CAPPELLETTI ERMANNO

Nacque il 19 settembre 1923 a Cantù (Como) da Carlo Cappelletti e Silvia Mantegazza. Era residente a Cinisello Balsamo nella frazione di Villa Rachele. Lavorava all’Argenteria Broggi dove gli fu chiesto di licenziarsi perchè sospettato di attività antifascista.

Cappelletti collaborava infatti con la Brigata Matteotti (con alcuni partigiani tra cui Renzo Del Riccio, poi fucilato in piazzale Loreto). L’organizzazione clandestina fece in modo di farlo entrare a lavorare come elettricista per conto della Speer* presso la Scuola Mario Galli di Sesto San Giovanni (Milano). Il suo compito era tenere i contatti con i renitenti e gli scioperanti che, dopo l’arresto, venivano rinchiusi in quel luogo prima della deportazione. Riuscì a farne evadere alcuni di notte, ma fu scoperto e arrestato in casa di sera. Torturato, venne rilasciato il mattino seguente con la minaccia di fucilazione per rappresaglia.
Decise allora, con altri sei antifascisti, di darsi alla clandestinità raggiungendo i partigiani in montagna. Partirono il giorno seguente, 20 giugno 1944, in treno verso la Valsassina. Durante il tragitto furono arrestati e portati nelle carceri di Como, dove Cappelletti venne nuovamente torturato perchè ritenuto il responsabile del gruppo. Gli altri sei partigiani furono condotti a Milano nel carcere di San Vittore, mentre Cappelletti venne portato a casa. I militi in borghese lo accompagnarono a piedi lungo le strade di Sesto San Giovanni con la speranza che fosse avvicinato da altri antifascisti così da poterli identificare. Ma Cappelletti, con cenni del capo e sguardi, riuscì ad evitarlo.
Fu quindi condotto (senza che i familiari fossero avvisati) al carcere di San Vittore e lì rimase fino alla partenza per il Lager di Bolzano, da dove transitò prima della deportazione in Germania.

Nel luglio del 1944 venne trasferito a Gandersheim (sottocampo di Buchenwald - Germania) vicino alla città di Langelsheim (nei pressi di Hannover); lì venne impiegato nella fabbrica IG Saure Fabrik (azienda chimica tedesca produttrice dello Zyklon B, il gas utilizzato dai nazisti per l’uccisione dei deportati nelle camere a gas).

Cappelletti fu liberato e rimpatriato il 26 luglio 1945.

Girò tre sanatori prima di morire il 20 gennaio 1950 per T.B.C., malattia contratta durante la permanenza nei Lager.

Dopo la Liberazione gli fu riconosciuta la qualifica di partigiano operante con la 49^ Brigata Giacomo Matteotti.

Il suo nome compare:
- su uno dei masselli del monumento Al deportato sito all’interno del Parco Nord Milano a Sesto San Giovanni;
- sulla lapide sita a Sesto San Giovanni in via Cesare da Sesto 113;
- sul monumento sito a Sesto San Giovanni in piazza Hiroshima Nagasaki.

PER APPROFONDIRE

*L’Organizzazione Todt, OT (successivamente denominata anche Speer) fu una grande impresa di costruzioni che operò, dapprima nella Germania nazista, e poi in tutti i paesi occupati dalla Wehrmacht, impiegando il lavoro coatto di più di 1.500.000 uomini e ragazzi. Creata da Fritz Todt, Reichsminister für Rüstung-und Kriegsproduktion (Ministro degli Armamenti e degli Approvvigionamenti), l’organizzazione operò in stretta sinergia con gli alti comandi militari durante tutta la seconda guerra mondiale.
Il principale ruolo dell’impresa fu la costruzione di strade, ponti e altre opere di comunicazione vitali per le armate tedesche e per le linee di approvvigionamento, così come la costruzione di opere difensive: la Linea Sigfrido, il Vallo Atlantico e, in Italia, la Linea Gustav e la Linea Gotica.
A fronte di un esiguo numero di ingegneri e tecnici specializzati, gran parte del lavoro pesante era realizzato da un’enorme massa di operai, molti dei quali prigionieri di guerra.
Nel 1942, dopo la morte di Todt in un incidente aereo, avvenuta l’8 febbraio, al gruppo fu tolto il controllo militare e venne sottoposto a quello del governo centrale, sotto il comando di Albert Speer (da allora l’organizzazione fu chiamata anche Speer).

Dichiarazione del C.L.N.
Tessera A.N.P.I. 1
Tessera A.N.P.I. 2
Certificato di morte
Testimonianza di Elena Cappelletti, sorella di Ermanno Cappelletti


GALLERIA FOTOGRAFICA

Ermanno Cappelletti

Cimitero di Balsamo

Parco Nord, Monumento Al deportato, massello dove è inciso il nome di Ermanno Cappelletti

Targa affissa sulla Scuola Mario Galli in via Podgora a Sesto San Giovanni

Spallina di un lavoratore della Todt (OT)

Fabbrica IG Saure Fabrik dove lavorò Ermanno Cappelletti durante la prigionia