CONFALONIERI NATALE

Nato il 23 novembre del 1861, diplomato in ragioneria, Natale Confalonieri viene nominato cavaliere per le sue molteplici benemerenze.

Regge le sorti del Comune di Cinisello in qualità di sindaco dal 1905 al 1910, anno della sua morte, avvenuta il 20 settembre.

Si deve a Confalonieri la costruzione del Palazzo comunale ubicato nella piazza a lui intitolata.

Nell’atrio del Palazzo comunale sono posizionate due lapidi che ne attestano le benemerenze.

PER APPROFONDIRE

Il Palazzo comunale di piazza Natale Confalonieri 5

Prima della costruzione del Palazzo comunale di piazza Confalonieri gli uffici avevano avuto sede in un primo tempo presso villa Arconati Visconti Arese in piazza Comunale (poi piazza Vittorio Emanuele, oggi piazza Gramsci) e successivamente presso alcuni locali adiacenti a villa Silva Ghirlanda Cipelletti in via Umberto I (attuale via Sant’Ambrogio). I sindaci dall’Unità d’Italia furono: Aurelio Besozzi, Francesco Antonio Cobelli, Angelo De Ponti, Giuseppe Molteni, Carlo Molgora, Abele Confalonieri, Natale Confalonieri.

Il sindaco Natale Confalonieri fa costruire e dona alla città l’edificio che avrebbe ospitato la sede del Comune, ma purtroppo scompare prima di vedere realizzato il progetto.

Il 20 settembre del 1911, primo anniversario della sua scomparsa, si svolge la cerimonia di consegna dell’edificio municipale alle autorità. Nella stessa occasione vengono svelate due lapidi a ricordo del benefattore. La cerimonia è semplice, priva di ogni pompa, ma degna della persona che si onora.

Quattro giorni dopo, il 24 settembre 1911, si svolge la prima seduta del Consiglio comunale nella nuova sede. In tale occasione il sindaco Emilio Baj Macario, la Giunta e il Consiglio, rinnovano "i sentimenti della più viva riconoscenza che Cinisello deve ai munifici donatori". Viene elogiata anche la popolazione di Cinisello, tutti i rappresentanti delle associazioni e delle società "che seppero dimostrare in quella cerimonia un lodevolissimo contegno degno di un popolo altamente civile".
Il consigliere ingegner Abele Confalonieri nel corso della seduta ringrazia Baj Macario per la donazione da lui fatta al Comune dell’arredamento del gabinetto del sindaco.
La seduta si conclude con una deliberazione del Consiglio che approva l’operato della Giunta che "in aggiunta alle onoranze tributate al benefattore in occasione della consegna del nuovo edificio all’autorità comunale, ha creduto opportuno di denominare la piazza omonima col titolo di Piazza Natale Confalonieri a perenne riconoscenza dell’atto suo munifico".

Nel nuovo Palazzo comunale si insediano i sindaci: Abele Confalonieri, Emilio Baj Macario, Antonio Pacchetti, Pietro Pagliarini (commissario prefettizio), Emilio Baj Macario (dal 1926 podestà); dopo l’unificazione dei Comuni di Balsamo e di Cinisello: Ferdinando Lalli (commissario prefettizio), Alberto Innocente Monti (podestà), Ferdinando Gimelli (commissario prefettizio e podestà), Stefano Taccani (commissario prefettizio nei periodi di assenza del podestà Gimelli) e Giuseppe Francaviglia (podestà).

Alla fine di aprile del 1945, durante le giornate della Liberazione, mentre il distaccamento della 119^ Brigata Garibaldi S.A.P. Quintino di Vona prende possesso dei locali della Scuola Elementare Luigi Cadorna, viene occupato anche il Palazzo comunale per insediarvi il C.L.N. (Comitato di Liberazione Nazionale) locale che assume pieni poteri: Paolo Brigatti, Dina Cereda, Abbondio Colombo, Luigi Pacchetti, Mario Riva, Angelo Ronchi, Ambrogio Sironi, Giuseppe Tagliabue.
Nelle prime ore successive alla resa di due contingenti repubblichini presenti sul territorio, il C.L.N. si occupa di garantire l’ordine pubblico, l’approvvigionamento alimentare, l’organizzazione delle forze patriottiche e il controllo dell’autostrada.
Il 25 giugno giunge dal prefetto Riccardo Lombardi la nomina del sindaco e dei componenti della Giunta comunale provvisoria. Il sindaco Carlo Meani, il vice sindaco Gottardo Vaini, gli assessori Alessandro Bonfanti, Domenico Megliani, Ernesto Sala, Carlo Seveso e Luigi Villa si insediano a loro volta nel Palazzo comunale.

I sindaci della Repubblica democratica dopo Meani sono: Vittorio Viani, Cesare Caimi, Vittorio Viani, Aldo Raimondi, Enea Cerquetti, Felice Riccardi, Virgilio Canzi, Elio Bosio, Vincenzo Mario Pozzi, Carlo Lio, Daniela Gasparini, Angelo Zaninello, Daniela Gasparini (2° mandato), Siria Trezzi.


Descrizione

Nel progetto iniziale l’ingresso agli uffici del Palazzo comunale si trovava a destra dell’atrio; da lì si saliva al primo piano attraverso uno scalone che immetteva nell’atrio del piano superiore dal quale si accedeva all’ufficio del sindaco, al salone adibito ad Aula consiliare e ad altri uffici.

Negli anni l’edificio subì alcune trasformazioni, ma conservò sempre gli stilemi decorativi della facciata eclettica.
In un primo tempo venne chiuso l’atrio con una maestosa cancellata in ferro battuto. In seguito, con la ristrutturazione avvenuta tra il 1986 e il 1987, la cancellata fu tolta e venne chiuso l’ingresso agli uffici e al suo posto fu posizionata la lapide commemorativa ai Martiri della Resistenza e della deportazione che precedentemente era collocata sulla facciata dell’edificio, alla sinistra dell’atrio.

Il nuovo ingresso fu aperto sempre nell’atrio ma sulla parete di fronte. All’interno venne eliminato lo scalone (dove era collocata una lapide recante il Bollettino della Vittoria) per far spazio a nuovi uffici e fu fatta costruire una scala a chiocciola per accedere al piano superiore. L’atrio al piano superiore divenne un ufficio e lo spazio utilizzato per le riunioni del Consiglio comunale divenne il nuovo atrio con la scala a chiocciola.

Oggi nell’atrio si conservano il Gonfalone* del Comune, l’Albo d’Onore e un affresco strappato dall’ala sud di villa Silva Ghirlanda Cipelletti che raffigura la denudazione di Giunone da parte degli Amorini o un rimando al mito di Issione che, ingannato da Giove, giace con la nuvola da cui generò i Centauri.

Nell’atrio a pianterreno, oltre alle già citate lapidi in memoria di Natale Confalonieri e ai Martiri della Resistenza e della deportazione, sono collocate anche: la lapide ai caduti e dispersi della prima guerra mondiale di Cinisello, la lapide ai caduti della seconda guerra mondiale, l’opera scultorea ai dispersi della seconda guerra mondiale e la lapide in memoria di Emilio Baj Macario.

La lapide commemorativa dell’unificazione dei comuni di Balsamo e Cinisello e quella a ricordo dell’assedio economico furono distrutte dalla popolazione alla caduta del fascismo.

In occasione dei lavori di restauro, il Palazzo comunale di piazza Confalonieri venne unito mediante un corridoio aereo alla sede comunale di via XXV Aprile 4. Quest’ultima fu costruita tra il 1969 e il 1971 su progetto dell’architetto Demetrio Costantino (Milano, 1930). L’inaugurazione ebbe luogo il 2 giugno del 1971, Festa della Repubblica.

All’interno del nuovo Palazzo sono esposti alcuni affreschi strappati dalle pareti di villa Silva Ghirlanda Cipelletti e quattro opere scultoree realizzate dallo scultore Silvano Vismara per l’assegnazione di Speciali Spighe d’Oro.

Oggi è sede dell’Aula Consiliare, dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio comunale, delle sale dei partiti di maggioranza e di minoranza, dell’anagrafe e di altri uffici.

* Lo stemma e il gonfalone del Comune

Già dal 1950, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri datato 19 maggio, Cinisello Balsamo è stata autorizzata a fregiarsi dello stemma comunale e del gonfalone.
Lo stemma, su fondo rosso (Balsamo) e azzurro (Cinisello), presenta rispettivamente un pastorale e una spada manicati d’oro in Croce di Sant’Andrea (a indicare che Balsamo sin dall’anno mille apparteneva ai vescovi di Milano) e un leone rampante coronato d’oro che tiene nella destra una doppia croce ospedaliera (simbolo dell’Ospedale San Simpliciano al quale Lanfranco Pila aveva lasciato tutti i suoi possedimenti di Cinisello).
Il gonfalone, a coda di rondine, consta di un drappo rosso e azzurro riccamente ornato d’oro (dopo il conferimento del titolo di Città il gonfalone ha i fregi in oro, colore che contraddistingue le Città dai Comuni che hanno i fregi in argento, così come i merli della corona sono ora cinque al posto di nove che caratterizzano i comuni) con impresso lo stemma comunale e con l’iscrizione "Cinisello Balsamo" in oro. I cordoni sono dorati mentre le parti in metallo sono argentate; l’asta è ricoperta di velluto rosso e azzurro con bullette a spirale. E’ completato con nastri tricolori fregiati in oro.

Vai alla scheda: "... e piazza Natale Confalonieri, via Giovanni Frova e via della Libertà nei ricordi di Luigi Donzelli."

Vai alla scheda: "La storia nelle strade".



GALLERIA FOTOGRAFICA

Natale Confalonieri

La tomba della famiglia Confalonieri nel cimitero di Cinisello

Tomba dei Confalonieri, fotografia e iscrizione a ricordo di Natale Confalonieri

Il Palazzo comunale appena costruito

Il Palazzo comunale prima della ristrutturazione, è visibile a sinistra dell’atrio la lapide ai Martiri della Resistenza e della deportazione

Il Municipio, sullo sfondo la Scuola Elementare Luigi Cadorna. Gli alberi reggono le targhe ai caduti della prima guerra mondiale

L’atrio con il cancello in ferro battuto e l’accesso agli uffici del primo piano nella parete di destra

Il Palazzo comunale oggi

L’atrio com’è oggi

Comizio dal balcone del Comune, il sindaco Carlo Meani e, di spalle, Luigi Pacchetti

Carlo Meani dal balcone del Comune, a destra Luigi Pacchetti

Dipendenti comunali con il sindaco Vittorio Viani davanti all’atrio del Comune

Atrio al primo piano del Comune, festeggiamenti per monsignor Pecora. Da destra: Dorino Zanga, monsignor Pecora, il sindaco Aldo Raimondi, l’ex sindaco Carlo Meani

Atrio al primo piano del Palazzo comunale, festeggiamenti per monsignor Pecora

Targa di piazza Confalonieri

Piazza Confalonieri, partenza dei componenti dello Sport Club di Cinisello per una gita sociale durante il periodo fascista. In fondo alla fotografia si riconosce l’Asilo Infantile Giovanni Frova

25 aprile 1951, piazza Confalonieri, i partigiani con le corone sfilano in corteo per celebrare l’anniversario della Liberazione, alle loro spalle il cancello dell’Asilo Infantile Giovanni Frova (si riconoscono Mario Colombo e i fratelli Gino e Lino Broggiato)

Piazza Confalonieri, in fondo a destra la Scuola dell’Infanzia Giovanni Frova, a sinistra la Scuola Elementare Luigi Cadorna

Piazza Confalonieri, Scuola Elementare Luigi Cadorna

Piazza Confalonieri, in fondo a destra la Scuola dell’Infanzia Giovanni Frova

Il Palazzo comunale di via XXV Aprile 4 appena costruito

L’Aula consiliare sita nel Palazzo comunale di via XXV Aprile, nella fotografia si riconosce il sindaco Enea Cerquetti

Palazzo comunale di via XXV Aprile 4

Stemma

Gonfalone