente la presenza militare in Libia.
Negli anni successivi alla guerra gli occupanti effettuarono operazioni di ripristino della sovranità italiana. Le truppe, al comando del generale Pietro Badoglio e di Rodolfo Graziani, intrapresero una serie di campagne volte alla pacificazione dell’area che divennero presto una repressione brutale e sanguinosa. La resistenza libica fu soffocata definitivamente solo dopo l’esecuzione del capo dei ribelli Omar al-Mukhtar, il 15 settembre 1931.

*I ragazzi del ’99

Questa era la denominazione dei coscritti che nel 1917 compivano diciotto anni e che pertanto potevano essere impiegati sul campo di battaglia. Quando scoppiò la guerra erano poco più che bambini, ma tre anni dopo saranno già trincea. I primi contingenti, ottantamila circa, che vennero chiamati nei primi quattro mesi del 1917, e frettolosamente istruiti, furono inquadrati in battaglioni di Milizia Territoriale. Alla fine di maggio ne furono chiamati altri centottantamila, e altri ancora, ma in minor numero, nel mese di luglio. Furono inviati al fronte nel novembre del 1917, nei giorni successivi alla disfatta di Caporetto (24 ottobre 1917), in un momento di gravissima crisi per il Paese e per il Regio Esercito. Il loro apporto, unito all’esperienza dei veterani, si dimostrò fondamentale per la vittoria finale con la battaglia di Vittorio Veneto (24 ottobre - 4 novembre 1918). Molti di quei giovani, inesperti e poco addestrati, persero la vita nell’ultimo anno di guerra.

A partire dal primo dopoguerra il termine Ragazzi del ’99 si radicò ampiamente nella storiografia e nella pubblicistica italiana.
A loro sono intitolate:
- un’osteria a Nervesa della Battaglia (Treviso);
- un piccolo quartiere di Santa Croce del Montello (Nervesa della Battaglia), definito città dei ragazzi del ’99;
- un viadotto a Gorizia;
- una via a: Bergamo, Pavia, Padova, Bologna, Agrigento, Pescara, Roma, Trento, Lucca, Novara, Rovigo, Firenze, Asti, Ragusa, Trieste, Vicenza, Cittadella, Reggio nell’Emilia, Sondrio, Campagna, Catania, Fermo e a Milano (dietro Palazzo Marino);
- una piazza a Genova e a Varese
Ai Ragazzi del ’99 si riferiscono numerosi canti nati dopo Caporetto tra i giovani del fronte e ancora oggi conosciuti.

Vai alla scheda: "Luigi Monguzzi".

Vai alla scheda: "Emilio Sala".

Vai alla scheda: "Romano Viganò".

Vai alla scheda: "Giovanni Vergani".



GALLERIA FOTOGRAFICA

Angelo Dell’Orto

Cimitero di Balsamo

Impiccagione di ribelli libici

Bassano del Grappa (Vicenza), monumento presso il parco Ragazzi del ’99