SANT’ANNA

Via Dante angolo via Colombo

Anna (Gerusalemme, I secolo a.C. - ...) è considerata dalla tradizione cristiana la moglie di Gioacchino e la madre di Maria Vergine ed è venerata come santa dalla Chiesa.

I genitori di Maria non sono mai nominati nei testi biblici canonici; la loro storia fu narrata per la prima volta negli apocrifi Protovangelo di Giacomo e Vangelo dello pseudo-Matteo, per poi arricchirsi di dettagli agiografici nel corso dei secoli, fino alla Legenda Aurea di Jacopo da Varagine. Le vicende della santa furono poi raccolte nel De Laudibus Sanctissime Matris Annae tractatus del 1494.

Il suo matrimonio con Gioacchino, uomo virtuoso e molto ricco della tribù del Regno di Giuda e della stirpe di Davide, non produsse prole, anche dopo venti anni, a causa della sterilità del marito. Umiliato pubblicamente, Gioacchino si ritirò nel deserto tra i pastori. Mentre erano separati, un angelo sarebbe apparso ad Anna e le avrebbe annunciato l’imminente concepimento di un figlio; lo stesso angelo sarebbe apparso contemporaneamente in sogno anche a Gioacchino. I due si incontrarono alla porta aurea di Gerusalemme e gli autori medievali vedono nel loro casto bacio il momento dell’Immacolata concezione di Maria.

Secondo la tradizione Anna e Gioacchino, con Maria bambina, abitavano a Gerusalemme nei pressi dell’attuale Porta dei Leoni, nella parte nord orientale della città vecchia, laddove ci sono i resti della piscina di Betzaeta.

La tradizione vuole [senza fonte] che le reliquie della santa furono salvate dall’essere distrutte dal centurione Longino per poi essere custodite in Terra Santa finché non giunsero in Francia dove rimasero per anni. Durante le famose incursioni ottomane, l’intero corpo fu chiuso in una bara di cipresso e murato per precauzione in una cappella scavata sotto la nascente cattedrale di Apt. Molti anni dopo avvenne il ritrovamento, preceduto e seguito, secondo i racconti, da diversi miracoli che portarono all’identificazione del corpo, grazie perlopiù a una scritta in greco. In seguito ne avvenne la smembratura e divisione fra i vari nobili e il clero, attualmente il suo teschio viene custodito e portato in processione il 27 luglio a Castelbuono in Sicilia. Tra i presunti miracoli si ricorda il lumino, rimasto acceso accanto alla bara di cipresso per anni, nonostante l’assenza di aria.

Gli episodi della storia di Anna e Gioacchino vengono spesso rappresentati nelle raffigurazioni della Vita Christi; celebri quelle di Giotto del 1305 nella cappella degli Scrovegni a Padova. A partire dall’alto Medioevo si diffuse l’iconografia di sant’Anna metterza (con Maria e il Bambino Gesù), ripresa anche dal Masaccio e da Leonardo.

La Chiesa ortodossa celebra la festa di sant’Anna il 25 luglio; la Chiesa cattolica, con papa Sisto IV, ha fissato la data della memoria liturgica al 26 luglio. La santa è invocata come protettrice delle madri e delle partorienti.



GALLERIA FOTOGRAFICA

Masaccio, Sant’Anna Metterza, 1424-1425, Galleria degli Uffizi, Firenze

Leonardo da Vinci, Cartone della Vergine con Sant’Anna, il Bambino e san Giovannino, 1501-1505, gessetto nero, biacca e sfumino su carta, National Gallery, Londra

Cinisello Balsamo, Sant’Anna sulla facciata del Santuario di San Martino

Cinisello Balsamo, Santuario di San Martino

Cinisello Balsamo, Santuario di San Martino