GOLLIN BRUNO

Nacque a Caldogno (Vicenza) il 29 novembre del 1919 da Ferruccio Gollin e Maddalena Cappozzo. Era un ragazzo un po’ più alto della media, con i capelli castani lisci. Residente a Cinisello Balsamo in via Cavour 7, frequentò la Scuola fino alla quinta Elementare. Prima della chiamata alle armi faceva l’operaio.

Arruolato nell’Esercito con la matricola 7251, finì il periodo di leva e fu messo in congedo il 9 gennaio del 1939. Venne richiamato nel marzo dell’anno successivo e inquadrato nel 90° Reggimento Fanteria Salerno, il cui motto era Vincere assueti. Dopo essere stato ricoverato per cinque giorni all’ospedale civile di Ventimiglia, nel giugno del 1940 raggiunse il fronte alpino occidentale.

Morì il 22 giugno del 1940 a causa di ferite riportate durante un combattimento con truppe francesi in zona Menton Garavan (Francia).

Fu sepolto nel cimitero nuovo di Mentone, fossa 6.

Il suo nome compare sulla lapide Ai caduti della seconda guerra mondiale sita nell’atrio del Palazzo comunale in piazza Confalonieri 5.


PER APPROFONDIRE

Nel corso della battaglia delle Alpi Occidentali (combattuta durante la breve guerra fra Italia e Francia dal 10 al 25 giugno 1940) il tratto di linea ferroviaria tra Menton e Ventimiglia fu teatro dei primi scontri armati.

L’attacco italiano alla Francia cominciò il 21 giugno, ma le operazioni della 1^ Armata vennero rinviate al giorno 22 giugno per cercare di completare quanto più possibile lo schieramento offensivo. Alle ore 02.20 del 22 un fonogramma al Gruppo Armate Ovest ordinò alla 1^ Armata l’offensiva su tutto il fronte.

Il piano operativo del 15° Corpo d’Armata, schierato in prossimità del mare, prevedeva il movimento lungo la costa e lungo la direttrice Mont Grammondo-Castillon-Mont Ours-Peille, con la previsione anche di sbarchi notturni tra Menton e Cap Martin.
L’artiglieria non fu sufficiente a neutralizzare le fortificazioni avanzate. Alle ore 10 un Battaglione della Divisione Cosseria venne fermato dal fortino francese che presidiava il posto di frontiera di Ponte S. Luigi, mentre un altro riuscì a raggiungere le prime case di Menton. Sopraggiunsero altri reparti che però si arrestarono di fronte alle fortificazioni intorno a Castellar.
Alla stessa ora, più a nord, la Divisone Modena mosse all’attacco contro la linea fortificata francese, ma il tiro incrociato delle armi automatiche e il potente fuoco di sbarramento proveniente dalla linea di resistenza francese, posizionata su Mont Ours, Mont Agel e Cap Martin, impedirono qualsiasi movimento.
In appoggio all’attacco fu utilizzato il treno armato italiano 120/2/S munito di quattro cannoni. Il treno usciva e rientrava dalla galleria ferroviaria di Capo Mortola (sotto i Giardini botanici Hanbury, Ventimiglia - Im) fin quando i francesi aggiustando il tiro dell’artiglieria sullo sbocco della galleria lo misero fuori combattimento. Numerosi militari, tra cui il comandante, persero la vita.

Il 23 giugno vide la Divisione Modena impegnata per tutta la giornata unicamente a difendere la pendice orientale del Mont Razet dai contrattacchi di piccole unità francesi. La Cosseria riuscì ad avanzare di poco, conquistando qualche fortino; nel corso della giornata le avanguardie giunsero fino al torrente Gorbio. Due treni armati della regia Marina (il TA 1 e il TA 5) fornirono il loro appoggio, con più fortuna del precedente.

Anche per tutto il 24 giugno la Modena rimase sul Mont Razet senza riuscire ad avanzare; sul fronte della Cosseria invece la situazione era più fluida, caratterizzata da attacchi e contrattacchi da parte dei francesi.
La tattica delle infiltrazioni delle unità attraverso gli avamposti francesi aveva permesso dei progressi iniziali, ma ora creava delle notevoli difficoltà al flusso dei rifornimenti e all’avanzamento delle artiglierie.

Alle ore 1.35 del 25 giugno cessarono i combattimenti su tutto il fronte.

Vai alla scheda: "Carlo Pirovano".

Vai alla scheda: "Abramo Rossoni".

Foglio Matricolare 1
Foglio Matricolare 2
Foglio Matricolare 3
Foglio Matricolare 4
Copia dell’atto di morte
Certificato di morte
Telegramma che annuncia la morte
Un documento dell’I.S.R.E.C. della Provincia di Savona con un approfondimento sull’entrata in guerra dell’Italia


GALLERIA FOTOGRAFICA

Fronte occidentale, artiglieria con cannone pronto ad aprire il fuoco

1940, il treno armato 120/2/S e il suo equipaggio