GAETANO SCIREA: L’ULTIMA INTERVISTA DA CALCIATORE E I RICORDI DELLA MOGLIE E DEI COLLEGHI

L’ ultima intervista di Gaetano Scirea da calciatore
Il suo saluto nel giorno dell’addio
15 maggio1989

In una giornata così, ti passano per la testa mille nomi e rivivi mille emozioni. Sei commosso e frastornato. Una domenica difficile, l’ultima da calciatore.
Non so ancora come l’affronterò.
So però che lascerò un mondo meraviglioso: con tanti pregi e qualche difetto, tuttavia un mondo affascinante.
Sono felice di aver vissuto da protagonista sedici anni di grande calcio.
Sono felice di aver vinto tanto; mi rendo conto di essere stato aiutato anche dalla fortuna.

Forse i tifosi vorranno ringraziarmi, ma sono io per primo a ringraziare loro; chiedo in cambio soltanto un applauso. Verrà spontaneo, non ho dubbi. Penso di meritarmelo. E sono certo che non riuscirò a trattenere qualche lacrima. Mi conforta la consapevolezza di restare comunque nell’ambiente.

Mi sono domandato anch’io tante volte se è davvero il momento giusto di dire basta. E sono convinto di sì. Meglio smettere ancora da giocatore vero che trascinarsi da campione in disarmo. Non mi pento di una decisione presa ormai da tempo.
Sono felice, comunque, per aver giocato domenica a San Siro: una gara importantissima, direi decisiva, finita bene. Come spero finisca la nostra travagliata stagione: oggi dobbiamo conquistare un posto in coppa-Uefa, la festa sarà doppia.
Lascerò una Juve europea, pronta a ricominciare la scalata.

In giornate così vorresti ringraziare tante persone, ed hai sempre paura di dimenticare qualcuno. Così, citando Boniperti e Giuliano, i dirigenti che hanno creduto in me, Zoff che mi ha sempre protetto, come fossi suo fratello minore, e Bearzot.

Voglio soffermarmi in particolare su un uomo che il grande calcio conosce poco: Gianni Crimella, il mio scopritore che abita a Cinisello Balsamo. Gli devo tutto, fu lui a portarmi a fare il primo provino all’Atalanta quando ero ancora ragazzino. Oggi sarà commosso come me.

E poi ringrazio mio padre, Stefano, al quale ho dedicato troppo poco tempo: quando mi vede, mi dice: Ciao forestiero. Da domani spero di esserlo un po’ meno. Anche se mi attende un compito nuovo, ugualmente impegnativo.

Farò l’allenatore, ricominciando da zero, con umiltà. La stessa che mi ha sorretto durante la gavetta da giocatore. So che non mi servirà la precedente esperienza, dovrò scoprire tutto da capo. Ma ho un segreto; ho rubato qualcosa a ciascuno dei tecnici che ho avuto. Da Parola la capacità di responsabilizzare i giovani, da Trapattoni la capacità di tenere unito lo spogliatoio, da Marchesi la serenità. E da Bearzot quella straordinaria umanità che è la base di ogni successo.

Grazie a tutti.

Ricordi di Gaetano, mio marito
di Mariella Scirea

Molti mi dicono: ’Sono trascorsi già vent’anni’. Eh già: Vent’anni...
Ricordo la sua partenza per Lodz. Erano le quattro del mattino del 2 settembre 1989, portava un abito blu con una camicia bianca. Aveva lo sguardo triste.

Anche se Gai non riteneva opportuno ritornare in Polonia a rivisionare lo Zabrze, una squadra di prima divisione (fu il suo commento), che la Juventus avrebbe incontrato la settimana successiva allo stadio Comunale di Torino per la Coppa UEFA.

Dicevo... uno sguardo triste, ma tanti progetti, sogni che probabilmente sarebbero diventati presto realtà se una maledetta FIAT 125 di colore scuro non avesse perso il controllo andandosi a schiantare contro un furgoncino. Uno schianto e poi fiamme e tanto fumo nero che hanno soffocato vite umane, anche le nostre.
II papà Stefano, mamma Giuditta con i figli che hanno perso un tassello importante della loro splendida famiglia e io e Riccardo, un dolore che ci portiamo ancora oggi nel cuore, sempre più forte.

Quante volte ho creduto di essere la protagonista di un brutto sogno, e mi svegliavo con la certezza di avere ancora Gai al mio fianco per far crescere Riccardo. Costruire insieme quel progetto di famiglia a lui tanto caro.

È vero, sono trascorsi vent’anni, ma il ricordo è sempre presente. lo sono rimasta ferma alle 4 di quel mattino di settembre del 1989 e lo vivo ancora oggi con malinconia per quello che è successo ma anche con entusiasmo per quello che mi ha insegnato Gaetano. Ci ha lasciato, ma io ho ricevuto un grande dono.
Riccardo ormai è un uomo e crescendo assomiglia sempre più a suo padre, nelle fattezze fisiche ma soprattutto caratteriali, facendo suoi i valori di Gai, correttezza, onestà, umiltà.

Grazie Gaetano.

Enzo Bearzot con Gaetano ... campione del mondo

Mi fa immensamente piacere ricordare uno dei miei figli prediletti.
Un uomo di una onestà solare, educato, buono, dolce.

La prima volta che l’ho avuto con me, in Nazionale, mi sono subito accorto della sua straordinaria educazione, del suo comportamento discreto, sempre educato. Mi sono servite ventiquattro ore per conoscerlo e poi bastava guardarlo negli occhi per capire com’era dentro.
È sempre stato così, anche da campione del mondo. Anzi, quando lo osannavano diceva a tutti di non esagerare, quando lo criticavano (è successo pochissime volte) diceva che la critica era giusta.

Mi manca molto Gaetano. Nel calcio moderno è difficile trovare uno come lui. Chissà se si sarebbe trovato bene oggi, lui che aveva nel DNA il rispetto per tutti, e soprattutto per gli avversari.

Ho ricordato Scirea solo sotto il profilo umano, come calciatore era immenso, universale, ma i miei ricordi sono per l’uomo che non dimenticherò mai.

Ringrazio voi che non lo avete dimenticato.

Giovanni Trapattoni con Gaetano dal 1977 al 1986

In occasione del Torneo di calcio intitolato a Gaetano Scirea rinnovo con piacere e nostalgia i ricordi di una carriera encomiabile.
La sua dolce e genuina trasparenza caratteriale lo pone a mio giudizio fra i migliori campioni del calcio, italiano e mondiale, di ogni tempo.
La sua bravura tecnica è stata senza dubbio meno riconosciuta, dai media ma anche dagli addetti ai lavori, rispetto al suo grande valore. Valore umano che merita un grande rispetto. Come calciatore uno dei più grandi al mondo. Come uomo il più grande.

Vai alla scheda: "Gaetano Scirea" - lapide commemorativa, via Cilea 50 - Centro Polisportivo.

Vai alla Scheda: "Gaetano Scirea: riconoscimenti e commemorazioni".



GALLERIA FOTOGRAFICA

Gaetano Scirea

Con Gianni Crimella durante la sua ultima visita al G.S. Serenissima San Pio X a Cinisello Balsamo

Mariella Scirea moglie di Gaetano

Con Enzo Bearzot

Giovanni Trapattoni