LA MADONNA PELLEGRINA FA IL SUO INGRESSO A CINISELLO BALSAMO

Pochi mesi dopo l’attentato alla statua, avvenuto a Bareggio il 31 luglio 1948, il 28 ottobre dello stesso anno la Madonna Pellegrina fece il suo ingresso a Cinisello Balsamo. Giunta quel giorno alla parrocchia di Cinisello, venne dalla stessa consegnata alle ore 21.30 di domenica 31 ottobre alla parrocchia di Balsamo presso il rione La Foppa. La peregrinazione per Balsamo toccò Villa Rachele, la Cornaggia e Robecco, e si concluse il 2 novembre 1948.

Durante tutto il periodo che precedette la Peregrinatio Mariae le parrocchie furono in fermento per preparare i fedeli con incontri di preghiera e catechesi. Fervettero i preparativi per dare una degna accoglienza alla statua e creare situazioni in grado di stupire quanti sarebbero confluiti dalle contrade e dai paesi vicini per l’evento. Nelle case furono predisposti addobbi, ricami, composizioni floreali e gigantesche corone.
Don Carcano a Balsamo e don Pecora* a Cinisello tennero delle omelie piene di entusiasmo e commozione.

Non trattandosi di una semplice processione cittadina, ma di un evento di carattere nazionale, anche il sindaco Vittorio Viani e l’Amministrazione comunale parteciparono all’organizzazione prima, e alla processione poi.
Furono date disposizioni affinché le strade interessate dal passaggio della statua fossero pulite e in perfetto stato e cosparse di ghiaietto minuto. Si potenziò l’illuminazione delle piazze e delle vie principali, anche il balcone del Municipio venne illuminato e addobbato. Il sindaco esortò tutti a intervenire collegialmente.

In oratorio i bambini vennero vestiti da angioletti per accompagnare questa Madonna sofferente che aveva subito un attentato. La processione si snodò lungo le strade cittadine, per lo più sterrate, tanto che gli angioletti, alla fine del percorso, avevano le ali ingrigite. Tutti si adoperarono per allestire l’addobbo più bello anche se erano ancora aperte le ferite dei molti che durante la guerra avevano perso un familiare, dei tanti che vivevano di poco, dei disoccupati, degli sfollati. Dopo le manifestazioni per rivendicare un lavoro sicuro e un sostentamento per la famiglia, era giunto il momento per chiedere anche un aiuto divino. In molti ci credevano, ma anche quelli che non ci credevano seguirono ugualmente la processione.
La Madonna Pellegrina passò lungo le strade ma si fermò anche per momenti di preghiera nei luoghi più importanti della città.

Ricordava Basilio Fumagalli, un cittadino di Cinisello Balsamo: "Il passaggio a Cinisello Balsamo della Madonna Pellegrina, per il quale sono stato mobilitato giorno e notte, è stato soprattutto un grande risveglio di fede. Bellissime in particolare sono state le soste negli stabilimenti e nei caseggiati (dove fu consentito), fu una vera gara di devozione e di concorso di popolo."
Luigi Donzelli, allora dipendente dell’Alea, ditta situata in piazza Gramsci, ricordava che gli ingegneri Combi e Dubini e il direttore Mazzo chiesero al parroco di far sostare la statua presso la loro azienda per la benedizione. Accolsero la Madonna insieme ai dipendenti, alla presenza di don Pecora e del sindaco Vittorio Viani.
Anche Mario Ghezzi di Balsamo era allora dipendente dell’Alea e ricordava di aver vissuto l’arrivo della Madonna Pellegrina come una propaganda del clero per la Democrazia Cristiana, la stessa che secondo Ghezzi veniva fatta all’interno delle chiese.
Gianfranco Mangiagalli raccontò che il pellegrinaggio venne considerato un ringraziamento alla Madonna per l’esito nazionale del voto del 18 aprile.**


*Don Massimo Pecora (1904-1975), sacerdote milanese, diresse le sorti della parrocchia di Sant’Ambrogio ad nemus dal 1946 al 1974. Nel 1968 fece restaurare la chiesa e provvide ad ampliare l’edificio mediante l’abbattimento degli altari laterali. Compì molte altre opere tra cui fanno spicco il rifacimento dell’altare e l’acquisto della villa Suigo Caorsi Spreafico che fu adibita a oratorio maschile. Per le molteplici benemerenze acquisite fu elevato a monsignore. Morì il 26 agosto 1975.

**Anche a Cinisello Balsano, come in tutta Italia, la campagna elettorale era stata molto combattuta e partecipata e assunse ben presto i toni di una competizione accesissima, tra la lotta popolare e la crociata anticomunista.
Erano le prime vere elezioni politiche dopo il fascismo dove si confrontavano due schieramenti contrapposti. I muri di ogni via erano tappezzati da manifesti colorati, intensa era l’attività di volantinaggio e propaganda. La gente partecipava in massa ai comizi, attenta alle parole degli oratori. Quelli del Fronte Popolare erano spesso preceduti da cortei per le vie del centro, a volte con la banda musicale in testa e i partigiani in uniforme con il fazzoletto rosso o tricolore al collo.
Le sedi delle parrocchie di Cinisello e di Balsamo ospitavano i neonati Comitati Civici di Luigi Gedda, presidente nazionale degli uomini di Azione Cattolica, il cui scopo era quello di organizzare la campagna elettorale del mondo cattolico e di quello moderato in genere, a favore della D.C. (Democrazia Cristiana).

Vai alla scheda: " ’Peregrinatio Mariae’ o ’Pellegrinaggio della Madonna’ ".

Vai alla scheda: "La ’Madonna Pellegrina’ mutilata da una bomba a Bareggio (Mi).

Vai alla scheda: "Le opere di devozione popolare".



GALLERIA FOTOGRAFICA

Delibera di Giunta: provvedimenti per la venuta in Cinisello e Balsamo della Madonna Pellegrina

La Madonna Pellegrina davanti alla ditta Alea, secondo da destra don Massimo Pecora, terzo il sindaco Vittorio Viani

Tra la Corte Nuova e l’Alea. A destra Mario Pirovano

Lungo le vie cittadine

Cinisello Balsamo

La Madonna Pellegrina all’entrata della ditta Fratelli Confalonieri

Don Massimo Pecora