ALLE VITTIME DELLA MAFIA

Opera scultorea - via Gorki 106 - nel parco del Centro Scolastico Parco Nord

“LO SPAZIO DELLA PACE, PROGETTAZIONE PARTECIPATA PER LA REALIZZAZIONE DI UN MONUMENTO INTERATTIVO PER LE VITTIME DELLA MAFIA”

Scheda a cura dei docenti del Liceo Casiraghi

Si tratta di un progetto didattico rivolto a un gruppo di studenti dell’I.I.S. Casiraghi, con la partecipazione dei professori Gianluca Pasqual e Sergio Marinoni e la collaborazione dell’architetto Matteo Sangalli, ex studente del Liceo.

Il progetto, in evoluzione nel tempo per coinvolgere attivamente le nuove generazioni di studenti, si è avvalso per la posa delle tessere musive, ciascuna delle quali rappresenta una vittima di mafia, dell’opera dell’artista Luigia Cappello, docente del Liceo.

Sono state proposte agli studenti delle linee guida chiare, indirizzate a fornire alcuni strumenti fondamentali del progetto.

Nella fase di elaborazione delle proposte progettuali, la metodologia seguita è stata quella del feedback, tesa a dialogare con ciò che gli studenti si accingevano a produrre e ciò che lo spazio mostrava, per poter includere tutte le variabili che sorgevano durante il processo di analisi. In questa fase, organizzata come un work-shop, gli studenti hanno lavorato come in un’officina, dove è stato il lavoro stesso a dare le chiavi per continuare.

Durante la presentazione del progetto sono state proiettate immagini con alcuni esempi di progettazione di spazi pubblici e monumenti alla memoria.

Ogni studente ha registrato tutte le attività in forma di appunti e disegni, in un taccuino che veniva di volta in volta aggiornato, nel quale ha svolto le esercitazioni in aula o all’aperto, prendendo gli appunti delle lezioni e illustrandoli, a riga e squadra o a mano libera, con i disegni e i modelli che il professore o le discussioni di gruppo suggerivano, registrando anche le sensazioni che lo spazio suscitava loro, sotto forma di segno grafico. Questa fase è stata molto importante perché ha permesso di conoscere lo spazio su cui si andava a lavorare.

E’ stato un percorso teso a intrecciare le potenzialità creative della poesia (letteratura) con quelle dell’arte e dell’architettura.

Sono stati analizzati brani di letteratura e poesie inerenti la tematica progettuale, dalla parola si è passati alla progettazione, attraverso una serie di proposte grafiche dello spazio intorno all’ulivo. La progettazione è stata preceduta da un atto di fondazione dell’opera (la piazza-scultura). Gli studenti, divisi in poeti e artisti, dopo aver registrato le sensazioni dei partecipanti, con le stesse hanno prodotto un poema che è stato la guida scritta per lo sviluppo del progetto vero e proprio.

L’Atto è l’interpretazione in chiave poetica della vita umana e può essere raccolto/accolto attraverso lo schizzo e l’osservazione. Il monumento-piazza si concepisce così come una sorta di pelle di questi atti, che genera uno spazio che li contiene e li fa brillare.

Tutte le fasi del laboratorio di progetto, registrate con macchina fotografica digitale e rielaborate in una presentazione per immagini del lavoro fatto, si possono riassumere in:
- prime proposte, discussione di gruppo,
- la nascita del progetto, discussione di gruppo e scelta del progetto da elaborare,
- elaborazione di gruppo della scelta individuata,
- elaborazione finale di massima.

Alle fasi del laboratorio di progetto ha fatto seguito la fase applicativa,
“il lavoro sul campo”.

Gli obiettivi didattici del laboratorio sono stati:
- capacità di rappresentare il luogo e lo spazio del progetto in forma coerente e sintetica;
- capacità di osservare le differenti forme dell’abitare e dello spazio;
- formulazione del problema progettuale;
- sviluppo della critica e dell’autocritica;
- trasmissione di un metodo coerente di lavoro, lavoro in equipe;
- ricerca dei materiali ideali per un progetto eco-compatibile.

Il monumento

L’idea muove dal processo di stilizzazione di una figura umana, la quale viene “scomposta” simboleggiando la sua distruzione.
Tale distruzione si ricompone idealmente al centro con l’ulivo, simbolo di pace e lotta alla mafia.
Le due metà del monumento appaiono speculari rispetto all’albero che diventa il fulcro visivo.
Le due immagini figurative stilizzate dialogano frontalmente grazie alla loro disposizione sullo spessore del monumento.
Le tessere scorrono sul cemento simulando l’incessante divenire della vita e il coraggio di coloro che non si sono arresi e che ancora non si arrendono.
La scelta del colore verde delle tessere non è casuale, il verde simboleggia la speranza e si associa al colore delle foglie dell’ulivo.

Il 23 maggio 2002 furono inaugurate "Le tessere musive del monumento" con la piantumazione dell’ulivo, alla presenza di Salvatore Borsellino fratello del giudice Paolo Borsellino.

Il 23 maggio 2007 fu inaugurato il monumento presso l’auditorio. La manifestazione iniziò al ritmo del brano "Pensa" di Fabrizio Moro mentre su uno schermo venivano proiettati i nomi e cognomi delle vittime della mafia intersecati con i nomi e cognomi degli studenti del terzo anno del Liceo che seguirono il corso sulla Legalità.

Vai alla scheda: "Nel ricordo: parole per combattere - intervento di uno studente del Liceo Casiraghi" - di Mattia Schiavano

Vai alla scheda: "A Rosario Di Salvo - vittima della mafia" - targa commemorativa - via Carlo Villa 6 - Circolo Auprema Salone Rosario Di Salvo.

Vai alla scheda: "Alle vittime delle stragi mafiose di Capaci e Palermo" - lapide commemorativa - via Cilea 30 - nell’atrio del Commissariato di Pubblica Sicurezza.

Vai alla scheda: "Agli agenti delle scorte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino" - lapide commemorativa - via Diaz angolo via Martinelli - nel parco di Villa di Breme Gualdoni Forno.



GALLERIA FOTOGRAFICA

Il progetto

Il monumento

Il monumento

Centro Scolastico Parco Nord, con un puntino verde è segnato il luogo dove è collocata l’opera scultorea