TESSER ANGELO

Nacque il 9 novembre 1901 a Montebelluna (Treviso) ed era residente a Cinisello Balsamo. Svolgeva la professione di fabbro alla Falck Unione OMAN.

La notte tra il 27 e il 28 marzo 1944 fu arrestato presso la sua abitazione per aver partecipato allo sciopero iniziato l’1 marzo 1944 e che per otto giorni aveva bloccato le più grandi fabbriche del Nord.

Con Tesser furono arrestati altri operai di Cinisello Balsamo, un gruppo due settimane prima e un gruppo la sera stessa.
Qualcuno ricordava che la notte tra lunedì 13 e martedì 14 marzo del 1944 soffiava un forte vento. Ma il piccolo paese di Cinisello Balsamo non fu svegliato solo dal vento o dagli allarmi per i bombardamenti. Uno strano movimento di gente per strada in più punti dell’abitato mise tutti in allarme. Erano i militi fascisti che, accompagnati da una lettiga per mascherare le loro vere intenzioni, stavano arrestando alcuni operai delle fabbriche di Sesto San Giovanni che avevano scioperato. Li prelevarono dalle loro abitazioni uno dopo l’altro come in una tragica Via crucis. Furono arrestati: Angelica Belloni, Rosa Crovi, Maria Fugazza, Ines Gerosa, Riviero Limonta, Giovanni Ragazzo, Rodolfo Remigi, Giovanni Vergani, Tarcisio Vergani, Addone Visioli e Marcello Zaffoni.
La stessa tragica scena si ripetè due settimane dopo, la notte tra lunedì 27 e martedì 28 marzo, quando ancora tutti si stavano domandando dove fossero finiti quei poveri malcapitati. Quella fu la volta di: Attilio Barichella, Cesare Berna, Fedele Fumagalli, Giuseppe Galbiati, Carlo Limonta, Giovanni Paravisi e Angelo Tesser. Solo Aldo Beretta riuscì a fuggire dalla sua abitazione; verrà però arrestato il 22 ottobre in un locale pubblico e deportato come tutti gli altri. Molti di loro non tornarono, lasciando a casa vedove, orfani e genitori disperati.
A quei tempi Cinisello Balsamo contava poco più di tredicimila abitanti; tutti sapevano quello che era accaduto e tutti si conoscevano, per cui la notizia di quegli arresti ingiustificati fu per il paese un vero sconvolgimento.

Nella giornata del 28 marzo Tesser venne rinchiuso a Milano nel carcere di San Vittore; il 17 aprile fu passò amministrativamente nel braccio tedesco dello stesso carcere. Il 9 giugno venne condotto al campo di Fossoli (vicino a Carpi - Modena).

Il 21 giugno fu deportato a Mauthausen (Austria), dove giunse il 24 giugno. Erano così tanti i deportati quel giorno che lo chiamarono il trasporto dei mille. Una parte fu dirottata nei cosiddetti campi di lavoro, altri furono immatricolati e rimasero a Mauthausen. Con Angelo Tesser c’erano anche: Enrico Agostoni, Giuseppe Bruschi, Alfredo Cazzaniga, Carlo Magni, Eugenio Recalcati e Carlo Sesti di Cinisello Balsamo. Tesser venne infine trasferito in un campo non noto.

Fu rimpatriato il 21 giugno 1945.

Il suo nome compare su uno dei masselli del monumento Al deportato sito all’interno del Parco Nord Milano a Sesto San Giovanni.

Elenco di deportati inviati in località di montagna dal C.L.N. per riprendersi dopo la tragica esperienza del Lager
Dichiarazione del C.L.N. per richiedere il riconoscimento di partigiano, poi non concesso
Documento medico


GALLERIA FOTOGRAFICA

Parco Nord, Monumento Al deportato, massello dove è inciso il nome di Angelo Tesser